Giardinaggio e benessere psicofisico
Vivere a contatto con la natura fa bene. Significa equilibrio e serenità. Occuparsi di un giardino coltivando fiori e alberi per un’ora al giorno aiuta a non pensare soltanto a se stessi, allenta la tensione fisica e mentale, fa aumentare i pensieri positivi e contribuisce al benessere psicofisico. Le piante vivono assieme a noi e noi partecipiamo al loro ciclo vitale. Ogni gemma, ogni foglia nuova che spunta ci gratifica, ci dice che tutto cambia, che nulla è stabile come il cambiamento.
Per fare giardinaggio poi, si spendono circa 300 calorie l’ora trasformando un gradevole hobby in un’attività fisica utile per il benessere dell’organismo.
orto casereccio concimato con concimi organici
Oggi raccogliere un pomodoro che si è seminato è qualcosa di infinitamente più rivoluzionario che raccogliere un sasso per tirarlo contro un celerino.
Il giardino prevede una continua cura che riguarda l’eliminazione dei fiori appassiti e dei parassiti, dell’erbacce e la potatura che consente una crescita regolare della pianta (vedere precedente post: Potare, potare, potare… ).
Nel giardinaggio la moltiplicazione delle piante può avvenire per talea, margotta, propaggine, innesto, divisione di tuberi, rizomi, stoloni e bulbi o con la semina.
L’orto è un giardino, assai mutevole con il cambiare delle stagioni, dove crescono vegetali commestibili. Le piantine più richieste sono quelle di insalata perché semplici da coltivare e garantiscono il raccolto dopo appena 40 giorni con un costo di pochi centesimi di euro, ma molto gettonate sono anche le piantine di pomodori, soprattutto le varietà per fare il sugo in casa. L’orticoltura è spesso più esigente della coltivazione di piante ornamentali. In definitiva l’orto-giardino può dare grandi soddisfazioni sia sotto l’aspetto ornamentale, ma soprattutto avremo anche il piacere di consumare qualche ortaggio o frutto ottenuto con le nostre mani!
“Il giardino è un collegamento diretto con la vita e con la morte.
Si potrebbe dire addirittura che esiste una religione del giardino, poiché insegna profonde lezioni psicologiche e spirituali.
Tutto ciò che può accadere ad un giardino può accadere all’anima e alla psiche: troppa acqua, troppo poca, caldo, tempesta, morte, rinascita, guarigione.
Nel giardino ci esercitiamo a lasciar vivere e morire pensieri, idee, preferenze, desideri, e persino amori. Piantiamo, strappiamo, seppelliamo, dissecchiamo semi, li seminiamo, li sosteniamo.
Il giardino è un esercizio di meditazione. Per capire quando è tempo per alcunchè di morire. In giardino si vede arrivare il tempo del godimento e quello della morte…” (Clarissa Pinkola Estés “Donne che corrono coi lupi”).
“La sua ricchezza e complessità, data dall’intreccio dei sentieri, dall’alternarsi di prati fioriti e alberi verdeggianti, dalla vitalità di fontane e cespugli colorati, rispecchia la nostra natura interiore. Tutto ciò che accade nel giardino, nell’arco delle stagioni, accade anche nella psiche. La caduta delle foglie, la paralisi della vita durante l’inverno, lo schiudersi dei germogli, il movimento dell’acqua tra le rocce. Sono tutte esperienze che anche l’individuo fa, solo che le esprime con i concetti complessi della psicologia, mentre il giardino le esprime con il linguaggio della natura” (James Hillman “Il piacere di pensare”).
E’ proprio la possibilità di possedere una casa in campagna con un pezzo di terra intorno e quindi ampi spazi all’aria aperta, che mi ha fatto scoprire, giorno dopo giorno, l’amore per il giardinaggio che, negli anni, si sta trasformando in una vera passione tramandata anche da mio padre (cliccare qui) che ha trasmesso il piacere di vivere in simbiosi con la natura. La cura delle piante e dei fiori, la semina e la potatura, la pulizia delle erbacce dalle zolle di terra, il contatto con la terra sono componenti di una cornice meditativa che trasmettendo pace e luminosità sufficiente per staccare la spina, abbandonare l’attenzione dello scopo e raggiungere quella del ristoro.
Prendersi cura di fiori e piante è come prendersi cura di noi stessi. Tutto ciò che può accadere a un giardino può accadere all’anima e alla psiche. Ogni giorno le piante hanno bisogno di essere accudite, così come il nostro giardino interiore ha bisogno di acqua, di nutrimento, che dobbiamo dare a noi stessi.
Seminare, far crescere con cura qualsiasi pianta, togliere le foglie gialle e le erbacce è come ripulire la mente, strappare, prima che mettano radici velenose, le erbacce degli stati d’animo distruttivi e metaforicamente il giardino rimanda a quella perfezione e a quel punto d’arrivo cui tutti noi tendiamo: il Paradiso perduto.
Il giardino è un esercizio di meditazione, per capire quando è tempo per qualcosa o qualcuno di morire, riconoscendo così che il ciclo Vita-Morte-Vita è naturale. In giardino si vede arrivare il tempo del godimento e quello della morte. In giardino ci si muove con e non contro le inspirazioni e le espirazioni della più grande Pacha Mama.
Il giardino, quindi, anche se piccolo è una metafora del nostro spazio interiore. Nel giardino ci esercitiamo a lasciar vivere e morire pensieri, idee, preferenze, desideri e perfino amori. Piantiamo, strappiamo, seppelliamo. Dissecchiamo i semi, li seminiamo, li sosteniamo.
Link utili
http://www.giardiniereroma.it/
http://www.giardinoefiori.com/
http://www.coltivareorto.it/
http://www.youtube.com/watch?v=74nOTVnwUfY
http://www.growtheplanet.com/ che in rete si è già guadagnato l’appellativo di “FarmVille per il mondo reale” perché, proprio come nel celebre gioco su Facebook, vuole convincere i suoi utenti a dare il via alle coltivazioni, ma con zappe e carote vere e proprie e non digitali.
Michelle Obama nell’orto della Casa Bianca
Orti sovversivi: cliccare qui
Aggiornamento al 20 aprile 2018