In mostra a Roma il “Mondo dei Cadaveri”: la morte? Un’opera d’arte!

5. Solidificazione che a secondo del polimero usato può essere fatta per esposizione a gas, luce o calore.

L’artista Von Hagens nelle mostre intitolate “Body World”, espone i corpi umani da lui elaborati in pose caratteristiche  che riprendono celebri opere d’arte, mentre altre volte assumono gesti atletici particolari. Infine, vi sono corpi sezionati per puri scopi didascalici. Nel fare assumere le diverse posizioni si fa estrema attenzione alla coerenza del gesto con il posizionamento dei vari elementi anatomici, in primo luogo dei muscoli.


Uno specifico percorso è dedicato al cuore con il suo sistema di vasi ampiamente ramificato: dall’inizio della vita alle patologie che possono modificarne e minacciarne il funzionamento, fino alla morte. Il cuore è il primo organo a formarsi all’interno dell’embrione umano ed è quello che, nel corso dell’esistenza, lavorerà di più, pompando oltre 200 milioni di litri di sangue in media nella vita di una persona (circa 5 litri al minuto): una quantità in grado di riempire più di tre superpetroliere. Nel corso di una vita media, il cuore fa circa 3 miliardi di battiti e la sua fitta rete di arterie, vene e capillari supera i 96.500 chilometri. Collegandoli uno dopo l’altro, si coprirebbe la circonferenza terrestre per più di 2 volte.


Viene illustrato il corpo umano come non è mai stato fatto, rendendo accessibile al grande pubblico una serie di informazioni relative alla medicina e all’anatomia che altrimenti resterebbe relegata al solo ambito scientifico.

Un modo diretto di divulgare ed educare sui temi della salute (vedere la bacheca che espone i polmoni del fumatore incallito anneriti dal catrame al confronto di quelli bianchicci del non fumatore), del benessere, della corretta alimentazione. Dalla mostra si esce, di solito, con un rinvigorito istinto vitale, meravigliati della complessità e, nello stesso tempo della formidabile delicatezza dei nostri corpi.


Come non restare incantati di fronte al “plastinato” della donna gravida di un bambino di otto mesi, vista in sezione, che trasmette un’impressione dell’accudimento, della carne materna che protegge il suo piccolo.


Alcuni corpi sono appositamente configurati per stupire, come il chitarrista, il calciatore, il giocatore di badmington o l’uomo vitruviano e la nuotatrice spaccata a metà, le cui posture pure rilevano il complesso gioco di spinte e controspinte realizzato dai muscoli.


E che dire della donna equilibrista che, “plastinata” su una fune, sorregge su una mano i suoi stessi organi interni: cuore, polmoni, fegato, stomaco, intestini, come un bilanciere? Non è una magnifica allegoria dell’equilibrio carnoso, pulsante, sempre oscillante, che è la vita organica?


Per realizzare le sue collezioni, Von Hagens, utilizza cinque fabbriche-laboratori dislocati in quattro diversi Paesi e, naturalmente, i corpi lavorati sono stati donati da individui perfettamente consapevoli che, ad oggi, hanno superato quota 900, e per molti dei quali la plastinazione rappresenta il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l’angoscia della morte, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la dipartita, infatti, in questo modo i vostri cari non dovranno portare fiori sulla tomba, ma solo, se hanno voglia di rivedervi, pagare il biglietto d’ingresso (quest’ultima eventualità naturalemte non è possibile in quanto, come concordato con i donatori di corpo, non si fornisce alcun dato relativo alla loro identità e alle cause di morte).

Chiunque può entrare a far parte di una collezione. Basta andare sul sito www.bodyworlds.com, scaricare il modulo di consenso del donatore, riempirlo in duplice copia e inviarlo firmato all’Istituto per la plastinazione di Heidelberg, dove, ad oggi, circa 13 mila persone risultano registrate come “donatori di corpo”.

I corpi “plastinati” sono anche venduti alle Università di oltre 40 Paesi del Mondo e il loro costo può arrivare fino ai 60 mila euro.

Portare “Body Worlds” a Roma somiglia a un ritorno a casa perché la mostra si pone fermamente nella tradizione dello studio dell’anatomia umana, iniziato nel Rinascimento. E’ infatti dai disegni anatomici del XV secolo che l’anatomopatologo si è ispirato per movimentare in pose dinamiche i corpi “plastinati”.

“Body Worlds” contribuisce in maniera sostanziale a determinare nei visitatori una nuova consapevolezza del proprio corpo e a sensibilizzarlo attivamente sul tema della donazione di sangue e di organi, per salvare altre vite umane. Il 68% del pubblico intervistato dopo aver visto la mostra ha ammesso di aver deciso di prestare in futuro maggiore attenzione alla propria salute e circa il 23% si è detto più disponibile rispetto al passato alla donazione degli organi.
Infatti, anche se siete donatori di organi potete firmare per la plastinazione: in quel caso, il trapianto di organi avrà comunque la precedenza. Né sono impedimento le patologie: il corpo malato, come specifica la brochure informativa, è di estremo interesse per gli studenti di medicina.


“La morte è un fatto normale, è parte della vita. E’ la vita ad essere eccezionale”, ha detto von Hagens. Quanto sia straordinario il corpo umano non potrebbe essere descritto meglio di così: lo spettacolo dell’anatomia, per la prima volta, sotto gli occhi di tutti.



BODY WORLDS by Gunther von Haggens

Body Worlds a Roma

 

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