Terzani in Cambogia: l’illusione

terzan.jpg
«Ormai mi incuriosisce di più morire. Mi rincresce solo che non potrò scriverne»
 (Tiziano Terzani in una delle sue ultime interviste).
Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 – Orsigna, 28 luglio 2004) è stato un giornalista e scrittore italiano.
«Fantasmi», è una nuova raccolta di dispacci del giornalista Tiziano Terzani che ripercorrono l’ultimo travagliatissimo ventennio di storia cambogiana. La vittoria e la dittatura dei Khmer rossi, il loro disegno di creare una nazione senza passato, che fu la giustificazione politica per lo sterminio di quasi un intero popolo. La conquista vietnamita, il ritorno del vecchio re, fino al processo intentato dal tribunale dell’Onu ai criminali di guerra. La prima e la più grande delusione del giornalista che aveva creduto in gioventù nell’ideologia comunista. La moglie Angela Terzani Staude, che è la curatrice del volume, nella prefazione del libro racconta ai lettori, e ricorda a chi lo ha conosciuto, chi era davvero Tiziano Terzani. La sua inesauribile forza che viveva e si rigenerava nel cercar di capire il mondo per raccontarcelo, nel modo più onesto possibile. I suoi dispacci provengono soprattutto dalla Cambogia, dove ha rischiato di morire fucilato dai khmer rossi nella cittadina di confine (con la Thailandia) di Poipet, appena invasa dai guerriglieri di Pol Pot: esperienza non condivisa con nessuno, essendo il solo giornalista presente, ma dalla quale esce affranto. Rientrato a Singapore, «gira per casa come un leone malato — ricorda la moglie —, un leone che ha perso l’orientamento».
Dal 1975 alla fine del 1978, i khmer rossi, col loro folle comunismo, hanno massacrato e lasciato morire di stenti da due a tre milioni di loro compatrioti. Ora, altri due milioni stanno per morire di fame, di malaria, forse di peste, in un Paese i cui campi sono abbandonati e dove la guerra continua, giorno dopo giorno. Contrariamente ad altri popoli, i cambogiani non si riproducono più. La maggior parte delle donne, come le risaie, non sono più fertili. Accanto alle fosse comuni scavate in passato, per seppellire le vittime torturate, soffocate, impalate, bastonate dai soldati di Pol Pot, si scavano ora le fosse comuni per le vittime della lenta morte per inedia».
Pol Pot è morto impunito nell’aprile del 1998. «È morto — scrive Terzani — senza che nessuno facesse i conti con lui». Le stragi da lui commesse, la montagna di teschi del centro di tortura di Toul Sleng, diventato ora il Museo del genocidio, erano note già alla fine degli anni Settanta, in gran parte raccontate dai cambogiani profughi in Thailandia. Ma nonostante questo non ci fu nessuna protesta internazionale, nessuna commissione per i diritti umani si recò in Cambogia, nessun organo delle Nazioni Unite intervenne a fermare il massacro. Anzi, Pol Pot e i suoi khmer rossi vennero riconosciuti dalla comunità internazionale come il governo «legittimo» della Cambogia e come tali occuparono il seggio cambogiano all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel dicembre 1978 fu il Vietnam a intervenire. I khmer rossi, secondo l’autore di Fantasmi, non sono stati un’aberrazione, sono i figli ideologici di Mao Zedong. Sono stati allevati e tenuti a battesimo in Cina; Pechino ha enormi responsabilità, sapeva e approvava. I grandi massacri di Phnom Penh fra il 1975 e il 1979 ebbero luogo nel liceo Tuol Sleng, a poche decine di metri dall’ambasciata cinese, dove non solo si potevano sentire le urla delle vittime, ma si teneva il conto della gente che veniva via via eliminata.
terzani.jpg
La politica governa il mondo, questo Tiziano lo sapeva benissimo. Ma alla fine non credeva più che la politica – qualsiasi tipo di politica – riuscisse anche a migliorarlo. Pensò allora che l’uomo dovesse cominciare col migliorare se stesso: perché è sempre l’uomo, no, a inventare sempre nuovi ideali politici e a distruggerli subito dopo?»  
TIZIANO TERZANI il senso del male

Nessun commento

Lascia un commento