“Dio c’è?” o “Dio non c’è?” – Indaga il PM

peccatori
L’Uaar (unione di Atei, Agnostici e Razionalisti) vince il secondo round e, cambiato il messaggio, ottiene il via libera dalla concessionaria di pubblicità Igp Decaux per la campagna “atea” sugli autobus dell’Amt di Genova. Il nuovo slogan, “La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima è che credono nella libertà di espressione”, ha avuto parere positivo dalla concessionaria e sostituisce quello bocciato in precedenza, “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”, perché ritenuto contrario al codice di Autodisciplina pubblicitaria, in quanto “lesivo delle convinzioni religiose delle persone”. Dall’ufficio relazioni esterne della Igp Decaux è stato spiegato che il bozzetto è già stato autorizzato, ma che a circolare sarà un solo “ateo-bus” (quello della linea 36).
Spot sull’ateismo: versione italiana della campagna a favore dell’ateismo che dal 4 febbraio avrebbe dovuto tappezzare due autobus pubblici a Genova.

Dio esiste! “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16 ).

“La luce non esiste, tanto non serve” firmato Unione Ciechi
La buona notizia è che  Dio esiste. Quella cattiva, è che credi di non averne bisogno! La buona  notizia è che  Dio esiste. Quella  “buonissima”, è che anche gli atei lo sanno!

08 novembre 2008 seconda querela contro la chiesa nella persona di Mons. Lucio Soravito de Franceschi Vescovo della Diocesi di Rovigo
Il sottoscritto Luigi Cascioli, residente in Roccalvecce (Viterbo) via delle Province 45/B  ESPONE QUANTO SEGUE cliccare qui
Gesù non esiste, intervista del tg2 all’autore de La favola di Cristo

Diritto a non essere cristiano. Diritto a vivere liberi senza religioni. Axteismo, Movimento Internazionale Libero Pensiero: cliccare qui

Orologiaio – una filastrocca con le rilessioni sulla creazione

La Corte Europea con sentenza del 21 febbraio 2008 ha condannato la Grecia per aver costretto l’avvocato Arret Alexandridis a manifestare i propri convincimenti religiosi in occasione della prestazione del giuramento previsto per l’inizio della sua attività forense. – Alexandridis c. Grecia, sentenza del 21 febbraio 2008
Un avvocato, che aveva prestato davanti al Tribunale, in udienza pubblica, il giuramento richiesto per l’esercizio della professione, lamentava di essere stato obbligato a rivelare di non essere cristiano ortodosso al fine di poter pronunciare in luogo del giuramento religioso una dichiarazione solenne. La Corte afferma la violazione dell’art. 9 CEDU, in quanto la libertà di manifestare le proprie convinzioni religiose comporta anche il diritto di non essere obbligato a dichiarare la propria confessione o le proprie convinzioni religiose. Il diritto greco prevede che il giuramento che ogni funzionario è chiamato a prestare sia in linea di principio il giuramento religioso, e che l’interessato, per essere autorizzato a fare una dichiarazione solenne, debba dichiarare di essere ateo o che la sua religione non permette di prestare giuramento. Nella specie il verbale dell’udienza dava atto del giuramento religioso, mentre  secondo la Corte il Tribunale avrebbe dovuto informare l’interessato che esisteva un formulario specifico per la dichiarazione solenne.
Per scaricare la Sentenza integrale della Corte Europea:  cliccare qui

Studenti bruciano il crocifisso in aula, per vedere il filmato  su You Tube cliccare qui.
ce

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