Gastone: preghiera al Muro del Pianto
“Per favorire la pace, sia lo Stato di Israele che quello arabo-palestinese entrino assieme nell’Unione Europea”. È questa l’invocazione che ho rivolto all’Unico Dio nella mia preghiera silenziosa davanti al Muro del Pianto di Gerusalemme. L’ho scritta sul foglietto che ho infilato in una fessura tra le antiche pietre, come ha fatto, solo pochi giorni addietro, Papa Benedetto XVI, così come aveva fatto nel 2000 Giovanni Paolo II e come fanno ogni giorno tanti ebrei.
Chi vuole vedere tutte le immagini, che un pò alla volta saranno inserite,
scattate durante le giornate del “tour di Israele e dintorni (Petra)”, sempre stando sul sito http://www.gastonemariotti.com clicchi su Foto e poi sull’apposita galleria, oppure cliccare qui. Buona visione!
Questo è il diario del viaggio fatto in Terra Santa dal 18 al 27 maggio 2009. E’ stata la realizzazione di un desiderio in occasione del 25° anniversario di matrimonio. Siamo felici di averlo potuto fare perché la situazione in quelle terre è sempre complicata ed un’esperienza come questa potrebbe diventare difficile da ripetere. E’ servito per comprendere meglio queste persone che ora sentiamo più vicine.
Lunedí 18/05/2009 – Partenza per il pianeta Ebrei
Alle sette del mattino ci troviamo all’aeroporto di Fiumicino, dobbiamo prendere il volo delle 10:05 per Tel Aviv, nello stato di Israele; siamo sottoposti al controllo di routine prima di imbarcarci, il personale israeliano fa tante domande. Qualcuno mi ha offerto il viaggio per portare una lettera o un pacchetto in Israele? Ho delle conoscenze? Finalmente decollo. Atterraggio a Ben Gurion Aeroporto ore 14:30 – Tel Aviv.
Anche all’arrivo tanti controlli, il clima è caldo (36 gradi), percepisco la città non diversa da tante altre città. Tel Aviv, la “città bianca”, è una città moderna costruita nell’arco di un ventennio a partire dagli anni trenta. Trasferimento in città e sistemazione nelle camere riservate in albergo Hotel Metropolitan. Cena in albergo. Pernottamento. L’accoglienza è molto gradevole, sono tutti gentilissimi, l’ambiente è pulito e si cena a base di pesce e verdure.
Il Carmel market è il più grande ed affollato di tutta Tel Aviv e si trova nell’angolo tra Allenby e Sheinkin Street, e le sue congestionate bancarelle offrono frutta, verdura, vestiti a poco prezzo, prodotti per la casa, sali del Mar Morto e souvenir. Il Mercato del Carmel è anche un posto favoloso dove provare uno dei dolci più buoni di questo paese, il “Malabi” che è una specie di panna cotta coperta di pistacchi tritati ed essenza di succo di rose. E da assaggiare nel mercato, vi consiglio anche un “mitz Rimon”, il succo di Melograno, che viene spremuto sul momento per la cifra di 5 shekel, 1 euro circa. I falafel, invece, sono delle polpette di ceci fritte e servite insieme a verdure varie, tahina (salsa di sesamo) dentro un panino e sono uno snack veloce e molto economico. Per accompagnare la colazione, vi consiglio, infine, di provare una “limonana”, un succo rinfrescante composto da succo di limone, zucchero, menta e ghiaccio tritato.
Martedí 19: Tel Aviv – Cesarea – Haifa – Acco – Tiberiade
Prima colazione in albergo, partenza alla volta di Cesarea Marittima, l’antica città portuale dal grande passato di potente capitale, visita al teatro romano e all’acquedotto. Proseguimento verso Haifa, con sosta della vista panoramica della città e della baia dalla sommità del monte Carmelo.
L’atmosfera è quella calda e contemplativa dei luoghi sacri, visitiamo le terrazze del giardino fino al mausoleo Baha’i, all’interno si trova la tomba del fondatore della religione Baha’i, l’entrata è gratuita ma severamente controllata.
Acco è una autentica visione del passato in cui ci si sente proiettati. Fu il più importante porto del mediterraneo orientale dell’antichità, vi si trovano testimonianze di epoca romana, dei crociati e dell’impero ottomano. La cittadella su cui sorge la fortezza fu costruita dai cavalieri dell’ordine di San Giovanni ed è possibile visitare un passaggio sotterraneo costruito dai templari per collegare direttamente il porto con la fortezza.
Sosta per il pranzo, libero ad Acco, a seguire visita della città antica, la moschea di Al Jazzar, il caravanserraglio, le mura. Proseguimento verso la Galilea, arrivo al Kibbutz Lavi, cena e pernottamento.
Mercoledí 20: Tiberiade – Tabga – Monte Beatitudini – Cafarnao Cana – Nazareth – Tiberiade
Prima colazione in Kibbutz, partenza verso Tagba, il luogo dove avvenne il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Salita al Monte delle Beatitudini dove ebbe luogo il Discorso della Montagna. Proseguimento verso Cafarnao e visita all’antica Sinagoga ove Gesù iniziò la sua missione. Salita alle alture del Golan, pranzo libero a Tiberiade in un ristorante presso il lago. Nel pomeriggio visita di Cana e Nazareth la città simbolo per la cristianità, sosta alla chiesa dell’Annunciazione. Rientro al Kibbutz per la cena ed il pernottamento.
Monte delle Beatitudini. Questa tappa mi ha fatto molto riflettere: “Beati i poveri in spirito”, cioè coloro che sono semplici e non si creano troppe complicazioni, coloro che sorridono alla vita e la vivono senza troppi pensieri perché alla fine è più il tempo che perdiamo fasciandoci la testa per sciocchezze che per risolvere veramente i problemi reali che ci troviamo davanti.
Tiberias Lago di Galilea. Su questo lago Gesù ha incontrato i suoi primi discepoli: Simone (Pietro), Andrea, Giacomo e Giovanni. Attorno al lago ci sono tantissimi ristoranti dove si mangia il pesce di Pietro, ricordo Tabgha dove Gesù ha diviso cinque pani e due pesci per sfamare cinquemila persone.
Il paesaggio è caratterizzato da sabbia, sassi e olivi. Il vero simbolo degli Ebrei è il melograno (Eva ha offerto ad Adamo il melograno, non la mela), l’uva e la foglia di fico. Nazareth (il fiore della Galilea): è una città di medie dimensioni a mezza via tra il mediterraneo e il lago di tiberiade, adagiata sui primi rilievi dei monti della Galilea. Il luogo dove è apparso l’arcangelo Gabriele per annunciare a Maria che avrebbe concepito un bambino a cui avrebbe dato nome Gesù è una chiesa meravigliosa che conserva nella cripta i resti della casa di Maria.
Giovedí 21: Tiberiade – Beit Shean – Gerico (se possibile) – Gerusalemme
Prima colazione, visita guidata del Kibbutz, partenza alla volta di Beith Shean e visita ad uno dei siti archeologici più importanti del Medio Oriente. Pranzo libero, proseguimento del viaggio lungo la valle del fiume Giordano, sosta presso la città palestinese di Gerico (se possibile), la più antica città del mondo. Partenza per Gerusalemme, lungo la strada sosta e breve passeggiata nel deserto della Giudea per ammirare da lontano il monastero di San Giorgio (Wadi Kelt). Arrivo nella città Santa in serata, sistemazione in albergo Hotel Moriah Classic, cena e pernottamento. Partenza per Gerusalemme attraverso il deserto, uno spettacolo indimenticabile. I beduini esistono ancora, hanno le loro tende tra le rocce e la sabbia , accanto si notano caprette e mercedes. Ci siamo fermati sul fiume Giordano, in un luogo di battesimo. Un gruppo di battisti sono stati battezzati dal loro sacerdote.
Bet Shean: antica città all’altezza di 250 mt. Sopra il mare. E’ una città del distretto settentrionale di Israele che ha storicamente svolto un ruolo importante a causa della sua posizione geografica, all’incrocio tra la valle del Giordano e la valle di Jezreel. Abbiamo visitato l’area archeologica con il teatro romano e le terme bizantine.
Jericho: la città più antica del mondo fu costruita in mezzo al deserto di Giuda, la grande abbondanza d’acqua e la fertilità del suolo spiegano il nome biblico “città delle palme”, uno dei luoghi più famoso è quello in cui sorge un grande sicomoro che ricorda l’episodio dell’incontro di Cristo con Zaccheo. Adesso è zona palestinese, mi dicono in mano ad Hamas, e quindi non visitabile.
Alla sera arriviamo a Gerusalemme. Tre volte santa: Capitale dell’Eternità, trono del Signore, Centro dell’Universo, la sua importanza è legata unicamente agli eventi religiosi che in essa si sono svolti; Gerusalemme è la città che custodisce le tre “pietre” simboli delle tre grandi religioni monoteiste: il Muro occidentale per gli ebrei, la pietra del Santo Sepolcro per i cristiani, la roccia di Maometto per i musulmani. E’ un esempio di città araba medioevale unico al mondo.
Venerdí 22: Gerusalemme
Prima colazione in albergo, in mattinata visita alla Gerusalemme moderna, il Parlamento israeliano per osservare la “Menorah” il famoso candelabro a 7 bracci. Visita al Museo d’Israele dove presso lo “Shrine of the book”, sono conservati e visibili al pubblico i famosi rotoli del Mar Morto ritrovati a Qumran.
Pranzo libero, proseguimento della giornata con visita allo “Yad Vashem” il Memoriale dell’olocausto, eretto in memoria dei martiri della barbarie nazista durante la II Guerra Mondiale. In ricordo di cinque milioni di bambini morti, c’è una stanza buia con migliaia di stelline al cielo, sottovoce si sentono le voci dei bambini, mi domando….che animale è l’essere umano?
Tempo a disposizione per lo shopping, cena e pernottamento. Durante la visita di Gerusalemme abbiamo camminato tanto e siamo entrati nel quartiere arabo; i mercati sono come gli altri, soprattutto trattano i prezzi. Meravigliosa, obiettivamente. Non tanto per le singole cose da vedere, quanto per la atmosfera che si respira, colma di storia, di conflitti, di contaminazioni e di religiosità. Quando inizia l’imbrunire conviene ritirarsi, anche questo è esperienza.
Sabato 23: Gerusalemme
Prima colazione in albergo, si inizia la visita alla città con la salita al Monte degli Ulivi per poter osservare il panorama che si estende a perdita d’occhio e che dà una visione generale della morfologia e della architettura di Gerusalemme. Una visione mistica e magica nello stesso tempo. In breve tempo si raggiunge il Giardino dei Getsemani -in ebraico Get Sheman, frantoio- e la Chiesa delle Nazioni. Proseguimento verso le mura della città vecchia, il vero cuore di Gerusalemme dove si fondono le tre religioni monoteiste. Sosta presso il Muro del Pianto, il chiassoso bazar arabo, si percorre la Via Dolorosa con sosta presso le Stazioni fino al Santo Sepolcro, visita all’insieme di cappelle e chiese che sono racchiuse nel luogo più santo per la Cristianità. Proseguimento in autopullman verso Betlemme, pranzo libero, visita della Basilica della Natività costruita sulla grotta dove nacque Gesù. Rientro in albergo, tempo a disposizione, cena e pernottamento.
Il Pellicano è il simbolo di Gesù che come questo uccello porta la carne ai figli. Esso si trova nel cenacolo che però da vecchia chiesa bizantina che era è stata trasformata in Moschea perché sotto di esso si dice si trovi la tomba di Davide e quindi non può essere una chiesa. Accanto allora è stata costruita una chiesa detta Cenacolino. La chiesa dell’ascensione è stata trasformata in moschea perché anche i musulmani credono nell’ascensione di Gesù, detto Issa.
Il Sepolcro lascia un’impressione strana… è incredibile vedere quanta gente si accinge ad onorare il luogo in cui è morto Gesù, però si rischia di attaccarsi troppo al posto, alla pietra stessa come fanno gli Ortodossi. L’interno è sicuramente carico di ricordi e di emozioni e non si può restare indifferenti però alcune cose, alcuni atteggiamenti…arriviamo alla piccola piazza su cui si apre l’dificio che racchiude il Santo Sepolcro. Le chiavi del luogo sacro sono conservate ancora oggi da una famiglia musulmana, incaricata dal Saladino nel 1192; lo spazio interno è suddiviso in diverse aree e adornato con oggetti e decorazioni differenti l’una dall’altra, in base a chi ne detiene la giurisdizione. L’edicola e l’area del Santo Sepolcro sono, infatti, condivisi da cristiani ortodossi, armeni, cattolici, copti e altri ancora che non riescono a trovare un accordo su nulla, nemmeno sulla pulizia del luogo sacro e, in tempi più recenti, si sono picchiati a colpi di candelabri. Proprio all’ingresso ci si trova davanti a una grande lastra di pietra rossa sopra la quale otto ampolle giganti color alabastro, contenenti oli profumati di tutte le parti del mondo, fanno gocciolare le essenze: qui sarebbe stato steso Gesù, deposto dalla croce per essere avvolto nel suo sudario. All’interno del Santo Sepolcro la quantità di reliquie, argenti, ori, decorazioni, ex voto rende a mio avviso difficile la concentrazione e il raccoglimento in preghiera.
Il Muro del Pianto è la parte di Tempio ancora in piedi che si trovava più vicino al Sancta Sanctorum. Il monte Moria è il luogo scelto per costruire il tempio. Sulle mura esterne si affacciava il Sacerdote con il Shafar, il corno e lo suonava per indicare l’inizio del sabato.
Sulla spianata del tempio successivamente sono state costruite la Moschea di El Aqsa e la Moschea della Roccia, dentro la quale c’è il Pozzo delle Anime, il luogo da cui Maometto è stato assunto in cielo. Prima delle Moschee c’è il Sebil, una fontana con pitali dove ci si lava i piedi e le altre parti del corpo impure prima di entrare in moschea. All’ interno della moschea della Roccia c’è un unico tappeto cucito d’un pezzo.
La Chiesa di Santa Caterina è particolare perché sotto di essa c’è la grotta nella quale secondo la tradizione San Girolamo ha tradotto la Bibbia.
Abbiamo percorso la Via Dolorosa, scandita dalle tappe della via crucis, alcuni gruppi hanno portato la croce per davvero. Poi abbiamo proseguito fino al sito del Golgota, la Basilica del Santo Sepolcro sul monte Calvario, sorta sul luogo dove Gesù venne crocifisso e, poco distante, sepolto. Camminando siamo arrivati fino al monte Sion luogo dove si è svolta l’ultima cena; il Cenacolo e la Chiesa della Dormizione, che ricorda il transito della Madonna dalla vita terrena alla vita eterna.
Passato un severo controllo siamo entrati a Betlemme che si trova a pochi chilometri a sud di Gerusalemme, il suo nome significa “casa del pane”.
Naturalmente code per vedere la mangiatoia dove è nato Gesù all’interno della Basilica della Natività. Ho acceso la candela per avere la luce eterna. Oggi è stata una giornata piena di emozioni. Stasera non esco. Cliccare qui.
Domenica 24: Mar Morto – Massada – Ein Gedi – Gerusalemme
Prima colazione in albergo, partenza per il sito archeologico di Qumran dove nel 1947 sono stati trovati i famosi rotoli del Mar Morto (manoscritti biblici). Si prosegue alla fortezza di Massada, costruita da Erode il Grande 2000 anni fa, visita alle rovine che costituiscono un documento storico impressionante e offrono un panorama del deserto sottostante estremamente suggestivo. Luogo simbolo della resistenza ebraica all’usurpatore romano.
Il mar Morto si trova nella depressione più profonda della Terra all’elevazione di 398 metri sotto il livello del mare. Lungo 76 km e largo 16 ha una superficie di 810 km². L’acqua è troppo salata e per questo non ci sono pesci, né alghe. L’acqua è talmente salata da permettere a chiunque di galleggiare senza problemi. Naturalmente eravamo curiosi di buttarci nel mare. Effettivamente non ci si può immergere per nuotare, l’acqua è troppo salata e una sola goccia di acqua negli occhi ti fa piangere per mezz’ora, il fondo è bianco, pieno di grandi granuli di sale.
Ritorno a Gerusalemme, sistemazione in albergo, cena e pernottamento.
Lunedí 25: Gerusalemme – Aeroporti
Di prima mattina trasferimento all’aeroporto di ben Gurion dove alle ore 08:00 ritiriamo al banco ISRAIR la nostra carta d’imbarco per Eilat (partenza volo ore 09:00) al confine di Israele, tra Arabia Saudita e Egitto (di fronte alla Giordania). Siamo fuori dal mondo.
Arrivo a Eilat (ore 10:00), trasferimento in città e sistemazione nelle camere riservate presso l’Hotel Prima Music.
Eilat è la città più meridionale di Israele e l’unico porto del paese sul Mar Rosso, è un importante e vivace centro di villeggiatura.
Abbiamo tutto il giorno libero, dopo una capatina alla piscina dell’albergo per stirare la mia schiena, il pomeriggio andiamo sul mar rosso, fiori corallini si vedono nel mare veramente azzurro e trasparente; pesci strani e coloratissimi nuotano vicino alla riva.
Nel mare fanno avanti e indietro le navi militari, sopra di noi aerei per sorvegliare la frontiera.
Martedí 26: Giordania – Petra
Ore sei doccia veloce, colazione veloce, partiamo per il regno di Giordania, siamo i primi ad arrivare alla frontiera, i cancelli sono ancora chiusi aprono alle otto. Primo controllo a borse e documenti, facciamo un pezzo di strada a piedi nel territorio di nessuno. Arriviamo alla frontiera giordana per un altro controllo …comunque passiamo e finalmente si parte.
Siamo tutti ansiosi di arrivare a Petra, il deserto non finisce mai, da lontano vediamo il monte Aron; qui è sepolto Aronne, fratello di Mosè.
Il sole splende e riusciamo a vedere il colore delle montagne che si avvicinano; sono rosa! Petra, finalmente Petra, splendido capolavoro della civiltà nabatea, interamente scolpita nella roccia rosa. Abitata inizialmente dagli Edomiti, divenne capitale dei Nabatei dal VI secolo a.C.. Sono pronti i cavalli per portarci a visitare la città ma siamo giovani eh, eh, e camminare fa bene, tanta sabbia e tanta polvere poi, all’improvviso, si apre uno spettacolo indimenticabile. Camminare lungo la gola che per secoli ha custodito la città rappresenta un viaggio verso l’antichità. Si è subito sorpresi dalla meravigliosa facciata di al-Khaznah, cui poi seguono templi, tombe, acquedotti, abitazioni e grandiosi edifici.
Gli arabi cercano di vendere di tutto, collane, pietre e sabbia colorata. Trascorriamo l’intera giornata in questo luogo meraviglioso e lasciarlo, al tramonto, quando la luce rossa lo rende ancora più bello, è davvero difficile.
Mercoledí 27: Eilat – Tel Aviv. Ultimo giorno in Israele
Ultimo giorno sul territorio israeliano, la mattina alle sette mi sono buttato in piscina. Alle dieci partenza, dobbiamo essere almeno alle ore 11:00 all’aeroporto al banco ARKIA per il volo IZ842 delle 12:15 su Tel Aviv ben Gurion airport da dove dopo la solita storia…controllo …interrogatorio…alle ore 17:50 ci imbarchiamo per arrivare alla volta di Roma-Fiumicino alle ore 20:35. Solo nell’intervallo della partita di finale di Champions League 2009 è stato possibile ritirare le nostre valigie e andare verso la stazione per prendere il trenino per la stazione di Nuovo Salario.