Emma Bonino, in becco all’aquila!

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Il 12 gennaio 2015 Emma Bonino ha scelto di comunicare pubblicamente, attraverso i microfoni di “Radio Radicale” di essere in cura per un tumore al polmone sinistro che la costringerà a un lungo ciclo di chemioterapia. Ha comunque affermato la sua intenzione di non abbandonare l’attività politica perché da una passione politica non ci si dimette. Io non sono il mio tumore. È solo una malattia, una delle tante sfide che affronterò.

Marcia per la pace Roma 1985

Bonino che compirà 67 anni il 9 marzo 2015 è la principale leader del Partito Radicale insieme a Marco Pannella, dal tempo della sua fondazione: si è parlato di lei di nuovo nelle settimane scorse nella rosa dei nomi dei candidati alla Presidenza della Repubblica, ma la sua candidatura a questa e altre cariche è stata già spesso evocata ma sempre poco sostenuta dalle forze politiche maggiori. Bonino stessa si era detta pronta: “Lo ero nel 1999 e lo sono anche oggi”. Intanto sui social è immediatamente scattata la solidarietà. #ForzaEmma è l’hashtag che rimbalza su Twitter.

Emma Bonino annuncia il tumore e si commuove (cliccare qui o qui)

“Recentemente mi sono sottoposta a dei controlli medici di routine che però hanno evidenziato la presenza di un tumore al polmone sinistro. Si tratta di una forma localizzata e ancora asintomatica, ma ciononostante richiederà un trattamento lungo e complesso di chemioterapia che è già stato iniziato e che durerà almeno 6 mesi. Non sono intenzionata ad interrompere le mie attività perché da una passione politica non ci si può dimettere, però è chiaro che le mie attività dovranno essere organizzate in base alle esigenze mediche cui è necessario dare in questo momento una priorità assoluta, cosa non facile anche per me.

Ho tre commenti da fare.

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Il primo è rivolto agli operatori dei media: vi pregherei di rispettare questa situazione senza mettersi a fare indagini o robe varie, ringrazio gli operatori che anche nei momenti più difficili mi sono stati accanto nel limite delle loro possibilità, in particolare ringrazio Antonella Rampino, Giovanna Casadio, Stefano Folli, Stella Pende, pochissimi altri, oltre che la stampa straniera.

A tutti coloro che in Italia e altrove affrontano questa o altre prove voglio solamente dire che dobbiamo tutti sforzarci di essere persone e di voler vivere liberi fino alla fine, insomma io non sono il mio tumore e voi neppure siete la vostra malattia, dobbiamo solamente pensare che siamo persone che affrontano una sfida che è capitata.

Infine agli ascoltatori, come ho detto dovrò ridurre le mie attività ma spero che il vostro affetto e incoraggiamento si trasformino in iscrizioni ai radicali e al Partito Radicale, che possono essere simpatici o meno, non li avete mai apprezzati moltissimo, ma forse è arrivato il momento di dirvi che le battaglie che portiamo avanti, che portano avanti, magari oggi sembrano marginali ma invece sono fondamentali per la vita di tutti e per la democrazia, in particolare in questo momento così difficile per il mondo. Vi ringrazio tutti quanti e spero che magari per una volta mi ascoltiate sul serio, grazie ancora, buon giorno e buon anno a tutti”.

Sottoscrivo quanto sopra detto, sperando che almeno cambi la cultura e un poco per volta cadano i tabù della malattia.

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