Mordi e fuggi in Toscana: Cortona – Una città con infinite cose da vedere


Cortona (21.199 abitanti; 62 ab./km² e 494 m s.l.m.) è un importante borgo etrusco che sorge su una collina a pochi chilometri da Arezzo, in piena Val di Chiana vicino al confine con la regione Umbria. Questa cittadina è molto famosa in tutto il mondo, infatti numerosi turisti, in particolare statunitensi, hanno comperato casa in queste zone. Non solo turisti, ma anche VIP: basti pensare che il musicista Jovanotti vive da anni con la famiglia nella parte alta della città. Questo è il post con le sensazioni e le informazioni del viaggio, suddiviso per motivi tecnici in due parti.


Cortona è uno dei principali centri culturali e turistici della val di Chiana aretina. Antica lucumonia facente parte della dodecapoli etrusca, divenne una città molto potente grazie alla sua posizione strategica che permetteva un ampio controllo dei territori della lucumonia.

2500 anni fa, Cortona era una delle più importanti città etrusche, in posizione strategica su una valle considerata il granaio dell’Etruria. Continuò a prosperare in epoca romana anche grazie alla via Cassia, che allora passava per la Val di Chiana.

Nel 1411 Cortona divenne possedimento di Firenze, di cui seguirà le sorti fino all’unità d’Italia. Con Firenze arrivano le grandi correnti letterarie e artistiche, le case diventarono palazzi, le chiese si abbelliscono, ma Cortona non perde l’impronta medioevale, che la caratterizza ancora oggi.

L’urbanizzazione del Borgo ha sfruttato il suo ambiente in tutto e per tutto per creare zone omogenee dentro le mura: fortezza ben protetta sulla sommità, silenziosa area conventuale a mezza costa, città viva nella parte bassa, dove le strade principali arrivano in piazza, quest’ultima composta da 6 porte (Porta Sant’Agostino, Porta Berarda, Porta Bifora o Ghibellina, Porta Colonia, Porta Montanina e Porta Santa Maria).

Di queste porte solo la Porta Bifora è di origine Etrusca, mentre le altre sono medioevali o rinascimentali.

Cortona Etrusca: del passato etrusco della città rimangono importanti tracce, testimonianze di una antica civiltà. La sua cinta muraria fu rifatta più volte dall’epoca romana in poi. Le mura etrusche erano più lunghe di quelle attuali, soprattutto a sud-est.

Fertile e densamente popolata nell’antichità, la Val di Chiana si impaludò progressivamente dopo la fine dell’impero romano, diventando per più di 1000 anni, fino alla bonifica settecentesca, una sconfinata distesa di acqua paludosa di circa tre metri di profondità. Nel Medioevo, Cortona aveva ai suoi piedi una lunga palude più di 40 chilometri, e il versante opposto si raggiungeva con la barca. Qui vari documenti dicono fosse collocato il porto di Cortona.

Oggi Cortona è una splendida cittadina da visitare; il suo corso è ricco di numerose attività dalla ristorazione, con i suoi importanti ristoranti e gelaterie artigianali, fino alle gioiellerie e negozi di abbigliamento, vendita di olio e vino.

Ogni anno in primavera torna ad essere medievale, con la Giostra dell’Archidado organizzata per la prima volta nel 1397. Tra sfilate in costume d’epoca ed esibizioni di sbandieratori, i festeggiamenti hanno inizio nel mese di Maggio con l’offerta dei ceri a Santa Margherita e prosegue con un torneo di tiro alla balestra tra i 5 rioni, chiamati Quintieri (San Vincenzo, San Marco e Poggio, Santa Maria, Sant’Andrea e Peccioverardi).

Tra luglio e agosto la manifestazione più importante è il Cortona Mix Festival, che unisce musica, letteratura, filosofia, cinema, teatro, danza, ed enogastronomia. Ogni giorno il paese si veste a festa e le sue piazze e vicoli sono invase da musicisti, scrittori, ballerini, assaggi di vini e presentazioni di libri. Tra luglio e settembre c’è Cortona on the move, festival dedicato alla fotografia in viaggio, con incontri e mostre sparse in tutta la città.

Cortona è molto conosciuta anche attraverso il cinema, infatti qui è ambientato il film Sotto il sole della Toscana, girato a Villa Bramasole, di proprietà della scrittrice Americana Mayes Frances che vi ha ambientato il romanzo autobiografico (1996) e, soprattutto, La vita è bella.

Il 26 e 27 ottobre 2022, noi e i nostri cari amici Rino e Rita (con cui condividere dei bei momenti è sempre fantastico) partiamo alla volta di Cortona.

Lasciamo la macchina in sosta al parcheggio dello Spirito Santo e poi saliamo alla città usando le scale mobili, per fortuna, perché la pendenza è notevole. Camminiamo tra le vie piene di gente e arriviamo fino al Bed and breakfast La Corte di Ambra prenotato per il soggiorno.


Il desiderio di farci scoprire le bellezze della propria città rientra negli obbiettivi dei proprietari, da sempre cittadini del centro storico di Cortona, nucleo toscano dalla fervente originalità per scorci, vicoli, vedute e colori scolpiti in ogni angolo, incantevole esempio di arte storica e paesaggistica.

Una volta usciti dall’imponente portone del B&B di Via Benedetti, si respira già l’attività centrale del piccolo borgo.

A pochi passi dal B&B si trova Piazza della Repubblica, terrazza cittadina dei cortonesi e del prestigioso Palazzo Comunale, a fianco Palazzo Casali, sede del rinomato MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, poco distanti il Teatro Signorelli, il Duomo e il Museo Diocesano, tutti monumenti che impreziosiscono il centro storico.

Quasi ogni stanza delle case di Cortona gode di una vista eccezionale grazie alla sua posizione spettacolare raggrumata su bruschi dislivelli tra le morbide alture occidentali e la campagna sottostante macchiata da cipressi e olivi.

Molti artisti qui lavorarono dalla fine del Trecento, come Beato Angelico e il Signorelli, ma non Pietro da Cortona che nacque in questa città murata ma operò a Firenze e soprattutto a Roma per la famiglia del papa Barberini, Urbano VIII, affascinata dalla sua concezione spettacolare basata su multiple prospettive e scenografiche illusioni.

Già nella notte dei tempi Cortona ebbe gloriosa parte nel regno etrusco, da cui il magistrale museo; e da allora restò inespugnata salvo che, negli ultimi anni, da abili musicisti e fotografi di caratura internazionale: ogni volta però per pochi preziosi giorni.

Si parte da Porta Bifora una delle principali porte della Città; la chiesa di San Benedetto è sita proprio nella parte bassa di Cortona, tra via Guelfa e via Ghibellina, nelle vicinanze della chiesa di Sant’Agostino.

La chiesa è normalmente chiusa e quindi è fotografabile solo attraverso il vetro d’ingresso, se non si trova il portone chiuso…da qui proseguiamo per Via Guelfa attraversando Porta San Vincenzo, dove raggiungiamo il cuore della Città. Piazza della Repubblica, luogo dove si incrociavano le due strade principali della Cortona Romana, il Cardo e Decumano (ancora oggi intuibili nell’asse viario Via Dardano -Via Benedetti-Via Guelfa e Via Nazionale-Via Roma), gli assi Nord-Sud ed Est-Ovest, qui, nasceva il foro, il centro della città.

Sulla Piazza sorgono importanti edifici storici come: il Palazzo Comunale, risalente all’XII secolo, il Palazzo del Capitano del popolo, diventato nel XVI secolo Palazzo Passerini, le Logge della Pescheria e deliziosi scorci tra piazzette e palazzi rinascimentali.


Proseguendo il percorso arriviamo in Piazza Signorelli, dove si affaccia l’austero e prestigioso Palazzo Casali.

Il Palazzo ha origini Duecentesche, venne abitato dalla potente famiglia Casali, Signori della Città dal 1325 al 1409.

Scendendo per Via Casali, raggiungiamo Piazza del Duomo, con la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta del XVI secolo, dalla facciata romanica con interno in stile.

In origine fu Pieve di Santa Maria documentata nell’XI secolo ed edificata sui resti di un antico tempio pagano.

Internamente custodisce importanti opere d’arte tra cui l’Adorazione dei Magi di Pietro Berrettini.

All’interno la chiesa appare come una costruzione in stile rinascimentale, con interventi successivi che si aggiungono alla rigorosa ed elegante partitura originaria.

Risale agli inizi del Settecento la volta a botte che copre la navata mediana, di ispirazione rinascimentale, ridipinta nell’ultimo ventennio del secolo XIX dal cortonese Gaetano Brunacci; nella stessa epoca furono aperte le finestre circolari, poco più tardi fu costruito l’arcone trionfale, e dopo la metà del secolo fu messa in opera la pavimentazione.

Di fronte troviamo un altro importante edificio di culto la Chiesa del Gesù con il suo prestigioso oratorio.

La chiesa oggi è sede del Museo Diocesano della Città di Cortona, istituito nel 1945, oltre alla raffinata Annunciazione del Beato Angelico, vi sono opere del Maestro Luca Signorelli tra cui il Compianto su Cristo morto dipinto nel 1502 per l’altare maggiore della Chiesa di Santa Margherita, opera di grande forza plastica e vivace cromia.

La raccolta d’arte venne fondata  per volere dell’allora vescovo di Cortona Monsignor Giuseppe Franciolini e raccoglie oggetti ed opere d’arte provenienti dalle chiese del territorio e dalle proprietà della diocesi, tra le quali importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio.

Il percorso espositivo inizia dall’unico oggetto antico presente, ma di altissima qualità, il sarcofago romano con il Combattimento tra Dioniso e le Amazzoni, databile al II secolo d.C. e ritrovato nei pressi del Duomo.

L’opera, scoperta nel XV secolo, venne ammirata da Donatello e da Brunelleschi, il quale si recò appositamente a Cortona per vederlo su consiglio dell’amico.

Prestigiosa è la splendida Assunta che porge la cintola a San Tommaso opera di Bartolomeo della Gatta, datata ai primi anni Settanta del Quattrocento.

Attraverso una scala ornata dai cartoni della Via Crucis di Gino Severini, si scende all’oratorio già sede della Compagnia del Buon Gesù, dove si trova un ciclo di affreschi di Cristoforo Gherardi detto il Doceno con Sacrifici del Vecchio Testamento, su disegni del Vasari e risalente al 1554-55.

Dalla Piazza si può, inoltre ammirare, un bellissimo panorama pre-appenninico con l’Alta Sant’Egidio che con i suoi 1057 m è la vetta più alta della Val di Chiana.

Proseguimento del tour in Via Jannelli, con visita esterna delle pittoresche Case Medioevali. Da qui si ritorna in Piazza della Repubblica salendo per Via Roma, dove si può ammirare la parte retrostante del Palazzo Comunale e la sua Torre.

Salendo per Via Benedetti e Via Maffei si giunge di fronte alla Monumentale Chiesa di San Francesco, costruita su una grande terrazza artificiale, di origine probabilmente Romana, luogo delle Terme, i ”Bagni della Regina”.

La chiesa venne progettata tra il 1245–1246, da Frate Elia Coppi Primo ministro generale dell’ordine dei Frati Minori.

Le originarie forme dell’architettura conventuale, sobrie e rigorose, vennero stravolte a partire dalla fine del XVI secolo, quando furono scialbati gli affreschi che abbellivano le pareti e furono messi in opera gli altari laterali in pietra serena.

La Chiesa di San Francesco è il primo e il più qualificante esempio di una tipologia che risulta la più diffusa nell’ambito dell’architettura francescana. La chiesa si innalza maestosa sulla scalinata rifatta nella prima metà del XVII secolo.

 

All’interno vengono conservate le reliquie insigni: il cuscino funebre di San Francesco, e il reliquiario della Croce Santa, oltre a un saio appartenuto, secondo la tradizione a San Francesco.

La chiesa è ricca di opere d’arte e di reliquie.


Forse la più bella è questa Madonna con Bambino di autore ignoto. Il volto della Madonna è semplicemente Divino.

Ritornando in Piazza della Repubblica, scendendo per Via Cantucci, si passeggia per il corso della Città, Via Nazionale, chiamata familiarmente dai Cortonesi rugapiana perché è una delle poche strade “piane” di Cortona.

Passeggiamo tra Palazzi Rinascimentali e Seicenteschi, tra negozi e locali tipici, fino a raggiungere la terza ed ultima piazza, Piazza Garibaldi.

Nella parte sud est di Cortona troviamo Piazza Garibaldi: dove al suo centro è collocato l’obelisco dedicato a Giuseppe Garibaldi; da qui si gode di un unico panorama sulla Val di Chiana che arriva a scrutare i bordi dell’Umbria ove si scorge il Lago Trasimeno, Montepulciano e nelle giornate più limpide il monte Amiata.

Fermatevi qui per godere di questo panorama mozzafiato incantati dalla bellissima Val di Chiana e l’adiacente Chiesa di San Domenico. Il complesso attuale risale agli ultimi anni del XV secolo.

Gli spazi interni della Chiesa di San Domenico sono riconducibili a un’unica navata. Il soffitto è a capriate e si ricongiunge alle tre coperture a volta in corrispondenza delle absidi. Il presbiterio è invece più alto rispetto al resto della chiesa.

Nel luogo di culto spiccano opere artistiche di grande valore: su tutte la Madonna col Bambino e santi attribuita a Luca Signorelli e l’Incoronazione della Vergine realizzata da Lorenzo di Niccolò.

Fu proprio in questo edificio dell’ordine dei Domenicani che nel 1438 il Beato Angelico eseguì, per uno degli altari della Chiesa, una delle sue più pregevoli Annunciazioni, oggi custodita all’interno del Museo Diocesano.

Adiacente alla chiesa di San Domenico si aprono i Giardini Pubblici il “Parterre”, dove potrete scorgere un angolo suggestivo, tra antichi conventi e monasteri con i loro campanili a vela. Il Parco ha una viale di circa 3 chilometri.

Inoltre da questo lato (alla sinistra dell’ingresso del parterre) si può ammirare parte dello splendido Mosaico di Gino Severini con l’immagine di San Marco patrono di Cortona.

Il centro storico di Cortona è un continuo saliscendi, quindi è imprescindibile indossare scarpe comode e prepararsi a fare un po’ di fatica.

Dirigendosi nel percorso tra le vie cittadine verso la Basilica di Santa Margherita, ci si imbatte nella Chiesa di San Cristoforo (XII sec.), una delle chiese più antiche di Cortona e l’annessa Cappella della Natività di Maria (XVI sec.).


Di questa chiesa colpiscono sicuramente le forme relativamente sproporzionate in quanto è lunga circa 18 m e larga poco più di 6 m.

Inoltre quello che sembra l’ingresso arrivando da Via Berrettini altro non è che la Cappella della Natività.

L’attuale ingresso è da una porta laterale alla sinistra rispetto alla cappella.


L’architettura esterna è spoglia con strutture a vista senza intonaco o particolari fregi.

Segnaliamo comunque le due campane sul campanile a vela datate 1641 e 1893 poste sopra la Cappella della Natività.
Visitare la chiesa di San Cristoforo non è facile…e, se la trovate aperta, non esitate ad entrare dentro.

Nelle vicinanze, sempre nel quartiere alto ed antico di Cortona si trova la chiesa di San Niccolò.

Anch’essa lontana dai percorsi turistici di Rugapiana e per raggiungerla dalla piazza del Comune si deve affrontare un percorso di una lunga e ripida salita, mentre dall’antichissima Porta Montanina, si raggiunge agevolmente con la macchina.


La chiesa quattrocentesca di San Niccolò appare con una visione prospettica degna del migliore scenografo urbano. Si annuncia improvvisa, passeggiando per l’omonima via e la vista del portico, edificato con piccole colonnine, offre subito un quadro romantico.


Vale la pena poi fare una bella camminata fino alla Basilica di Santa Margherita, Patrona della città e terziaria Francescana. Arriviamo da via San Salvatore. La salita viene ripagata, la Chiesa è davvero molto bella sia all’esterno che all’interno.

All’interno si trova il marmoreo monumento funebre di Santa Margherita, le cui spoglie però si trovano all’interno dell’urna in argento situata sopra l’altare maggiore disegnata da Pietro da Cortona.

Nella navata di destra un crocifisso ligneo del ‘200, mentre il campanile è del 1650.

Alla morte della Santa (22 febbraio 1297) si decise di costruire una chiesa in suo onore, a fianco dell’antica chiesetta di San Basilio che Margherita stessa aveva restaurato dopo averla scelta come luogo di penitenza.

La chiesa venne progettata da Giovanni Pisano e affrescata internamente da Pietro Lorenzetti.

Purtroppo dell’originario edificio oggi rimane ben poco. La chiesa attuale è frutto della ricostruzione ottocentesca.

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