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Giorgio Gaber – Mi fa male il mondo

ci ha parlato di politica con quell’irriverente lucidità al di sopra di ogni partito, scontentando tutti pur di essere se stesso, smascherando la falsa morale, l’opportunismo, la sudditanza, il lato marcio del potere… senza tuttavia cadere nella demagogia, nel populismo… Molte sue canzoni appartenenti a quel suo modo originale di raccontare che va sotto il nome di “teatrocanzone”, pur se scritte nei primi anni ’70 sono di un’attualità incredibile “… un uomo solo che grida il suo “no!” è un pazzo. Milioni di uomini che gridano lo stesso “no!” avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo.”

… Mi fanno male le oscillazioni e i rovesci misteriosi dell’alta finanza.
Più che male mi fanno paura, perché mi sento nel buio, non vedo le facce. Nessuno ne parla, nessuno sa niente: sono gli intoccabili.
Personaggi misteriosi e oscuri che tirano le fila di un meccanismo invisibile, talmente al di sopra di noi da farci sentire legittimamente esclusi.
E´ lì, in chissà quali magici e ovattati saloni che a voce bassa e con modi raffinati si decidono le sorti del nostro mondo:
dalle guerre di liberazione, ai grandi monopoli, dalle crisi economiche, alle
cadute dei muri, ai massacri più efferati.
Mi fa male quando mi portano il certificato elettorale.
Mi fa male la democrazia, questa democrazia che è l’unica che conosco.
Mi fa male la prima repubblica, la seconda, la terza, la quarta.
Mi fanno male i politici, più che altro tutti, sempre più viscidi, sempre
più brutti.
Mi fanno male gli imbecilli, i ruffiani. E come sono vicini a noi elettori,
come ci ringraziano, come ci amano. Ma sì, io vorrei anche dei bacini, dei morsi sul collo… certo, per capire bene che lo sto prendendo nel culo.
Tutti, tutti, l’abbiamo sempre preso nel culo… da quelli di prima, da quelli di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica.
E mi fa male che ci sia qualcuno che crede ancora che “loro” facciano qualcosa per noi, per le nostre famiglie, per il nostro futuro. No, non c’è una scelta, neanche una, non c’è una scelta politica che sia fatta pensando a cosa serve al Paese.
No, solo quello che conviene al gruppo, al partito…
Per contare di più, per avere più potere.
Certo, lo fanno solo per se stessi, per il loro schifosissimo interesse personale.
Tutti, tutti, nessuno escluso. Farebbero qualsiasi cosa, venderebbero i colleghi, gli amici, i figli.
Cambierebbero colore, nome, nazionalità, darebbero delle coltellate ai
compagni di partito pur di fottergli il posto. Non c’è più niente che assomigli al coraggio, all’esilio, alla galera.
C’è solo l’egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il potere, il denaro, l’avidità più schifosa.
E voi credete ancora che contino le idee? Ma quali idee…
La cosa che mi fa più male è vedere i nostri figli con la stanchezza
anticipata di ciò che non troveranno.
E mi fa ancora più male sentire che la colpa è anche nostra.
Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo potuto lasciare… quello che abbiamo dimenticato di combattere e quello che abbiamo dimenticato di sognare per noi e per gli altri.
Una sconfitta definitiva?
No, non credo proprio.
Se è vero che questa è la nostra realtà, guardarla in faccia non può far male a nessuno. Basta non farsi prendere dalla stupidità dello sconforto. E´ la non consapevolezza che crea malesseri nascosti e uccide per delega.
Se un uomo conosce con chiarezza il suo male, qualsiasi esso sia, ha
anche la forza per combatterlo.
Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dalle insofferenza comuni, dal nostro rifiuto. Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo.
Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo… (Giorgio Gaber)

E per finire, almeno per oggi, guardate questo video e ridete se potete!

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