Siena in un giorno

Siena (53.973 abitanti; 455 ab. /km² e 322 m s.l.m.) si trova nella Toscana centrale al centro di un vasto paesaggio collinare, tra le valli dei fiumi Arbia a sud, Merse a sud-ovest ed Elsa a nord, tra le colline del Chianti a nord-est, la Montagnola ad ovest e le Crete senesi a sud-est; è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell’arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio, una corsa equestre di origine medievale durante la quale le contrade cittadine si sfidano grazie al loro miglior cavallo e miglior fantino. Questo è il post con le sensazioni del viaggio, suddiviso per motivi tecnici in due parti.

Nel 1995 il suo centro storico è stato inserito dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità. I siti del Patrimonio Mondiale appartengono a tutti i popoli del mondo, indipendentemente dal territorio in cui risiedono. Siena rappresenta uno degli archetipi di città medievale.

Trasponendo sul piano architettonico la rivalità con Firenze, i suoi abitanti hanno inseguito, attraverso gli anni, una visione gotica ed hanno saputo conservare, nella loro città, l’aspetto acquisito tra il XII ed il XV secolo. In quell’epoca, Duccio, i fratelli Lorenzetti e Simone Martini hanno tracciato i sentieri dell’arte italiana e, in modo più ampio, europea.

Unica città al mondo ad avere una piazza (Piazza del Campo) caratterizzata dall’avere la forma di una conchiglia, inclinata ad anfiteatro con al centro il Municipio e tutto intorno, come degli l’spettatori, abitazioni, ristoranti, botteghe, divisa in contrade e non in quartieri, con un duomo il cui pavimento viene mostrato solo per un breve periodo all’anno.

Le contrade di Siena sono 17, hanno nomi molto caratteristici quali l’Onda, la Lupa, l’Oca, e rappresentano le storiche suddivisioni della città all’interno delle mura medioevali. Il Palio di Siena si svolge due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto.

Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.

Ho visitato Siena nel mese di aprile e comunque il primo dei due giorni a disposizione è stato destinato ad una sosta rigenerante alle terme delle Crete senesi per scrollarsi di dosso il torpore della stagione fredda, risvegliare corpo e mente e ricaricare le energie.

A Rapolano Terme abbiamo scelto le Terme Antica Querciolaia, che fin dal Settecento rappresentano un esempio di qualità nel settore del wellness e della salute e offrono soluzioni, adatte alle esigenze dei clienti.

Le acque dell’Antica Querciolaia sgorgano dal sottosuolo da tre sorgenti ad una differente temperatura che va dai di 39-40°C fino ai 22-25°C, fruibili a seconda della stagione e in base al percorso termale più idoneo alle proprie esigenze.

Le acque sono caratterizzate dalla presenza di grandi quantità di calcio, magnesio, sodio e potassio.

Gli ospiti possono scegliere tra un impianto coperto e un ampio parco di piscine termali terapeutiche all’aperto, ricavato nella quiete di un giardino di piante secolari e con vasche complete d’idromassaggio.

La vasca dove si curò Garibaldi alle Terme Antica Querciolaia

All’interno dello stabilimento termale è conservata la vasca in travertino dove, nell’agosto del 1867, Giuseppe Garibaldi si curò le ferite riportate durante la storica battaglia sull’Aspromonte. L’eroe dei due mondi scrisse infatti una lettera: “I bagni di Rapolano mi hanno tolto un resto d’incomodo al piede sinistro e l’effetto ne fu istantaneo, ciò mi dà buona opinione di questi bagni che penso di continuare per alcuni giorni“.

Abbiamo soggiornato una notte al Grand Hotel Serre e ci siamo trovati bene. La conduzione è a carattere famigliare e sono delle persone molto gentili. Il Ristorante La Sosta, attiguo all’albergo, offre, poi, il meglio in fatto di cucina toscana. Ambiente molto ben curato ed il proprietario ci ha dilettato con la spiegazione di tutti i cibi che ci ha presentato, con professionalità e competenza.

Il secondo giorno è tutto dedicato a Siena. In mattinata dopo aver piazzato la macchina al parcheggio Santa Caterina, collegato con delle scale mobili al centro storico, visitiamo il complesso museale di Santa Maria della Scala situato nel cuore della città, di fronte alla Cattedrale.

Occupa infatti l’intero versante della collina di fronte al Duomo, dalla sommità fino alle pendici, con il possente fronte posteriore affacciato verso la sottostante vallata.

Già uno dei più antichi e grandi ospedali europei, oggi, esaurite le proprie funzioni sanitarie, è uno dei più importanti centri museali e culturali della città, in seguito a un’importante operazione di recupero basata sul progetto dell’architetto Guido Canali, vincitore nel 1992 di un Concorso Internazionale.

Ospita una serie di collezioni che vanno dall’antichità (Museo archeologico nazionale nei sotterranei) all’epoca moderna, alternando ambienti monumentali e corridoi angusti, intrecci di gallerie scavate nel tufo e grandi spazi voltati a mattoni.

Nei suoi 350.000 metri cubi d’estensione (di cui 13.000 metri quadrati in pianta aperti al pubblico) si trovano quindi svariate testimonianze storico-artistiche, che possono essere lette come una sintesi della città e della sua storia, coprente un arco di circa mille anni.

Vi spicca il celebre Pellegrinaio, il più importante ciclo del Quattrocento senese.

L’evento presente è la mostra Una città ideale. Dürer, Aldorfer e i Maestri Nordici della Collezione Spannocchi di Siena che intende proporre una significativa selezione delle opere fiamminghe e “nordiche” della Collezione Spannocchi, esposte in un percorso tematico ed organizzate cronologicamente.

L’occasione è data dalla possibilità di ottenere in prestito i due straordinari pannelli di Albrecht Altdorfer raffiguranti Storie di san Floriano, alla Galleria degli Uffizi dal 1914, ma già facenti parte della Collezione.

Chiudono l’esposizione due opere volutamente associate e richiamate dal titolo della mostra, Veduta di città ideale di Paul Vredeman de Vries e l’ardita Torre di Babele di notevole interesse iconografico.

La mostra consente di cogliere lo spirito collezionistico che interessò dapprima i Gonzaga a Mantova (da cui proviene parte della collezione) e, successivamente, le famiglie Piccolomini e Spannocchi a Siena.

La Collezione Spannocchi nasce nel 1774 dal matrimonio tra Caterina Piccolomini di Modanella e Giuseppe Spannocchi, membri di due famiglie senesi di antica nobiltà.

L’Europa del Nord costituiva, nei secoli tra il XV e il XVII, un riferimento importante per le corti italiane, che ad essa erano unite non solo da relazioni di tipo commerciale, ma da una fitta rete di scambi culturali, dei quali la Collezione Spannocchi costituisce per Siena una rara fonte di informazioni e testimonianze materiali.

Proseguiamo ed entriamo nel Duomo di Siena, capolavoro assoluto di bellezza e uno dei modelli più famosi al mondo di cattedrale romanico-gotica italiana. Visita alla Porta del Cielo.

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La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta (il Duomo) è il principale luogo di culto cattolico di Siena, in Toscana,  e sede episcopale dell’arcidiocesi metropolitana.

Già solo la facciata in marmo bianco desta meraviglia, ma guai a non entrare. Sarebbe un errore imperdonabile.

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