Tradizioni milanesi: le palle del toro!

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Il Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana” dottor Gastone Mariotti e la sua consorte, durante la loro visita a Milano, si sono portati -formulando un desiderio “di benessere e fecondità“- sulle “palle del toro” (simbolo di forza e vigore), mettendo in pratica così un famoso rituale portafortuna della città.

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Al centro della Galleria Vittorio Emanuele II, dedicata al re d’Italia, oltre all’ottagono e a un’altissima cupola in metallo e vetro si trova un mosaico raffigurante un toro che rappresenta la città di Torino. La Galleria fu aperta nel 1867 e completata nel 1878, rappresenta il passaggio pedonale d’eccellenza che collega due piazze simbolo di Milano, piazza del Duomo e piazza della Scala.

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Soprannominata “il salotto dei milanesi” per l’ambiente sfarzoso, elegante e ricco di prestigiosi negozi, ristoranti, bar alla moda e librerie, la Galleria è formata da un impianto a crociera al cui interno risalta la cupola centrale in ferro e vetro. Nella volta, che si alza all’incrocio dei bracci fino a 47 metri, sono raffigurati a mosaico i continenti Asia, Africa, Europa e America. Nell’ottagono centrale, oggi luogo privilegiato per eventi e installazioni, è situato sul pavimento il simbolo araldico dei Savoia con una croce bianca in campo rosso ed il famoso toro raffigurato con gli “attributi” in vista.

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Poco dopo il termine dei lavori si diffuse la diceria che quel toro, e in particolare i suoi grossi attributi, portasse fortuna. Per gli uomini alla ricerca di un po’ di fortuna divenne usanza fare alcuni giri tenendo il tacco della scarpa ben puntato sugli attributi dell’animale. Per le donne, invece, si diceva che l’organo del toro avesse poteri legati alla fertilità. Non era strano ai tempi vedere donne che lo accarezzavano con la mano o con il piede nudo. Tra le donne si diffuse anche l’usanza di sedervisi sopra, perché qualcuno aveva detto che in particolari frangenti poteva accadere che l’organo dell’animale si animasse di vita propria!

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La tradizione sostiene quindi che porti fortuna porre il piede sopra gli attributi del toro e compiere tre giravolte ad occhi chiusi facendo perno su quel piede. Migliaia di turisti e milanesi ogni giorno li schiacciano ritualmente come portafortuna! Secondo la leggenda però porta fortuna ruotare di 360° con il tallone del piede destro sui testicoli del toro solo alle ore 24 del 31 dicembre. Buona fortuna!

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Il risultato di questa usanza comunque è che il toro è diventato un bue; infatti, esattamente in quel punto, nel pavimento si è scavato un profondo buco di forma conica che periodicamente deve essere restaurato. Perché un rito entrato nelle abitudini non si contrasta. Lo si agevola. Come? Rinforzando le palle. Facendole convesse affinché emergano dal mosaico e si consumino più lentamente.

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Peccato pure che davanti alla Galleria, in piazza Duomo, il monumento equestre al medesimo re Vittorio Emanuele sia sempre tempestato di piccioni “cacatori”; insomma, in questo modo i lavori di restauro temo non debbano finire mai.

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