Basta manifesti selvaggi
Ad ogni tornata elettorale le nostre città e comuni vengono imbrattate dai manifesti elettorali abusivi. Si tratta di uno scempio, di una prepotenza e di una illegalità di fronte alla quale le istituzioni si apprestano a divenire complici dei partiti e dei boss politici locali. L’articolo 8 della legge n. 212 del 4 aprile 1956, recante norme per la disciplina della propaganda elettorale, così recita: “Chiunque sottrae o distrugge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’articolo 1, destinati all’affissione o alla diffusione o ne impedisce l’affissione o la diffusione ovvero stacca, lacera o rende comunque illeggibili quelli già affissi negli spazi riservati alla propaganda elettorale a norma della presente legge, o, non avendone titolo, affigge stampati, giornali murali od altri o manifesti negli spazi suddetti” nonché “Chiunque affigge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’articolo 1 fuori degli appositi spazi è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103,00 a euro 1.032,00”; inoltre, ai sensi
dell’articolo 635 del codice penale commette il reato di danneggiamento colui che distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto od in parte, inservibili cose mobili od immobili altrui, con l’aggravante se il fatto è commesso su edifici pubblici o destinati ad uso pubblico od all’esercizio di un culto o su cose di interesse storico od artistico ovunque siano ubicati; infine ai sensi dell’articolo 294 del codice penale “chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Malgrado ciò nei Comuni italiani, in particolare nelle città, da settimane la quasi totalità degli spazi del servizio “Pubbliche affissioni” gestiti dai Comuni è occupata da manifesti di partiti politici privi della autorizzazione conseguente al pagamento dei diritti di affissione, mentre si sta di già verificando, altresì, una esponenziale crescita del fenomeno dell’affissione di manifesti di propaganda politica al di fuori di qualsiasi spazio consentito, in particolare: cabine telefoniche, cassonetti dell’Ama, muri degli edifici, cabine telefoniche, cabine elettriche. Oramai da anni gli spazi di propaganda predisposti ai sensi della cennata legge n. 212/1956 in occasione delle elezioni, assegnati individualmente ai singoli partiti che vi partecipano, sono oggetto di sistematica affissione abusiva che impedisce, anche con la violenza e le minacce, l’affissione di manifesti ai candidati ed ai partiti politici che si rifiutano di violare le leggi, penalizzando così solo determinati soggetti politici -chi vorrebbe rispettare le regole e non ha i soldi o comunque non vuole affiggere quotidianamente migliaia di nuovi manifesti per rendere visibile il suo messaggio elettorale- ed impedendo ai cittadini di conoscere le diverse forze politiche e le proposte in campo.
Il servizio delle Iene del 17 aprile 2009 sull’affissione abusiva dei manifesti elettorali.
Ricapitolando quindi, per legge i manifesti elettorali andrebbero affissi negli spazi che ogni comune mette a disposizione in occasione della campagna elettorale. Ad ogni partito sono assegnate un pari numero di plance appositamente contrassegnate. Ogni manifesto attaccato fuori dagli spazi preposti dovrebbe essere multato per ogni giorno che rimane affisso. “Noi prendiamo multe per 58mila euro – prosegue l’intervista delle Iene – ma paghiamo 1.000 euro ed è finito. Nessuno ha mai pagato una multa da quel punto di vista lì. Aspettano tutti i condoni”.
Infatti dopo ogni campagna elettorale i partiti si approvano un condono per le multe che ricevono. Gravissimo è il fenomeno delle squadre mercenarie di attacchinaggio costituite spesso da personaggi discutibili e vicini alla criminalità. Altrettanto grave è la produzione incontrollata al nero di tonnellate di manifesti elettorali che poi ci troviamo appiccicati in modo indecoroso e barbaro sui muri delle Città.
Riprendiamoci la città. Riprendiamoci le strade. Riprendiamoci il senso della legalità. Fermiamoli. Ai fini di prevenzione e dissuasione, si potrebbero adottare i seguenti provvedimenti:
rendere pubblico giornalmente, per ciascuna città, l’elenco delle sanzioni comminate e dei partiti e dei candidati multati;
vietare con ordinanza l’affissione di manifesti dalle ore 23 e le ore 7 di ogni giorno; staccare tempestivamente i manifesti fuori posto e sorvegliare adeguatamente con i vigili urbani.
Insomma vigili bisogna essere
Aggiornamento 10-10-2009
Iene-Manifesti elettorali abusivi-06-10-09