Massacro in Guinea-Conakry
Ci sono morti di serie A (quando sono causate da calamità naturali e altri eventi imprevedibili) di cui i giornali sono pieni di servizi e morti di serie B (quando sono dovute alle atrocità perpetrate dagli eserciti sulla popolazione civile) di cui poco si parla specialmente poi se avvengono in Africa, un esempio per tutti la regione del Darfur situata nell’ovest del Sudan. La Guinea-Conackry è un paese di 10 milioni di abitanti, primo produttore al mondo di bauxite (possiede circa la metà delle riserve mondiali e ci si fa l’alluminio).
A seguito del decesso del Presidente della Guinea Conté morto a 74 anni il 23 dicembre 2008, al termine di una grave malattia, il potere è stato assunto da una giunta militare capitanata appunto da Moussa Dadis Camara, in precedenza responsabile dei carburanti per le forze armate. Il colpo di stato militare ha sospeso ogni attività politica e sindacale, sciolto l’Assemblea Nazionale e sospeso la costituzione.
Lunedì 28 settembre i manifestanti si erano radunati, all’interno dello stadio e protestavano contro la candidatura del capo della giunta militare, il capitano Moussa Dadis Camara, alle elezioni presidenziali previste a gennaio 2010. Le forze dell’ordine hanno sparato sulle migliaia di persone presenti causando oltre 150 morti e 1000 feriti fra la popolazione. Abusi di potere da parte di militari e violenze nei confronti della popolazione si sono registrati in diverse zone di Conakry. Disordini e scontri possono verificarsi senza preavviso. Inoltre, il fenomeno della delinquenza comune ed organizzata (aggressioni e rapine) è, negli ultimi tempi, in aumento in tutto il Paese.
La giunta aveva vietato la manifestazione (ufficialmente per non turbare l’ordine pubblico a pochi giorni dalla festa dell’indipendenza, il 2 ottobre). Ma “le forze vitali” del Paese non l’avevano annullata, forti dell’appoggio della comunità internazionale che sta facendo pressioni su Camara affinché rispetti l’impegno a non candidarsi alle presidenziali e lasci il potere ai civili.
L’intenzione dei militari è apparsa più che evidente. Tra le decine di feriti e arrestati vi sono anche due leader dell’opposizione: Cellou Dalein Diallo, capo dell’Unione delle forze democratiche della Guinea e candidato alle presidenziali, e Sidya Touré, capo dell’Unione delle forze repubblicane. Secondo voci non confermate le loro case sono state saccheggiate in nottata dai militari.
Guinea: Outcry as dozens are killed at Conakry protests
Si fa presente che nel Paese non è presente una rappresentanza diplomatico-consolare italiana. L’Ambasciata d’Italia in Senegal (Dakar) è competente territorialmente anche per la Guinea. In caso di necessità l’assistenza ai nostri connazionali che si trovano nel Paese viene comunque assicurata dall’Ambasciata francese presente a Conakry.