Bene le elezioni in Libano e ora attendiamo il risultato di quelle iraniane

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Libano in festa dopo le elezioni politiche di domenica scorsa. Hezbollah sconfitta, vince il fronte filo-occidentale “14 marzo” (dal giorno della rivolta antisiriana seguita all’omicidio di Rafik Hariri), di cui fanno parte Saad Hariri, figlio dell’ex premier e leader della corrente sunnita, i drusi di Walid Jumblatt ed i cattolico-maroniti di Amin Gemayel, guida delle Falangi Libanesi, e di Samir Geaqea, leader delle Forze Libanesi, che ha conquistato 68 dei 128 seggi in Parlamento. Pesante la sconfitta della coalizione che fa capo ad Hezbollah, sostenuta da Siria e Iran e della quale fanno parte anche il movimento shiita, il movimento di Amal e il gruppo guidato dall’ex generale cristiano Michel Aoun.
La prima sconfitta per Ahmadinejad aspettando le elezioni iraniane. Pur confermandosi la prima forza musulmana nel Paese, il ”Partito di Allah” fondato da Khomeini esce sconfitto dalle urne del Paese dei Cedri.
L’Iran, intanto, sta andando verso le elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 12 giugno. Le speranze di vittoria degli avversari di Ahmadinejad si scontrano contro un ostacolo significativo: la loro divisione. Sembra probabile che nessun candidato riuscirà ad ottenere la maggioranza necessaria al primo turno, rendendo così necessario il ricorso al ballottaggio tra Ahmadinejad e Moussavi.
Iran election debate on TV: Mousavi, Ahmadinejad – 09 Jun 09

Mousavi in Hamedan, Islamshahr, Ardebil & Tabriz

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