Il fattore C (O “LATO B”)

Il famoso ‘culodiprodi‘? E dov’è finito? Questi venti mesi di resistenza disperata si devono tutti a lui.

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Non c’è niente da ridere, l’argomento è serissimo. La fortuna irradiata da Romano Prodi, quel “fattore C” che sembrava accompagnare dalla nascita il professore bolognese, non c’è più.
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Tanto tuonò che piovve. E’ da venti mesi che si parla con insistenza del “fattore C” di Romano Prodi. E ieri dal tuono siamo passati alla pioggia. Nel senso che il Presidente del Consiglio ha preso il suo leggendario “fattore C”, e se l’è messo in faccia “faccia di C” di Prodi.

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L’Aula del Senato boccia il premier Romano Prodi. Il Governo, dunque, non ce l’ha fatta a superare la prova del Senato, dove la maggioranza ha ceduto sotto i colpi di Mastella, Dini e Fisichella. I no sono stati infatti 161, ai quali va sommata l’astensione del diniano Scalera, che al Senato equivale a voto contrario. I sì sono stati invece 156. Tre gli assenti, l’indipendente Pallaro e i senatori a vita Andreotti e Pininfarina. Cinque i sì al governo Prodi dai senatori a vita (Carlo Azeglio Ciampi, Emilio Colombo, Francesco Cossiga, Rita Levi Montalcini e Oscar Luigi Scalfaro). Nella serata Prodi ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, che lo ha invitato, come di consuetudine, a rimanere in carica per il «disbrigo degli affari correnti». Il Quirinale ha comunicato che le consultazioni prenderanno il via domani pomeriggio con i presidenti delle Camere.

Dopo il voto i senatori di Alleanza nazionale Domenico Gramazio e Nino Strano, fra gli applausi del centro-destra, hanno stappato in aula due bottiglie di spumante per festeggiare e hanno mangiato fette di mortadella. Gramazio ha poi lanciato il tappo di una bottiglia sui banchi del governo.

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Cade Prodi, festa al Senato

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Il senatore di An Nino Strano festeggia la caduta di Prodi mangiando mortadella

– LA VENDETTA POSTUMA DEI RADICALI: “CI AVETE NEGATO I SEGGI, ORA PAGATE”…

-ll Senato illegalmente costituito ha negato il voto di fiducia al Governo Prodi. Tre NO sono oggi venuti da Gennaro Coronella, Cosimo Izzo e Franco Turigliatto, che abusivamente sono stati nominati senatori. La patente violazione del diritto e della legge elettorale ha provocato oggi un esito opposto a quello che in una situazione di legalità si sarebbe verificato. Con una pubblica dichiarazione, infatti, ieri i Senatori regolarmente eletti avevano annunciato che il loro voto sarebbe stato di fiducia al Governo.

• Dichiarazione di Emma Bonino e Marco Pannella

GOVERNO, BONINO E PANNELLA: E ORA FINALMENTE SI PASSI AL PROSEGUIMENTO DELLA LEGISLATURA LIBERATA DALLE COMPONENTI MINORITARIE CHE NON HANNO FIN QUI PERMESSO AL PARLAMENTO STESSO E AL GOVERNO PRODI IL FORMARSI DI UNA MAGGIORANZA RIFORMATRICE

Ora è necessario – e possibile – che questa legislatura esprima una nuova maggioranza per realizzare le riforme economiche e sociali, e le liberalizzazioni essenziali per il sistema – paese sia sul piano interno che su quello internazionale.

Questa nuova maggioranza è oggi finalmente resa possibile essendo ormai superate e distrutte le vecchie coalizioni di regime, oggettivamente condizionate finora dalle loro componenti conservatrici.

Questa volta, più che mai, occorre non farsi condizionare dai giochi sfascisti e difendere con ogni mezzo il gioco democratico così gravemente compromesso.
Ringraziamo Romano Prodi per la determinazione con la quale ha difeso le prerogative del Parlamento contro la prassi anticostituzionale delle crisi extraparlamentari a gestione oligarchica e partitocratica.

LA CADUTA DEFINITIVA DI PRODI
Mancano 278 giorni alla pensione dei parlamentari.

Non può finire così poveretti, ci dovranno trovare rimedio!

Infatti pronto Veltroni l’Africano che ti pensa? Che non si può votare ora, assolutamente no e allora che spunta da dietro un angolo?

Marini; niente da dire invero, tanto più che le alternative sono terribili, un novo Prodi ( dio ci scampi), un tecnico tipo il mangiabamboccioni, o un consolidato simil vampiro tipo Visco, o di nuovo il dottor sottile, a quel punto coloro che avessero due lire da parte debbono correre a metterle sotto un mattone, nottetempo. O peggio del peggio, un banchiere tipo Draghi, manco li cani…

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