Passiflora, che passione!
Passiflora è un genere di piante della famiglia Passifloracee che comprende circa 465 specie di piante erbacee perenni ed annuali, arbusti dal portamento rampicante e lianoso, arbusti e alberelli, alti fino a 5–6 m, originarie dell’America centro-meridionale, con alcune specie provenienti dal Nord America, Australia e Asia.
Il nome del genere, adottato da Linneo nel 1753 e che significa “fiore della passione” (dal latino passio = passione e flos = fiore), gli fu attribuito dai missionari Gesuiti nel 1610, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli religiosi della passione di Gesù: i viticci alla frusta con cui venne flagellato, i tre stili ai chiodi, gli stami al martello, la raggiera corollina alla corona di spine. Tuttavia, al di là della citazione biblica, mi piace pensare che sia un frutto in grado di migliorare l’attività sessuale.
Con questo post voglio mettere una buona parola per il fiore della passione, Passiflora caerulea, che è più resistente di quanto non immaginereste, risorgendo dalle sue radici ogni anno. Questi favolosi rampicanti ancora poco conosciuti ma molto molto interessanti per i loro innumerevoli aspetti qualitativi sia ornamentali che degustativi.
Passiflora (ruota della fortuna o fiore di orologio), un vero balsamo di Gerusalemme, che favorisce il relax senza dare sonnolenza e ha anche proprietà antidepressive.
I frutti della passiflora sono tutti eduli, ovvero, tutte le specie di passiflora esistenti producono frutti che possono venire consumati dall’uomo, senza problemi legati a tossicità, o presenza di sostanze velenose; chiaramente non tutti i frutti delle svariate specie di passiflora sono uguali, sia per forma e colore, sia per gusto: in Italia (e anche nel resto d’Europa) la passiflora caerulea è ormai diventata una pianta molto diffusa, e spesso se ne vedono esemplari anche allo stato selvatico; i frutti di questa passiflora hanno buccia arancione (a maturazione) e polpa rossastra; sono commestibili, ma non hanno un sapore particolarmente intenso.
Tipicamente si mangiano in tutto il mondo i frutti di passiflora edulis, e dei suoi ibridi e cultivar, che sono tondeggianti, grossi un po’ meno di un limone, con scorza marrone, viola o gialla (dipende dalla varietà, quelle che a maturazione rimangono gialle o verde chiaro, producono frutti più grandi).
I frutti dapprima verdi, si colorano in via di maturazione, e vengono mangiati di solito quando la consistenza diviene morbida e la scorza tende a creare degli avvallamenti quando il frutto viene toccato; puoi provare a mangiare i frutti a diversi stadi di maturazione, per meglio capire quale sia il momento più adatto per la raccolta. Considera che la gran parte di questi frutti vengono coltivati in zone tropicali o subtropicali, e quindi spesso quando arrivano in Italia sono maturi già da qualche giorno, oppure sono stati raccolti così acerbi che non riescono a maturare bene sui banchi dei nostri mercati; quindi è difficile che in Italia si trovino frutti della passione al perfetto stadio di maturazione.
Contrariamente alla passiflora caerulea, che sopporta perfettamente anche gli inverni più rigidi, la passiflora edulis e le varietà da frutto più diffuse sono piante che temono un poco il freddo invernale.
Il frutto della passione o maracujà è un alimento che apporta molti benefici, soprattutto a sistema gastrointestinale e cardiovascolare.
Abbondante, gelatinosa e profumatissima, la polpa del frutto della passione è composta principalmente da acqua e rappresenta una buona fonte di betacarotene e fibre alimentari; contiene inoltre una discreta quota di altri nutrienti, tra cui ferro, potassio, magnesio, zinco, selenio, vitamina A e Omega 6. I semi della maracujà sono solitamente destinati all’alimentazione degli animali, mentre dalla buccia viene estratto un olio utilizzato principalmente nell’industria cosmetica.
Il frutto della passione rappresenta una fonte generosa di antiossidanti, sostanze che aiutano l’organismo a proteggersi dall’invecchiamento cellulare e, quindi, da tutte le malattie che ne possono derivare, in particolare neoplasie e problemi cardiovascolari. Gli alimenti antiossidanti non possono quindi mancare in una dieta sana ed equilibrata. In particolare, essendo ricco di betacarotene, il frutto della passione aiuta a proteggere la pelle dagli agenti atmosferici e dall’invecchiamento.
La pectina contenuta nel frutto della passione forma nello stomaco una sostanza simile alla gelatina che sazia e ritarda l’assorbimento dei carboidrati; ha, inoltre, un effetto benefico sulla metabolizzazione dei grassi e sull’accumulo del colesterolo. Secondo uno studio pubblicato nel 2012 da Nutrition Journal, la maracujà a polpa gialla avrebbe un effetto benefico anche nei soggetti affetti da diabete di tipo 2.
E oltre a tutti i benefici di cui è portatrice questa meravigliosa pianta non da ultimo ci affidiamo al suo infuso che , come dice Federico Garcia Lorca:
“Dormir tranquillo / come dormite voi, / passiflora e stelle…” ci farà riposare sognando i suoi stupendi fiori.