Berlusconismo e antiberlusconismo, ma bastaaaa!!
Centinaia di migliaia di persone perderanno entro un anno (e stanno già perdendo) il posto di lavoro ma il giornalista Marco Travaglio e il portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone sono stati chiamati ospiti di Lilli Gruber e Federico Guiglia a “Otto e mezzo”, su LA7, per discutere udite udite di berlusconismo e anti-berlusconismo. Oggi l’ostilità di una parte della società italiana verso Berlusconi ha raggiunto un livello così parossistico da inibire le funzioni elementari della riflessione e del ragionamento. Ci sono persone colte, intelligenti, pacate, educate, che all’argomento Berlusconi perdono il lume della ragione. Che non ammettono il minimo dubbio, o il minimo distinguo. Che esigono professioni di fede antiberlusconiana. Che considerano sospetta, e soprattutto gravemente irresponsabile, qualsiasi analisi che critichi la sinistra senza aggiungere ogni volta che «però Berlusconi è infinitamente peggio». Dopo 14 anni di berlusconismo e anti-berlusconismo gli italiani si ritrovano più immaturi, più infantili, più faziosi, meno capaci di ragionare, meno disposti ad ascoltare il punto di vista altrui.
Travaglio vs Capezzone: 1°round (La7 14NOV2008)
Se è vero, infatti, che dal 1994 a oggi è diventato difficile immaginare un’Italia senza Berlusconi, è ancora più arduo ipotizzare un’Italia senza antiberlusconismo. Così, il primo paradosso di chi grida al Regime e sostiene che siamo in un Paese in cui viene meno la libertà di espressione, con l’avvicinamento rapido a stereotipi orwelliani e totalitari, è che l’antiberlusconismo è uno dei movimenti culturali più floridi della politica italiana. Marco Travaglio, scrivendo di questo, ha venduto più di due milioni di libri, fino all’ultimo best seller sfornato quest’estate per Chiare lettere – «Il bavaglio» – in testa alle classifiche della saggistica.
Travaglio vs Capezzone: 2°round (La7 14NOV2008)