Omaggio all’arte dei…murales… che cambia il volto di Tor Marancia.

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Tor Marancia, attigua alla Garbatella e stretta tra Appia Antica ed Eur, è la location di enormi e meravigliose opere di street art che sono parte di un progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana che si chiama Big City Life, una sorta di museo a cielo aperto, colorato da 22 murales di altrettanti artisti, italiani ed internazionali: Diamond (Ita), Jaz (Arg), Mr Klevra (Ita), Seth (Fra), Moneyless (Ita), Reka (Aus) ed altri ancora provenienti da dieci diversi paesi. Settanta giornate di lavoro, oltre settecento litri di vernice, quasi mille bombolette spray, più di duemilaseicento metri quadrati in totale di arte, in corrispondenza degli undici palazzi dello storico Lotto 1, popolato da circa 500 famiglie.

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Segue una carrellata delle opere visionabili liberamente in viale di Tor Marancia, 63; solo alcune di queste, tuttavia, sono visibili dalla strada, per ammirarle tutte bisogna entrare nel comprensorio.

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3pTor Marancia agli inizi la chiamavano Shanghai; era un agglomerato di casupole basse, di una stanza, in cui vivevano famiglie numerose di immigrati e sgomberati.

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A Shanghai le abitazioni avevano i servizi in comune, i pavimenti in terra battuta e si allagavano d’inverno, quando il fosso di Tor Carbone era in piena. Le prime case furono costruite nel 1933 dal governatorato di Roma su una zona paludosa in piena campagna, vicino alla Garbatella. Per i continui allagamenti e la densità abitativa, la borgata si guadagnò il nome della più grande città cinese, Shanghai, la metropoli del mondo più vulnerabile alle alluvioni.

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Nel quartiere, tirato su in cinquanta giorni, furono trasferiti gli abitanti del centro storico di Roma, quando le loro case furono abbattute dal regime fascista per costruire via dei Fori Imperiali.

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Andarono a vivere a Shanghai anche famiglie di emigranti che arrivavano dal centro e dal sud dell’Italia.

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Nel 1948 Shanghai era così malsana che fu deciso di raderla al suolo e di costruire al suo posto i caseggiati popolari, oggi gestiti dall’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater).

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