Un po’ di sano relax: barzellette e foto


Il carabiniere e le mele
Un carabiniere, prestando servizio di sicurezza presso il mercato, nota un ambulante aprire delle mele per estrarne i semi e gettare via il resto. Incusiosito il carabiniere gli chiede: “Mi dica, perché raccoglie i semi?” L’ambulante sicuro di sé “Ma lei non sa che i  semi delle mele hanno delle proprietà notevoli per cui possono far migliorare l’intelligenza?”. Il carabiniere, sempre più incuriosito gli chiede: “E che cosa ne fa poi dei semi? Li vende?” E l’uomo: “Certamente!” “E quanto costano?” “5 euro l’uno!” OK! Voglio provarli, me ne dia tre”.
L’uomo prende i 15 euro dal carabiniere e consegna i tre semi. Il carabiniere se li mangia e poi pensa ad alta voce rivolgendosi di nuovo all’ambulante:  “Però, con 15 euro avrei potuto direttamente comprare delle mele ed avrei potuto disporre di molti più semi”. E l’ambulante: “Vede? E’ già diventato più intelligente di prima!”. “Minchia, ha ragione! Mi dia altri tre semi…”

Un amico all’altro
“Ho un braccio che mi fa
veramente male. Dovrei farmi vedere da un medico”.
l’amico gli dice:
“Non farlo. C’è un computer al drug-store che può diagnosticare qualsiasi cosa, e molto più velocemente di un medico. Semplicemente gli dai un campione delle tue urine, il computer diagnostica il tuo problema e ti dice che cosa devi fare. Costa solo 10€”.
Il tale pensa che ha poco da perdere, raccoglie in un contenitore un po’ delle sue urine e si reca al drug-store. Trova il computer, inserisce i 10€ e quindi versa il campione delle urine. Il computer inizia l’analisi e in pochi istanti produce un ticket con la diagnosi: “Hai il gomito del tennista. Fai degli impacchi con acqua calda e tieni il braccio a riposo. In un paio di settimane starai meglio”. La sera stessa il tale, riflettendo sulla portata di questa nuova tecnologia e di come cambierà la scienza medica in futuro, inizia a pensare se il computer può essere ingannato.
Decide di provare. Prende un contenitore e ci mette un po’ di acqua del cesso, feci del suo cane, urine della figlia, urine della moglie, e per finire si masturba e mette anche un po’ del suo sperma. Torna al drug-store, inserisce nel computer i 10€ e il contenuto della scatoletta. Il computer inizia la sua analisi ed emette la seguente diagnosi: “L’acqua del tuo cesso è troppo dura. Usa un anticalcare. Il tuo cane ha le pulci. Fagli un bel bagno con un buon shampoo. Tua figlia fa uso di cocaina. Portala in una comunità di recupero. Tua moglie è incinta. Due femmine. Non sono tue. Vai da un avvocato e se non smetti di farti le seghe, il gomito non ti guarirà mai”.

> Le mamme ne sanno sempre una più del diavolo….
> Il giovane Peter, che divide l’appartamento con un amico, invita a
> cena sua mamma.
> Durante la cena la mamma non può fare a meno di notare quanto
> l’amico con
> cui suo figlio divide l’alloggio sia veramente un bellissimo
> ragazzo, molto curato.
> Nota poi come la stanza del figlio sia molto grande e spaziosa, con
> un letto matrimoniale,
> mentre la stanza dell’amico sia più piccola, con un letto singolo.
> La mamma, cui questa convivenza ha già fatto nascere dei sospetti,
> osserva
> con molta attenzione tutti gli sguardi e i movimenti per cercare un
> minimo
> supporto ai suoi sospetti.
> Come se Peter capisse i suoi pensieri ad un certo punto se ne esce:
> “Mamma, capisco a cosa pensi, ma ti assicuro che io e Simon siamo solo
> compagni di alloggio e niente più”
> La cena quindi prosegue normalmente e la mamma se ne va ringraziando
> entrambi.
> Dopo qualche giorno Simon dice: “Senti Peter, io non voglio accusare
> nessuno, ma dalla sera che tua madre è venuta a cena non trovo più la
> padella per le bistecche. Mi vergogno un po’ a chiedertelo, ma pensi
> che tua
> madre possa averla presa??”
> “Questo non lo so proprio. Però facciamo una cosa: chiediamoglielo”
> risponde Peter.
> Detto questo si accomoda alla scrivania, accende il computer e
> prepara una e-mail per la mamma.
> “Cara mamma, io NON DICO che tu abbia inavvertitamente preso la nostra
> padella per le bistecche, ma da quando sei venuta tu a cena non la troviamo più. Puoi aiutarci?”
> Dopo pochi minuti la mamma risponde: “Caro Peter, io NON DICO che tu e
> Simon siete due ricchioni, ma se lui avesse dormito nel suo letto
> avrebbe già trovato la padella !!!”

Un paziente è al centro medico per una visita periodica
– Lei beve?
– Non più di un bicchiere di vino al giorno…
– Fuma?
– Due o tre sigarette al giorno.
– E sesso?
– Due o tre volte… al mese.
– Solo? Alla sua età e con la sua salute, lei potrebbe benissimo farlo due o tre alla settimana.
– Sa com’è, dottore? Se fossi vescovo in città,… si potrebbe anche fare,… ma io sono parroco in un paesino di campagna…

Una suora va dal medico
– Dottore, ho un attacco di singhiozzo terribile, sono già due
giorni. Non riesco a mangiare e men che meno a dormire.
– Stia calma che adesso la controllo.
Terminata la visita le dice:
– Ma sorella, lei è incinta!!
La sorella si alza immediatamente e presa dal panico esce di corsa dall’ambulatorio.
Un’ora dopo il medico riceve una telefonata dalla madre superiora del convento:
– Dottore, ma che cosa ha detto a sorella Carmen?
– Madre superiora, sorella Carmen aveva un attacco molto forte di singhiozzo e per guarire questa malattia la cura migliore sono dei grossi  spaventi e così le ho detto che era incinta. Ha smesso di singhiozzare?
– Sì, sorella Carmen ha smesso di singhiozzare ma padre Paolo si è buttato dalla finestra.

Un uomo abbastanza anziano telefona al proprio medico per fissare un appuntamento per sua moglie
La segretaria domanda:
– Qual è il problema di sua moglie?
– Sordità. Non ci sente per niente.
– Allora, mi faccia un favore, faccia così: prima di portarla qui, le faccia un test così da facilitare la diagnosi medica. Senza guardarla, ad una certa distanzia cominci a parlarle  in tono normale e poi si avvicini sempre di più fino a che sarà sicuro che sua moglie la sta sentendo. Quando poi verrà qui dirà al medico qual è la distanza da cui sua moglie comincia a sentirla distintamente. Va bene?
– Ho capito.
Alla sera, intanto che la moglie stava preparando la cena, il
vecchietto comincia a fare il test. Misurò la distanza tra lui e la moglie e pensò “Sono a circa 15 metri , comincio adesso”
– Maria, che cosa c’è da mangiare questa sera?
Silenzio.
Si avvicina a 10 metri:
– Maria, che cosa c’è da mangiare questa sera?
Silenzio.
Si mette ad una distanza di 5 metri:
– Maria, che cosa c’è da mangiare questa sera?
Silenzio.
Alla fine si mette alle spalle della moglie e le rifà la domanda:
– Maria, che cosa c’è da mangiare questa sera?
– Pollo arrosto, per la miseria… è la quarta volta che te lo
dico!!

L’Italia è al sicuro da attacchi terroristici
Bin Laden ha dichiarato: “E’ molto difficile fare un attentato in Italia”
In realtà da alcuni documenti del SISDE, rivelati recentemente, si scopre che Bin Laden ci ha provato, tempo fa diede ordine di organizzare un attentato aereo in Italia.
Due terroristi, provenienti da un Paese del Medio Oriente, arrivarono a Napoli con la ferma determinazione di eseguire il “castigo di Allah” per gli infedeli italiani”.
Ecco com’è andata:
Domenica, ore 23.47
Arrivano all’aeroporto internazionale di Napoli, via aerea dalla Turchia; escono dall’aeroporto dopo otto ore perché gli hanno perso le valige. La società di gestione dell’aeroporto non si assume la responsabilità della perdita e un impiegato consiglia ai terroristi di provare a ripassare il giorno dopo: “chissà, con un pò di fortuna…”
Prendono il taxi: il taxista (abusivo) li guarda dallo specchietto retrovisore e, vedendo che sono stranieri, li passeggia per tutta la città per un’ora e mezza. Dal momento che non proferiscono lamentela, neanche dopo che il tassametro raggiunge i 200 Euro, decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice. Dopo averli derubati e ricoperti di mazzate li abbandonano esamini al Rione 167.
Lunedì, ore 4.30
Al risveglio, dopo la mazziata, ambedue i terroristi riescono a raggiungere l’albergo sito in zona piazza Borsa. Decidono quindi di affittare un’auto presso la Hertz di piazza Municipio.  Quindi si avviano in direzione aeroporto, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di studenti uniti alle tute bianche anti-global e ai disoccupati napoletani che non li lasciano passare.
Lunedì, ore 12.30
Arrivano finalmente in piazza Garibaldi, decidono di cambiare dei soldi per muoversi più liberamente: i loro dollari vengono cambiati in biglietti da 100 Euro falsi.
Lunedì, ore 15.45
Arrivano all’aeroporto di Capodichino con la ferma intenzione di dirottare un aereo per farlo cadere sulle torri dell’Enel del centro direzionale. I piloti Alitalia sono in sciopero perché chiedono la quadruplicazione del salario e vogliono lavorare meno ore. Stessa cosa per i controllori di volo che pretendono anche la pinza obliteratrice per tutti (“altrimenti che controllori saremmo” hanno dichiarato). L’unico aereo disponibile che c’é in pista è uno della Maradona Air con destinazione Alghero e ha 18 ore di ritardo… gli impiegati ed i passeggeri sono accampati nelle sale d’attesa, intonano canti popolari, gridano slogan contro il governo e i piloti! Arrivano i celerini, cominciano a dare manganellate a destra e a manca, contro tutti, si accaniscono in particolar modo sui due arabi.
Lunedì, ore 19.05
Finalmente si calmano un pò gli animi. I due figli di Allah, coperti di sangue, si avvicinano al banco della Maradona Air per acquistare i biglietti per l’aereo con destinazione Sassari, dirottarlo e farlo schiantare contro la torre Enel. Il responsabile della Maradona Air che gli vende i biglietti tace il fatto che il volo, in realtà, è già stato cancellato.
Lunedì, ore 22.07
A questo punto i terroristi discutono se continuare oppure no… non sanno più se distruggere Napoli è un atto terroristico o un’opera di carità.
Lunedì, ore 23.30
Morti di fame decidono di mangiare qualcosa al ristorante dell’aeroporto: ordinano panino con la frittata e impepata di cozze.
Martedì, ore 4.35
In preda a una salmonellosi fulminante causata dalla frittata finiscono all’ospedale Cardarelli, dopo aver aspettato tutta la notte nel corridoio del pronto soccorso. La cosa non sarebbe durata più di due giorni se nel frattempo non fosse subentrato un sospetto di colera dovuto alle cozze. Successivamente, a causa di un banale scambio di cartelle cliniche ad uno dei terroristi viene asportato un rene sano, all’altro viene applicato un doppio pacemaker di fabbricazione cinese acquistato sul mercato nero.
Domenica, 17.20
Dopo dodici giorni escono dall’ospedale e si trovano nelle vicinanze dello stadio San Paolo. Il Napoli ha perso in casa con il neopromosso Palermo per 3-0, con due rigori assegnati alla squadra siciliana dall’arbitro Concettino Riina  da Corleone. Una banda di ultrà della “Masseria Cardone”, vedendo i due scuri di carnagione, li scambiano per tifosi del Palermo e gli rifilano un’altra caterva di legnate. Per di più il capo degli ultrà, un tale detto “Peppo o Ricchione”, abusa sessualmente di loro.
Domenica, 19.45
Finalmente gli ultrà se ne vanno. I due terroristi decidono di ubriacarsi per la prima volta nella loro vita (anche se è peccato!). In una bettola della zona portuale gli rifilano del vino adulterato con metanolo e i due rientrano al Cardarelli per l’intossicazione. Gli viene anche riscontrata la sieropositività all’HIV (Peppo non perdona).
Martedì, 23.42
I due terroristi fuggono dall’Italia in zattera in direzione  Libia, semiorbi per il metanolo ingerito e con una dozzina di infezioni a causa del virus HIV. Giurano ad Allah che non tenteranno mai più nulla contro il paese italiano!

C’è un’oca e un cavallo che stanno passeggiando in un bosco
All’improvviso il cavallo cade nelle sabbie mobili e chiede aiuto all’oca la quale corre a casa, prende il Porsche Cayenne del padrone, tira una fune al cavallo la fissa al Cayenne e lo tira fuori dalle sabbie mobili, salvandogli la vita.
Poco tempo dopo i due tornano nel bosco.
L’oca, per far fede al proprio nome, cade nelle stesse sabbie mobili in cui era caduto il cavallo.
Allora disperata urla al cavallo: ‘Corri a prendere il Cayenne del padrone cosi potrai salvarmi!’ Allorché il cavallo, per far fede al proprio nome, anziché andare a prendere il Cayenne apre le gambe e …
salva l’oca.
Morale della favola: Se ce l’hai grosso come un cavallo non serve un Cayenne per rimorchiare un’oca !

Chi frequenta Palazzo Grazioli avrà sicuramente sentito raccontare dal Re del Bunga Bunga la solita autoreferenziale barzelletta della settimana. Una diciottenne rimane incinta dopo una notte con il presidente del Consiglio, la famiglia agitatissima chiede udienza e il padre viene ricevuto personalmente dal premier per trovare una soluzione. “Prometto di prendermi cura della ragazza e del bambino” propone Berlusconi. “E in che modo?” chiede il padre della giovane. “Posso garantire un assegno di mantenimento vitalizio di ventimila euro mensili per lei e il bambino, un appartamento di proprietà e ogni assistenza necessaria, si occuperanno i miei legali di predisporre un atto notarile in proposito” ribatte il Cavaliere. Che poi guarda il padre e prova ad aggiungere: “Poi, nel caso la ragazza dovesse abortire…”. Il padre lo interrompe bruscamente: “E no! Nel caso dovesse abortire, te la ritrombi…”

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