La matita di Staino colpisce a Testaccio
Una mela al giorno toglie il medico di torno. Una vignetta, sempre al giorno, funziona ancora meglio. Pensate che fortuna, una volta che qualcosa ci indigna, ci fa soffrire, ci costringe a subire un’ingiustizia, invece di rosicare e inghiottire bocconi amari rischiando l’ulcera, poter prendere la matita, anzi il computer, disegnare una battuta e sfogarsi. Poi ci sono pure giorni in cui l’emozione per fortuna è positiva e allora la vignetta serve per condividere la gioia tra tanti.
Sergio Staino (Piancastagnaio, 8 giugno 1940) è uno tra i più conosciuti e amati cartoonist satirici, fumettista, disegnatore e regista italiano. Riesce a cogliere profondamente emozioni, angosce ed entusiasmi, collegati sempre ad una grande autoironia.
Dopo essersi laureato in architettura insegna nella provincia di Firenze e, per questo, si stabilisce a Scandicci. Successivamente si dedica al mondo dei fumetti debuttando con il personaggio, dichiaratamente ispirato a se stesso, che lo ha reso famoso, Bobo che pubblica per la prima volta nel 1979 sulla rivista Linus diretta da Oreste del Buono.
Negli anni Ottanta collabora con i quotidiani Il Messaggero e l’Unità (con la quale ancora lavora); nel 1986 fonda e dirige il settimanale satirico Tango, su cui compaiono alcune delle più importanti firme della satira del periodo, da Gino e Michele a David Riondino, da Michele Serra a Lorenzo Beccati, da Francesco Tullio Altan a Ellekappa, da Daniele Panebarco ad Andrea Pazienza, oltre ad ospiti d’eccezione come Francesco Guccini.
Satira&Sogni è la mostra aperta al pubblico dal 6 maggio al 23 agosto negli spazi dell’ex Mattatoio di Testaccio. Negli spazi interni sono esposte tutte le più rilevanti opere dell’autore, dai grandi busti di personaggi protagonisti degli ultimi 30 anni di politica italiana.
Dal “rottamatore” Renzi al “2 volte presidente” Giorgio Napolitano, dal “piazzista” Silvio Berlusconi all’”ex comico” Beppe Grillo. Circa 300 opere tra disegni, acquerelli e lavori digitali.
In oltre 35 anni di carriera, Sergio Staino si è infatti cimentato con successo non solo come autore satirico ma anche come regista cinematografico, scrittore, scenografo, e promotore culturale.
In mostra anche due grandi fondali del Teatro Ariston di Sanremo disegnati da Staino per le due edizioni del Premio Tenco del 2006 e 2007 e un grande schermo – circondato dai disegni di “Lasciami cantare una canzone” – su cui scorrono le immagini e le musiche di famose interpretazioni di Gaber, De André, Guccini e di altri cantautori (cliccare qui).