La burocrazia e la “vera pizza”

La pizza (nome derivato probabilmente da pìnsere, pigiare, calpestare o dalla pitta mediterranea e balcanica, di origine greca) è una specialità gastronomica che ha per base un impasto di acqua, farina di frumento e lievito, cotto con calore secco.

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Piatti e regole
E la burocrazia entra in cucina: una legge per la «vera pizza»
Dagli ingredienti ai gesti per impastarla: a Bruxelles le norme per la napoletana

Otto articoli per un disciplinare dettagliatissimo: peso dei panetti, spessore del disco, gradi del forno a legna e tempi di cottura. Steso del 2004, il testo è stato ultimato solo ora, a causa delle mille obiezioni avanzate dalla Commissione Ue, che deve decidere sul marchio

ROMA — In piena crisi politica, il governo Prodi riesce a chiudere una pagina burocratico- culinaria essenziale per la futura tutela della «vera» pizza napoletana. Laura La Torre, direttore generale per la qualità dei prodotti alimentari del ministero per le Politiche agricole e forestali, ha consegnato alla Gazzetta ufficiale europea la proposta di riconoscimento del marchio di S.T.G. (specialità tradizionale garantita) della pizza napoletana. Entro sei mesi l’Unione europea dovrà presentare le sue osservazioni. E alla fine del 2008 chi vorrà esporre il marchio S.T.G. per la sua pizza napoletana «protetta» dovrà rispettare scrupolosamente pesi, ingredienti, tempi di cottura, dimensioni. Le regole del «disciplinare» (otto corposi articoli) sono contenute nel testo della proposta di riconoscimento apparsa sulla Gazzetta ufficiale del 24 maggio 2004. Read more »