Il pesaferro
Chi nella propria vita non si è mai imbattuto in un Pesaferro? Sicuramente tutti e chissà quante volte. Cosa sono? Guardate la foto e direte senza dubbio: già di quelli ne ho visti quando ero a…. e vi verranno in mente i luoghi della vostra infanzia, delle vostre vacanze, dei vostri momenti più belli a contatto con la natura.
I Cerambici infatti rappresentano una di quelle famiglie di coleotteri più vistosi ed amati da chi si interessa di Entomologia insieme ai Carabidi, gli Scarabeidi, i Buprestidi.
La causa della scomparsa di queste creature è determinata per lo più dall’impoverimento dell’habitat forestale (incendi ma anche la scomparsa degli accumuli di legname tagliato e di alberi malati). Inoltre oggi esiste purtroppo un mercato floridissimo dei coleotteri reso pingue dal web e dalle sue potenzialità.
Il cerambice è un insetto xilofago, ai danni di tronchi degli alberi entro cui trascorre la vita larvale.
Si distinguono dagli altri coleotteri per le antenne molto lunghe; nel maschio, le antenne sono più lunghe del corpo stesso (50 mm e oltre).
Presenta una colorazione nero brunastra che si arrossa nella porzione addominale. Nonostante le grandi dimensioni, come tutti i coleotteri, è innocuo perché non possiede alcun apparato pungitore o velenoso.
La femmina depone le uova nella corteccia o nelle pieghe degli alberi. Le larve, apode, infatti vivono all’interno del legno, preferibilmente in quello morto, per molti anni. Si presentano prive di occhi composti, ma con apparato boccale non essenzialmente diverso da quello degli adulti, con mandibole assai ben sviluppate. La larva, lunga da 2 a 4mm, nasce due settimane dopo e comincia a formare dei buchi nella corteccia morta, buchi che raggiungono anche la profondità di 2cm alla fine dell’anno, periodo della prima muta. La larva iberna nella corteccia e continua a nutrirsi in primavera; verso la metà dell’anno dopo comincia a scavarsi un tunnel nel floema e provoca delle fuoriuscite di linfa in questi punti. Dopo una seconda ibernazione, arriva alla sua massima lunghezza (7/9cm) e cessa di alimentarsi. La larva entra ancora in profondità nel legno e passa allo stadio di ninfa, per poi uscire dall’albero, in fase adulta, nel giugno successivo . Qualche tempo prima dell’impupamento le larve divengono torpide, si rigonfiano, e finiscono con l’immobilizzarsi: si tratta del periodo prepupale durante il quale cominciano a prodursi quelle modificazioni interne, che si accentueranno nel successivo periodo pupale, in cui l’animale cessa di nutrirsi. L’impupamento avviene dentro celle della pianta ospite, entro bozzoli impregnati di carbonato di calcio; dalla pupa si svolge l’adulto.
Le larve si nutrono di succo o di linfa degli alberi. L’adulto invece è fitofago e mangia il fogliame delle piante.
Questi insetti escono in massa durante le calde serate di giugno, subito dopo il tramonto. Durante il giorno, rimangono invisibili nei loro buchi sotto la corteccia o sulla cima degli alberi.
I cerambici possiedono dei veri e propri organi stridulatori che emettono uno stridio, sfregando il bordo posteriore dell’addome contro la base delle elitre.
Inserisco il link ad un sito straniero dedicato alla famiglia dei Cerambycidae:guardate che meraviglia…provate a cliccare sopra ad ognuno di quei cinque piccoli cerambici e vedrete centinaia e centinaia di macrofotografie con quasi tutte le specie. Cliccate qui per entrare.
Morte di un Coleottero
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