Fabio Mariotti, laurea con 109 su 110…109 è sempre meglio di 108!
Tante congratulazioni a mio figlio, a me e mia moglie, perché, se un figlio raggiunge certi bei risultati è anche merito dei genitori che hanno pensato di investire sul capitale umano. Li fai studiare, apri le loro menti e fai in modo che siano disponibili al cambiamento e non ad inseguire le scorciatoie (calcio, isola dei famosi, grande fratello e furbetti del quartierino) per il successo basato sulle apparenza e la fama, senza pagare il dazio della fatica degli studi.
I ritmi e la cadenza diversi da quelli di tredici anni di scuola precedente, gestione del tempo altamente soggettivo, scandito dalle date degli esami ma che può essere sempre modificato in base alle esigenze del momento, scelta dei tempi per lo studio, scelta della sessione d’esame, studenti a tempo pieno e a tempo parziale, studenti lavoratori, altri che all’università si “parcheggiano” per svariati anni; poi i gruppi si restringono, molti perdono o non superano gli esami e non recuperano più, altri arrivano alla laurea.
Il giorno della laurea rappresenta, quindi, per tutti gli studenti universitari un traguardo importante perché è il coronamento del proprio percorso formativo, il giorno in cui tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti per raggiungere ed ottenere l’ambito titolo accademico a cui tutti guardano con trepidazione vengono ripagati.
Con una brillante tesi di Laurea Magistrale su “Managing QOS in transactional application” – valsa cinque punti – Fabio Mariotti il 15 gennaio 2013 si è laureato in Ingegneria informatica all’Università degli studi di Roma La Sapienza.
La prassi valutativa relativamente “severa” adottata dalla Commissioni d’esame non ha reso possibile il raggiungimento del massimo della votazione (110 e lode).
Fabio è stato il sesto ad essere ascoltato dalla Commissione (cliccare qui). Per tutta la cerimonia sono stati presenti, tra gli altri il papà Gastone, la mamma Carla, il fratello Luca, il nonno Marino, la nonna Caterina, la zia Claudia, la compagna di Fabio, Sara e il di lei fratello Massimo.
Eccoli, raggianti.
Tesi rilegate, discussione della stessa, emozione, comunicazione solenne, il dottore stringe la mano al Presidente della Commissione, firma e torna al posto, stretta di mano: è fatta! Tutti Dottori! (Cliccare qui). Al termine della cerimonia in pompa magna c’è stato, infatti, da parte del Presidente di Commissione il tradizionale: “in nome del potere conferitomi, ti proclamo Dottore in Ingegneria informatica con la votazione di 109 su 110″.
Dopo cinque lunghi anni di studio, la famiglia degli ingegneri si allarga…Congratulazioni! Le congratulazioni dei famigliari e degli amici. Anche se i vertici della Sapienza – con un avviso esposto sotto il colonnato, ispirato alla sobrietà montiana – chiedono ai ragazzi di astenersi da qualsiasi forma di festeggiamento nel cortile del dipartimento, essendo ammesse solo strette di mano e qualche foto, finita la proclamazione si è festeggiato, cinto il capo con la coroncina d’alloro e le congratulazioni!
L’università in quel frangente ha, in un certo senso, il profumo della libertà! L’usanza della coroncina di alloro posta sul capo del neo laureato elevato così agli “allori” rimane viva. Col moltiplicarsi dei corsi di laurea sono aumentati anche i colori, suddivisi in diverse sfumature, ma la base rimane quella di un tempo: il rosso, affidato alla medicina, il nero ad ingegneria, il blu a giurisprudenza, il verde alle scienze, giallo ad economia ed il grigio alla psicologia.
Ha inizio così, da oggi, l’avventura di Fabio nel mercato del lavoro, e il passaggio dall’università al mondo del lavoro rappresenta per tanti un momento estremamente difficile. In Italia i tempi di transizione scuola-lavoro sono tra i più lunghi rispetto alla media europea. I giovani laureati, infatti, sono costretti sempre più spesso ad accontentarsi di un impiego molto al di sotto del loro curriculum. I neolaureati, una volta smaltita la sbornia e i festeggiamenti, si trovano ad affrontare una serie più o meno lunga di interrogativi, decisioni da prendere, scelte da fare per il salto nel mondo del lavoro; hanno a che fare con curricula vitae, lettere di presentazione, quotidiani, riviste specializzate, siti internet, fiere del lavoro e … chi più ne ha più ne metta!
Cercare lavoro è già di per sé un lavoro che richiede spirito d’iniziativa, organizzazione, precisione e rigore. Sono finiti i bei tempi dove un anziano docente, dopo la cerimonia di laurea, invitava gli studenti più promettenti a bere un bicchierino di sherry nel suo studio e gli chiedeva a bruciapelo: “Vuoi lavorare per la patria?”. Ad esempio all’ideazione di una nuova architettura istituzionale tesa ad assicurare coerenza d’azione per ridurre le vulnerabilità dello spazio cibernetico, accrescere le capacità d’individuazione della minaccia e di prevenzione dei rischi e aumentare quelle di risposta coordinata in situazioni di crisi.
Nota di colore: la Cina – che conosce un ciclo espansivo talmente prolungato da essere unico nella storia del capitalismo – è efficace nella politica del fare perché ha l’élite politica composta quasi esclusivamente da laureati in ingegneria.
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