Auto: città soffocate dal traffico


Ancora oggi, la strada rappresenta, nel nostro Paese, la forma di trasporto privilegiata rispetto alle altre modalità di trasporto. Basti pensare, infatti, che la quota del trasporto stradale, in Italia, è pari al 90 per cento della mobilità totale e che su questa percentuale incide in maniera elevata l’utilizzo dell’automobile privata. Negli ultimi anni, le città hanno registrato un aumento senza precedenti del traffico automobilistico, anche a causa della scarsa efficienza del settore del trasporto pubblico locale, con la grave conseguenza di un peggioramento dell’inquinamento ambientale e di un deterioramento della qualità della vita nelle aeree urbane.
La mobilità, quindi, è un’esigenza irrinunciabile malgrado le nuove tecnologie disponibili, l’avversa congiuntura economica, lo stress ed il caos del traffico. Crescono, infatti, gli spostamenti – anche quelli micro – ed i giorni dell’uso dell’auto privata, stabilendo così, sempre per il nostro Paese, il primato mondiale per numero pro-capite: 1,3 abitanti per automobile. Ammontano, infatti, a circa 52 milioni i veicoli circolanti per le strade, di cui 36 milioni di autovetture, 5 milioni di motocicli, 4 milioni di autocarri, 6 milioni di ciclomotori e solo 93 mila autobus.

La mia città è asfissiata da  smog e auto in coda, in sosta in doppia o tripla fila, una circolazione veicolare che toglie il tempo, la pazienza, l’aria. A Roma -con quasi mezzo milione di pendolari orbitanti nell’area metropolitana, 160 mila studenti che frequentato le tre università, 130 mila auto che attraversano il grande raccordo anulare nelle ore di punta per un tasso di motorizzazione pari a 878 auto per mille abitanti- si sprecano quasi due settimane di vita all’anno imbottigliati in coda nel traffico, a Milano 12 giorni, a Napoli 10 giorni. Il traffico costringe le macchine a un’andatura analoga a quella di un atleta in corsa: si va dai 20 chilometri orari di Palermo ai 26 di Torino. Per chi prende il mezzo pubblico, poi, la velocità quasi si dimezza: 12 chilometri all’ora a Roma, 15 a Genova.

Peggiora la viabilità nelle grandi città italiane. Lo sanno bene gli automobilisti che ogni giorno nelle ore di punta perdono ore e ore in coda ai semafori o in fila indiana lungo le affollate strade che portano a lavoro e poi da lavoro a casa, bruciando carburante inutilmente.

Si tratta di giorni di vita letteralmente buttati al vento, e di ore sottratte al tempo libero, alla casa e alla famiglia. E’ intollerabile che in una metropoli come Roma, per collegare un quartiere situato a sud con uno situato a nord, nelle ore di punta si impieghino in automobile oltre 2 ore, lo stesso tempo che si impiegherebbe per raggiungere dalla capitale regioni come la Campania, la Toscana o l’Umbria.

La soluzione potrebbe essere quella di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, rendendo bus e tram puntuali e garantendo una maggiore frequenza degli stessi, e usare il pugno duro con chi contribuisce a determinare il traffico parcheggiando in seconda fila, limitando la carreggiata o rallentando le altre autovetture.
In Italia, secondo l’ACI, il traffico costa 30 miliardi all’anno in termini di ore di lavoro perse, ricoveri ospedalieri, turisti in fuga, danni al patrimonio artistico.
Una pressione prolungata dovuta alle ore passate nel traffico, oltre ad aumentare aggressività e ansia, produce effetti sulla salute quali: riduzione delle difese immunitarie, aumento della pressione sanguigna e del tasso glicemico.

Bastano, infatti, una ventina di minuti di traffico per far perdere le staffe agli automobilisti e a provocare sentimenti di rabbia, agitazione ed ansia: risolvibili quando finalmente tornati a casa ci si rilassa se l’accaduto è estemporaneo. Ma ecco che se il traffico si ripete giorno dopo giorno, i disturbi diventano cronici e gli effetti sulla salute si fanno sentire. Una vita stressante conduce in breve tempo all’ipertensione (si alza cioè la pressione del sangue), si abbassano le difese immunitarie e si diventa più esposti ad infezioni. Si comincia a dormire poco e male, con un ampliamento di questi effetti collaterali oltre che una sensazione di stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, mal di testa ecc.
L’unica cosa da fare è rassegnarsi e provare a rilassarsi in qualche modo mentre ci si trova al volante negli ingorghi bloccati nell’abitacolo della propria automobile senza nemmeno sapere perché. Mal comune mezzo gaudio. Ascoltate la radio, pensate alla vostra vita privata ed evitate di guardare l’orologio ogni 30 secondi. Presto o tardi, tutti gli ingorghi svaniscono. Esistono, infine, degli esercizi molto semplici, da ripetere una decina di volte l’uno,  che si possono fare durante un ingorgo stradale: esercizi tonificanti (si possono tonificare i muscoli dei glutei, trattenendo le natiche per dieci secondi e poi rilassandole); trattenere la pancia (respirare profondamente trattenendo la pancia e tenendo sempre la schiena dritta); indurire le cosce per almeno dieci secondi.

Traffico – Ingorghi e code in tempo reale nella città di Roma: cliccare qui
http://roma.corriere.it/traffico/?fr=correlati
http://www.roma.luceverde.it/

2 Comments so far

  1. drivebook.com on 20 Settembre, 2011

    Un’altra buona azione per decongestionare il traffico è il car pooling, la condivisione della propria auto privata con altre persone che effettuano il nostro stesso spostamento in città? Quante auto circolano con un solo passeggero? Perchè non spostarsi insieme? Su http://www.drivebook.com è possibile inserire il proprio passaggio e trovare compagni di viaggio. E’ semplice, facile, sicuro e gratuito! 🙂

  2. Teresa on 19 Ottobre, 2011

    Vorrei segnalare anche http://www.carpooling.it – ho sempre trovato degli ottimi passaggi e si puó anche scegliere di viaggiare solo con donne!
    Per i piú diffidenti, c´é la possibilitá di verificare l´identitá del guidatore! 😉

    Mi sono scaricata anche l´App iPhone cosí trovo passaggi anche quando sono giá fuori casa: http://itunes.apple.com/it/app/passaggio-it/id417408002?mt=8

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