Splendide foto

Immagini fotografiche; natura; paesaggi; mare; piante cliccare quì
image88.jpg

Storiella

>>> Tipico quarantenne, dopo un periodaccio al lavoro, decide di andarsi a

>>> fare una vacanza. prenota una crociera e procede a divertirsi fino a che

>>> a >Continua…

60° anniversario della morte del Mahatma Gandhi

gandhi_studio_1931.jpg

«Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo»
Gandhi

Cliccare quì per vedere gli aforismi-di-mahatma-gandhi.doc

mkgadhi_walk.jpg

Mohandas Karamchand Gandhi in devanagari (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) è stato un politico indiano. Importante guida spirituale per il suo paese, >Continua…

L’arte della sabbia

image96.jpg
Tra le più creative tecniche di illustrazione, oggi ve ne presento una veramente affascinante e innovativa.
Ilana Yahav è un’artista che lavora con la sabbia, con la tecnica della “Sand art”, letteralmente l’arte della sabbia, utilizza un pannello luminoso sul quale viene posizionata e manipolata la sabbia stessa, creando suggestivi paesaggi in movimento.

Assistere a una sua performance è praticamente uno spettacolo: grazie a una videocamera posizionata sopra la tavolozza di vetro, su cui Ilana genera le sue magie di sabbia, l’immagine viene proiettata su un grande schermo.
A mio avviso i suoi movimenti sinuosi incantano e, intenti ad ascoltare la musica unita agli effetti cromatici, si vedono nascere forme, messaggi, illustrazioni veramente sensazionali.
Più di mille parole, sono esaustivi i suoi video.
Buona visione. Cliccare quì  e attendere per il caricamento…

L’ospedale più pazzo del mondo

POLICLINICO FEDERICO II DI NAPOLI: POCHI RICOVERI, MA UN ESERCITO DI MEDICI E INFERMIERI (UN PRIMARIO OGNI TRE PAZIENTI, UNO OGNI UATTRO MEDICI!) – A PADOVA CE N’È UNO OGNI VENTI…

emla.jpg
All’ospedale universitario della «Federico II» di Napoli, nella incessante dedizione alla sofferenza dell’umanità, hanno deciso di mettere a disposizione dei pazienti un primario ogni tre ricoverati scarsi. Direte: si guarisce meglio che coi dottori semplici? No, ma vuoi mettere la soddisfazione? Adagiata nella zona ospedaliera alle spalle del centro storico tra il «Cardarelli», il «Cotugno» e il «Monaldi», l’«Azienda Ospedaliera Universitaria», non godeva in verità già prima di fama cristallina.

Per carità: non sono mai mancate le eccellenze, figlie della straordinaria tradizione medica partenopea. La clinica ostetrica, ad esempio, è da sempre considerata dalle campane che devono partorire molto affidabile. >Continua…

Accanto agli ultimi

 roma-mendicante.jpg

PER LEGGERE IL TESTO DEL MESSAGGIO QUARESIMALE cliccare quì

IL MESSAGGIO PER LA QUARESIMA – ELEMOSINA IL PAPA SPIAZZA ANCORA
Come uno che, mentre la folla si dirige in un senso, va dall’altra parte. E però, mostrando il volto alla folla controcorren­te, ridesta in coloro che lo osservano qual­cosa di grande: un desiderio, un ricordo. Sembra questo il destino del cristiano di oggi. Lo si vede anche leggendo il messag­gio per la Quaresima di Benedetto XVI.
Mentre tutti parlano di crisi economica, di difficoltà a guadagnare abbastanza, di spre­chi della politica e di prezzi alle stelle per il gas come per i quadri d’arte, ecco che il Pa­pa si mette a parlare dell’elemosina. Anco­ra prendendo in contropiede, ma ancora rammentando a tutti qualcosa di essen­ziale. Senza l’essenziale, infatti, ogni preoc­cupazione anche legittima e giusta – come quella di cavarsela con i soldi – rischia di tra­sformarsi in ansia quasi patologica degli in­dividui e della società. Perciò, mentre tutti si preoccupano dei soldi, il Papa ci parla dell’elemosina. Di quel gesto che si com­pie per aiutare il povero e per rammentar­si che non siamo padroni della vita e dei suoi beni. E per ricordarci quella verità straordinariamente semplice e che però spesso dimentichiamo: c’è più soddisfa­zione nel donare che nel ricevere. Il che e­quivale a dire che la natura umana è fat­ta per amare.

>Continua…

« Pagina precedentePagina successiva »