Gita nella Riserva naturale di Duna Feniglia


La Feniglia è una splendida duna sabbiosa racchiusa tra la collina di Ansedonia e il Monte Argentario, la parte interna si affaccia sulla Laguna di Orbetello, mentre la parte esterna è direttamente sul mare. Da Orbetello, la duna Feniglia è raggiungibile mediante la diga  granducale, mentre da Ansedonia è accessibile percorrendo la strada statale Aurelia e poi imboccando la strada comunale che da questa deriva.


Si estende per una superficie di 474 ettari ed è lunga circa 6 km.

La Riserva naturale Duna Feniglia è una area naturale protetta statale istituita nel 1971 ed è attraversata per tutta la sua lunghezza da una strada non asfaltata costruita tra il 1928 ed il 1940 percorribile a piedi ed in bicicletta.

Lungo il percorso sono presenti, ad intervalli di circa 1 km, pietre miliari e pannelli informativi che indicano le uscita a mare che portano verso la spiaggia.

Lontano dal caos cittadino, vi ritroverete improvvisamente a percorrere questa bellissima riserva col suono assordante delle cicale cliccare qui.

A circa metà percorso una modesta opera d’arte vuole commemorare uno dei più grandi maestri della storia dell’arte: Caravaggio. A poca distanza si trova infatti il luogo dove il grande pittore barocco fu rinvenuto in circostanze misteriose e in fin di vita sfinito probabilmente da febbri malariche. Morì poco dopo, nel luglio del 1610.


Sempre all’interno della riserva, dal lato laguna, sono presenti inoltre alcuni osservatori ornitologici, un percorso naturalistico per non vedenti ed un percorso ginnico.

La duna Feniglia è suddivisa in tre strisce di vegetazione che si prolungano, parallele, dal mare fin verso l’interno, sulla laguna. La prima costituisce la fascia di protezione, ha un’estensione di 94 ettari e si affaccia direttamente sul mare, costituita da vegetazione tipicamente litoranea; la seconda striscia si estende per 320 ha, prevalentemente occupata da una foresta di pino domestico adulto; la terza, coperta da pino domestico e latifoglie, ha una superficie di 60 ha ed ha sbocco sulla laguna di Orbetello.

La prima fascia è la più interessante per la varietà di flora presente: in questa sono presenti specie xerofite come l’eringio, il giglio marino, l’elicriso, l’ammofila, il ginepro coccolone, il pino marittimo, la tamerice, l’erica, il lentisco, la fillirea, il Trifoglio della sabbia, il rosmarino, la salsapariglia, l’asparago. La seconda striscia è molto importante per la silvicoltura: viene effettuate la raccolta di semi di pino domestico (pinoli), destinati alla riproduzione ed all’industria alimentare e la raccolta di resina di pino mediante processo di resinazione.

Frequenti, inoltre: il leccio, la sughera e sporadici sono il frassino, l’orniello, l’olmo campestre, l’alloro. Nella terza fascia sono presenti radi pini domestici e la vegetazione è più scarsa a causa delle variazioni di livello della laguna.

L’elemento principale della fauna omeoterma (a sangue caldo) della riserva è il daino. Questo ungulato fu introdotto intorno al 1954 con 8 esemplari, due maschi e sei femmine, provenienti dalla Tenuta Presidenziale di Castelporziano con lo scopo di contenere la diffusione della Robinia nei rimboschimenti.

I numerosi esemplari di daino sono visibili nei pressi della installazione del Corpo Forestale, dal lato di Ansedonia. Altro rappresentante degli ungulati è il cinghiale. Piuttosto variabile la consistenza numerica della popolazione del suide nella riserva: la frequenta quando le disponibilità alimentari altrove sono scarse e, soprattutto quando all’esterno è aperta la caccia. Frequente la volpe, il tasso e i piccoli roditori. Tra gli uccelli il picchio verde, l’upupa, la tortora, il merlo, la ghiandaia, il cuculo.

Nelle zone umide sono presenti specie particolarmente interessanti: l’airone cenerino, la garzetta, l’alzavola, il fischione, il germano reale, la marzaiola, la folaga, il porciglione, la pettegola, la pantana, il totano moro, i piovanelli e la pittima reale.

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