Parco delle Sabine lato Largo Labia e Via Flavio Andò

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Trascorsi quasi quindici anni dalla stipula della convenzione urbanistica tra la società Porta di Roma Srl ed il Comune di Roma, convenzione che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione del Parco delle Sabine con un estensione prevista di circa 140 ettari. Dopo la mancata consegna del parco nel 2011, una proroga stabiliva come ultima data il 2013 ma ad oggi i lavori non sono terminati e non c’è alcun segno che il parco possa essere in breve termine consegnato al Comune dalla società Porta di Roma. Finché non verrà quel giorno la responsabilità sulla manutenzione ordinaria è della società che lamenta impossibilità economiche a farvi fronte.  
 
Il parco è fruibile ma gran parte di esso è area abbandonata, senza neanche un albero piantato. L’Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine da pochi giorni ha lanciato una raccolta firme per chiedere il completamento delle opere previste e un miglioramento della manutenzione ordinaria (cliccare qui).  
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Mentre scrivo sono in corso altri piccoli interventi di completamento del parco.
I lavori iniziati vicino alla scuola Toscanini sembrano recenti, quelli lato capolinea autobus, più datati. In quest’ultimi si nota la costruzione di fondazioni per la realizzazione di un chiosco di circa 200 mq, bagni pubblici, una nuova area ludica.
Si tratta di un intervento pubblico, del dipartimento riqualificazione delle periferie di Roma Capitale, che prevede anche l’illuminazione pubblica fino all’ingresso di via Flavio Andò, recinzione e porte del parco, una torretta di avvistamento (l’unica rimasta del progetto iniziale del parco).

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Le due strane strutture bianche di metallo apparse nel parco sono appunto le porte di ingresso all’area verde, una a Largo Labia e l’altra a via Flavio Andò.

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Con queste opere così provocatorie si vuole forse svelare i meccanismi e le contraddizioni del sistema dell’arte contemporanea? Si sollecitano continuamente gli artisti affinché producano opere sempre nuove, allo scopo di soddisfare una pubblica amministrazione disposta a pagare a peso d’oro anche le opere più banali e scadenti.

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È un vero peccato vedere come uno spazio così importante per gli  abitanti  del  quartiere  venga  continuamente danneggiato e trascurato.  I cittadini devono convivere con diversi problemi quali la scarsa manutenzione, l’immondizia, la vegetazione incolta, l’illuminazione insufficiente, i dormitori notturni oltre le razzie dei tombini e il furto dei cestini.

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