Castellum Sanctae Severa
Gita al Castello di Santa Severa di venerdì 12 giugno 2015: Santa Severa è l’unica frazione del comune di Santa Marinella (Roma). È un piccolo paese balneare situato lungo la via Aurelia, antica via consolare, a circa 8 chilometri a sud di Santa Marinella e 50 a nord di Roma, all’estremità meridionale della maremma laziale. Prende il nome da Santa Severa, qui martirizzata nel II secolo d.C. e a cui fu dedicata la chiesa paleocristiana della quale si possono ammirare gli affreschi. Il Castello di Santa Severa a Santa Marinella è un posto straordinario, un bene ricco di fascino, storia, arte e archeologia che affonda le sue radici ai tempi dei Romani. Sorge infatti nell’area dell’antico sito di Pyrgi, la città portuale romana fondata dagli Etruschi tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C.
Fu il porto principale di Caere (l’odierna Cerveteri da cui dista 13 km) ed il principale scalo di tutta l’Etruria, sede del più importante santuario non solo della città, ma di tutta l’Etruria marittima. Sacro alle dee Uni ed Astarte, la città è citata da Virgilio nell’Eneide. Secondo il parere degli storici il castrum di Pyrgi, che significa “torre”, è stato abitato senza interruzioni fino alla tarda antichità, almeno fino al IV – V sec. d.C.
A cavallo tra il X e l’XI secolo i conti della Tuscia fecero costruire proprio in quest’area un
fortilizio dedicato alla giovane Severa, che era stata martirizzata nel 298 in un luogo poco
distante. Il Castello vero e proprio, invece, nasce nel XIV secolo.
Il borgo si è formato man mano con varie fasi di edificazione nel corso del XV e del XVI secolo. Sembra che per un periodo il borgo ed il castello fossero di proprietà dell’Ordine dei Templari prima della loro soppressione.
Nel 1470 la rocca viene munita di artiglieria e nel 1471 Papa Sisto IV della Rovere, cede il
tenimento di Santa Severa all’Ospedale del Santo Spirito.
Appartenuto nel tempo a diverse nobili famiglie romane per ben cinquecento anni, dal 1482 al
1980, il Castello è stato un possedimento dell’ Ordine del Santo Spirito. Tra il Cinquecento e il
Seicento è stato il luogo di sosta e di soggiorno di molti papi: tra questi Gregorio XIII, Sisto
V e Urbano VIII. A ricordo di ogni passaggio di Papa veniva eretto un arco in muratura sovrastato dallo stemma degli stessi.
Al periodo di massimo splendore raggiunto proprio nel Seicento, il Castello ha vissuto poi una lunga e lenta decadenza. Il paese di Santa Severa si sviluppò negli anni trenta come residenza estiva di numerosi gerarchi fascisti e nel 1943 è stato utilizzato dai Tedeschi come postazione militare strategica.
Nella seconda metà degli anni sessanta il Pio Istituto di Santo Spirito, all’epoca proprietario
del Castello di Santa Severa, ne ordinò la ristrutturazione. I lavori furono diretti da Riccardo
Medici e vennero ultimati nel 1970.
Nel 1964 furono rinvenute le lamine d’oro di Pyrgi, tre lamine d’oro alte circa 20 cm risalenti
al 500 a.C., contenenti testi in fenicio ed etrusco. Sulle tre lamine d’oro era incisa la dedica
del tempio alla dea Uni. Questi reperti, le cui iscrizioni hanno permesso la comprensione della lingua etrusca, sono conservati a Roma presso il Museo di Villa Giulia.
I lavori di recupero degli ultimi anni hanno portato alla luce importanti scoperte archeologiche come un tratto di mura poligonali databili al III secolo a.C. e alcuni tratti di mura risalenti al XIII secolo.
Il castello ospita il Museo del Mare e della Navigazione Antica di Santa Severa e del Gruppo
Archeologico del Territorio Cerite, con le testimonianze delle ricerche archeologiche dei fondali e un piccolo Antiquarium.
Sempre nel Castello è sita la Chiesa di santa Maria Assunta che presenta un interno romanico con una tela d’altare raffigurante l’assunzione tra le sante Severa e Marinella.
La riapertura sperimentale del Castello di Santa Severa rappresenta in questo senso un fatto
straordinario perché è stata anche un’esigenza della collettività.
Le prime irrefrenabili “trombe” marine