Oporto e Lisbona in 4 giorni


Questo è il diario del viaggio in Portogallo – che ha una popolazione appena superiore a quella della Lombardia (poco più di 10 milioni di abitanti) – fatto dal 27 al 30 ottobre 2012, suddiviso per motivi tecnici in 5 parti. Chi vuole vedere tutte le immagini scattate durante le giornate del viaggio in Portogallo, sempre stando sul sito http://www.gastonemariotti.com clicchi su Foto e poi sull’apposita galleria “Oporto e Lisbona in 4 giorni”, oppure cliccare qui. Buona visione!  
1° giorno, sabato 27 ottobre 2012: Roma – Oporto (240 mila ab. – 400 m s.l.m. – 10°-18°)
Partenza, insieme ad un’altra coppia di amici, da Roma-Fiumicino alle 12:00 con volo di linea AZ 7768 S per Oporto-Francisco de Sá Carneiro (Spagna): arrivo alle 14:00. Trasferimento e sistemazione presso l’hotel Infante de Sagres che si distingue per la sua posizione all’interno del centro storico, in prossimità del viale dello shopping Rua de Santa Catarina, nel cuore turistico della città.

I mezzi di trasporto pubblici effettuano una fermata a 200 metri dall’hotel. L’interessante centro di Praça da República dista 500 metri ed è comodamente raggiungibile facendo una piacevole passeggiata. Abbiamo acquistato un biglietto valido 24 ore a partire dalla prima convalida (€ 7,00), con il quale si ha accesso illimitato all’intera rete di trasporti urbani (metro, tram, bus, Funicolar dos Guindais, rete ferroviaria urbana).

Oporto (in portoghese Porto), è uno dei distretti più industrializzati del Portogallo e la seconda città per importanza (la terza per popolazione pari a 240.000 abitanti, 1.700.000 se si considera l’area metropolitana nella quale viene inclusa la più popolosa Vila Nova de Gaia (seconda città per numero di abitanti della nazione). La città si trova sulla riva settentrionale del fiume Douro, poco lontano dall’Oceano Atlantico.
Lo stesso Portogallo e il famoso vino Porto devono il loro nome alla città di Oporto. Infatti il vino, prodotto dalle uve della valle del Douro, venne chiamato con il nome portoghese della città a partire dalla seconda metà del XVII secolo perché gran parte della produzione veniva esportata per via marittima dal suo porto. Il Porto, infatti, è stato scoperto dagli inglesi quando iniziarono a mescolare il vino del Duoro con il Brandy, per evitare che si inacidisse durante il trasporto. Notarono come la miscela ne migliorasse il sapore e da lì inizia la storia di questo vino molto particolare.


Esistono sei diversi tipi di vino Porto. Le differenze sono date dalle annate delle uve, dalle miscele e dall’invecchiamento. Si va quindi dal vino dolce al vino liquoroso:
• vintage (il migliore)
• leggero
• ruby
• LBV (Late bottled vintage)
• tawny
• bianco
Scegliere non è impresa semplice, fortunatamente i venditori sono dei veri esperti e ti aiutano nella selezione. Se gli date corda, vi descrivono mille tipi diversi di vini e rischiate di passare anche un’ora nelle loro enoteche. Ovviamente vi offrono anche degli assaggi per permettervi di scegliere con maggior cura e questa è proprio la vera attrattiva.
Anche il costo è molto vario, si va dalle bottiglie meno rinomate che si aggirano sui 10-15 euro, alle bottiglie delle annate migliori che possono risultare molto molto costose. Abbiamo trovato una bottiglia di Porto del 1945, una delle annate migliori, al modico prezzo di 1.495 euro.
Occasionalmente Oporto viene chiamata anche la “Cidade Invicta” (“Città invitta”) poiché non cedette né all’attacco dei mori né all’esercito imperiale di Napoleone, e non è mai stata sconfitta militarmente dalla sua creazione durante l’Impero Romano.


Peccato che ci siamo fermati una sola notte a Oporto ma, tuttavia quasi due giorni sono più che sufficienti per girare tutto il centro storico. Non appena arrivati prendiamo una mappa della città alla reception dell’albergo e via in giro; subito con la metro siamo andati verso il Ponte Dom Louis I e visitato il Jardin do Morro e poi ci siamo diretti al Mosteiro da Serra do Pilar.


L’ex Mosteiro da Serra do Pilar è un convento del XVII secolo che ospitava i padri agostiniani. Dominato da una cupola, ha un chiostro circolare con 36 colonne ioniche. Si trova a Vila Nova de Gaia di fronte al ponte Dom Luis I. Dal piazzale antistante il convento si gode una spettacolare vista sul centro storico di Porto e sul fiume (cliccare qui).


Dopo aver visitato il Mosteiro abbiamo proseguito per la lunga via in salita, Rua Rodrigues de Freitas, dove alla fine, a 90 m. di altezza, sorge l’Istituto Geofisico – Observatorio Meteorologico da Serra do Pilar fondato nel 1883 e dal quale si gode una vista privilegiata sulla città di Porto e sul fiume Douro.


Il Ponte Dom Louis I è percorribile su due piani. Il piano più basso (lungo circa 150 m) collega la Ribeira con la zona delle cantine di Vila Nova, concentrate alle pendici della collina e lungo il fiume; è il piano su cui transitano le macchine ma ha anche un marciapiede per il passeggio pedonale. Il piano più alto, costruito nel 1886 e opera di Téofilo Seyrig, allievo di Gustave Eiffel, collega la città alta di Porto con la collina di Vila Nova sovrastata dal Mosteiro da Serra do Pilar; è pedonabile (da qui si ha una splendida vista sul fiume e sulla città vecchia) e, in seguito a un’impegnativa opera di restauro, vi circola anche la linea D (gialla) della metropolitana.


Davanti all’entrata del ponte inferiore parte la Funicolar dos Guindais, una cremagliera che porta da Avenida Gustavo Eiffel a Largo 1° de Dezembro, dietro Praça da Batalha. Da qui, se si vuole percorrere a piedi il piano superiore del ponte, in pochi minuti si raggiunge l’ingresso di Avenida Vimara Peres.
Qualche centinaio di metri più a est del Ponte Dom Luís I, un altro ponte (Porto ne ha ben sei!) merita una menzione particolare: è il Ponte Maria Pia, il primo ponte sospeso realizzato da Eiffel come elemento della ferrovia nazionale (costruita dai francesi). All’epoca della sua costruzione, nel 1877, era il ponte ad arco più lungo del mondo.


La Ribeira è il vivace quartiere della città situato sul fiume, dove le banchine sono un importante punto di incontro sia per i portoghesi che per i turisti. È caratterizzata da un susseguirsi di ripidi e tortuosi gradini, e dalle strette e alte palazzine colorate sul lungofiume che costituiscono una delle immagini da cartolina più note di Porto.


Dopo esserci assicurati i biglietti per il bus del giorno dopo per Lisbona, ci siamo diretti verso la Torre dei clerici e la rispettiva chiesa Igreja dos Clérigos che, probabilmente, sono i soggetti più fotografati di Porto dopo la Ribeira. Entrambe sono opera dell’architetto toscano Nicola Nasoni che, trasferitosi in Portogallo nel 1729, fu uno dei maggiori interpreti del barocco portoghese (oltre al complesso dos Clérigos mise mano alla loggia della Sé, all’igreja da Misericórdia, al palazzo del Freixo e alle quintas Ramalde e Prelada).


Affrontare i 225 gradini che portano in cima alla torre, alta 76 metri, val bene la pena visto il panorama: da li si domina la città, la sponda sud del fiume, dove si trova Vila Nova de Gaia, e la foce del Douro.
Le cantine di Vila Nova de Gaia: Vila Nova de Gaia si raggiunge facilmente a piedi dalla Ribeira, attraversando il piano inferiore del Ponte Dom Luís I, oppure dalla città alta di Porto, attraversando il piano superiore del ponte e arrivando in cima alla collina di Vila Nova, sovrastata dal piazzale panoramico del Mosteiro da Serra do Pilar.


Abbiamo cenato nella zona delle Cantine, lungo il Douro e dopo siamo risaliti fino alla storica stazione ferroviaria di Sao Bento il cui atrio è decorato con azulejos risalenti agli anni Trenta e raffiguranti battaglie e scene di vita quotidiana.


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