30 marzo 2018, ore 21:30 – Celebrazione e Processione della Via Crucis del Venerdì Santo nella Chiesa di San Pietro nel centro storico di Carbognano
Venerdì Santo, venerdì di passione, i cristiani piangono il Cristo morto e questa ricorrenza viene ricordata con speciali pratiche e riti dai fedeli.
La Via Crucis (dal latino, Via della Croce – anche detta Via Dolorosa) è un rito della Chiesa cattolica con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.
Anche quest’anno il tempo non è stato affatto clemente con la pioggia che ha cominciato a cadere dal primo pomeriggio mettendo addirittura a rischio la tradizionale rievocazione; ma chi non ricorda un venerdì santo che non sia stato mesto e piovoso? Mia nonna sosteneva che la pioggia non fosse altro che le lacrime versate nel mondo per la morte di Gesù!
Nonostante le avverse condizioni, comunque, diverse centinaia di fedeli nella serata del Venerdì Santo non hanno voluto lasciare solo il Cristo morto e lo hanno accompagnato nella tradizionale processione della Via Crucis per le vie del centro storico di Carbognano.
Tratta dalla raccolta della “Voce Parrocchiale” dal 1950 al 1959 a cura di B. Pastorelli e C. Chirieletti
Una processione che fa rivivere una tradizione, forse la più bella e sentita del paese, che và indietro negli anni ed alla quale partecipano diversi figuranti che precedono e seguono la bara del Cristo amorevolmente composta su di un letto di rose bianche e luci soffuse.
Un rumore assordante e figure in saio e incappucciate aprono la processione: sono gli ‘ntencheli che trascinano delle pesanti catene di ferro per espiare qualche loro terribile peccato; segue il sacerdote raccolto in preghiera e due file di pie donne.
Compare poi una figura di donna completamente vestita di nero e velata che regge un candido telo sul quale è impressa l’immagine del volto di Gesù: è la Veronica che incontra Gesù nel suo cammino verso il Calvario e ne deterge il volto con il candido lino. Poi ecco la bara del Cristo sorretta da quattro uomini appartenenti alla congregazione dei “Cavalieri di San Filippo”.
Seguono tre figure di donne anch’esse vestite di nero e velate: sono le Tre Marie (Maria di Betania, Maria di Magdala e Maria Maddalena) che avevano seguito Gesù anche in vita.
Poi il corteo prosegue con la statua di Maria la madre di Gesù, con in mano quel tenero fazzolettino bianco messo lì candido e pulito ogni anno a ricordare le lacrime versate per il Figlio crocifisso; anch’essa con fatica è portata a spalla dai Cavalieri di San Filippo.
Il corteo prosegue quindi con i fedeli raccolti in rispettoso silenzio .
Un plauso a loro e a tutti i paesani presenti per lo spirito di aggregazione che hanno dimostrato.
Ognuno si sa..ha la sua croce in questa vita..e la metafora in serate come questa diventa realtà e narrazione cristiana con la Processione del Cristo Morto e la celebrazione del Venerdì Santo nella Chiesa di San Pietro e le sue tappe percorse da Padre Antonio .
Così, il popolo silenzioso, partendo dalla chiesa di San Pietro ha seguito la croce attraversando le vie del paese, con le finestre illuminate da candele, lampioncini, lucine in segno di rispetto e devozione, facendo tappa nella chiesa di San Filippo nell’omonima piazza, per poi ritornare, passando per la Contrada, nella Chiesa di San Pietro in Piazza del Comune, dove si è conclusa la funzione del Venerdì Santo.
Ecco alcune immagini (cliccare qui e qui)
Per ulteriori approfondimenti (Via Crucis del 2013) sempre su questo blog cliccare quì.