Hiroshima 63 anni dopo

Il mattino del 6 agosto 1945, l’Aeronautica militare statunitense lanciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio di “Fat Man” su Nagasaki. Il ruolo dei bombardamenti nella resa dell’Impero giapponese, così come gli effetti e le giustificazioni, sono stati oggetto di innumerevoli dibattiti. Negli Usa prevale la convinzione che i bombardamenti atomici siano serviti ad accorciare la guerra di parecchi mesi, ed a salvare la vita a migliaia di soldati, sia alleati che giapponesi, che sicuramente sarebbero morti nella prevista invasione del Giappone. Questi nuovi tipi di ordigni erano destinati anche a cambiare il confronto politico-militare tra le nazioni. La bomba nucleare, frutto di un intensissimo sforzo di ricerca e di sviluppo tecnologico aveva una potenza talmente impressionante da colpire la fantasia e l’immaginario di ogni persona. La “fine del mondo” entrava davvero nel novero delle possibilità umane. >Continua…

Pellegrinaggio sulla tomba di Craxi


«La mia libertà equivale alla mia vita»  (Epigrafe della tomba di Bettino Craxi)
Al cimitero una folla di turisti: «Bettino come Matteotti e Allende». Molti curiosi si mettono in posa per le fotografie davanti alla lapide dell’ex leader socialista. Il messaggio della famiglia: «Grazie a tutta la Tunisia».
Nel locale cimitero cristiano, proprio davanti a quello musulmano, c’è  >Continua…

Il tasso di assenteismo dei Parlamentari (Camera+Senato) è vergognoso


«Ogni due mani, un solo voto». Per risolvere il problema dei «pianisti» in Parlamento, problema che si ripropone a ogni legislatura, il presidente della Camera Gianfranco Fini avanza la sua proposta: per votare, i deputati dovranno premere contemporaneamente due pulsanti, posti «a distanza congrua» l’uno dall’altro, in modo che ogni parlamentare abbia entrambe le mani occupate e non possa votare per i colleghi. >Continua…

Pena di morte: Paesi boia


Maxi-esecuzione collettiva in Iran: 29 detenuti, condannati per reati che andavano dal traffico di droga all’omicidio, sono stati impiccati nel penitenziario di Evin, a Teheran. Lo hanno riferito i mass media statali, citando fonti governative. Difficile sapere comunque quali storie ci siano davvero alle spalle di quelle esecuzioni che ieri, nel mondo, hanno suscitato solo poche reazioni. E se non ci sono reazioni nel mondo forse è perché è estate e siamo nel week end; ancor più perché l’Iran non è visto come un problema: il governo italiano tace, come tacciono i governi europei perché Teheran ci fornisce petrolio.  Per numero di condanne a morte la Repubblica Islamica è al secondo posto nel mondo, dopo la sola Cina. >Continua…

Gianfranco Funari, dove sei?


«Sono un pentito del centrodestra e un deluso dal centrosinistra »  (vedi sito ufficiale, clicca qui)
Gianfranco Funari (Roma, 21 marzo 1932 – Milano, 12 luglio 2008). Ha lavorato come rappresentante e croupier fino al 1967, quando è stato notato da Oreste Lionello che gli ha proposto di partecipare ai suoi spettacoli di cabaret; è stato un conduttore televisivo e opinionista italiano, autodefinitosi “il giornalaio più famoso d’Italia”. Si rese celebre con uno stile comunicativo particolare, intenso, caratterizzato da un linguaggio caustico, a volte volgare, che trattava temi politici e di attualità con grandissima padronanza del mezzo televisivo, riuscendo a creare spesso polemiche e rappresentando il bersaglio di critiche e di attacchi da più parti. Lo stesso Funari affermava che in televisione >Continua…

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