“Il Gigante” di Bologna: questione di punti di vista
La fontana del Nettuno è uno dei monumenti più caratteristici di Bologna e, al tempo stesso, la omonima piazza Nettuno (adiacente a Piazza Maggiore) rappresenta il punto di ritrovo privilegiato dagli abitanti della città.
La statua fu promossa dal Cardinale Legato di Bologna Carlo Borromeo (al tempo di Pio IV) il quale volle risistemare l’area di Piazza Maggiore, con l’aiuto del vescovo Pier Donato Cesi.
Per la costruzione della fontana (terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato.
L’opera fu progettata dall’architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente e slanciata statua in bronzo del dio Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne da Douai, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al concorso per la Fontana del Nettuno di Piazza della Signoria a Firenze.
Nonostante l’opera fosse commissionata da un Cardinale di sacro in essa ce n’è ben poco. Il Nettuno, oltre ad essere un dio pagano (il dio marino), assume una postura rilassata. L’acqua della fontana sgorga dai seni prosperosi di quattro sirene “stravaccate” su dei delfini e ai piedi del Nettuno quattro putti versano l’acqua da altrettanti tritoni.
L’aspetto per così dire erotico del complesso del Nettuno è completato da un effetto ottico. Se si guarda la statua dal lato delle scale della Sala Borsa, dando le spalle a via Indipendenza, si noterà come il pollice della mano sinistra tesa del Nettuno sembra spuntare direttamente dal basso ventre, in maniera simile ad uno spropositato pene in erezione (vedere mia foto postata nella “giusta” prospettiva).
Si narra che lo scultore lo fece di proposito perché la Chiesa gli proibì di fare il Nettuno con i genitali più grandi.
Passeggata nel centro di Bologna
All’epoca le donne di Bologna alla vista del Nettuno si turbavano, così che la chiesa dovette mettere antiestetici pantaloni di bronzo alla statua per non offendere ulteriormente il pubblico senso del pudore. Ma la censura nulla poteva contro la suddetta soluzione prospettica.Tutta la fontana ha comunque una forte valenza erotica, per esempio le ninfe di contorno spruzzano acqua dalle mammelle.
La leggenda narra che prima di un importante esame lo studente che voglia avere la fortuna dalla sua parte debba girare due volte in senso antiorario attorno alla fontana, così come due volte il Giambologna girò attorno al piedistallo riflettendo sul progetto di realizzazione del Nettuno, dando così inizio alla sua fortuna e al suo riscatto forse nel tentativo di dimostrare all’Ammannati, il concorrente fiorentino che si era aggiudicato l’appalto di Firenze, chi avesse effettivamente “i coglioni più grossi”.
Bologna (Italy) – Neptune
Salve mi chiamo Alberino e sono di origini Ferrarese .Ho due curiosità in riferimeno al Nettuno. La prima è,l’autore del Nettuno finito l’opera ,lo hanno accecato? La seconda ,altri scultori hanno cercato di imitare l’opera senza ottenere l’effetto ottico ( il gigante)? Grazie se è possibile una risposta .