L’incredibile storia del dottor Hamilton Naki


Quante volte abbiamo letto che in questa o quella struttura sanitaria italiana hanno “scoperto” un medico esercitare la professione senza la laurea e (presumibilmente) la relativa competenza? E quante volte, subito dopo, ci siamo meravigliati dei tanti luminari che hanno, sì, la laurea ma sono totalmente incompetenti?
Beh, questa notizia calza a pennello.
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Città del Capo nel 2005, in Sudafrica, venne a mancare Hamilton Naki, il giardiniere-chirurgo autodidatta sudafricano, capo di una delle squadre chirurgiche che nel 1967 effettuarono il primo trapianto di cuore su un essere umano.
Era un nero in un paese dove vigeva l’apartheid e la segregazione razziale. Nato da una famiglia povera riusci’ a studiare fino alla licenza media poi trovo’ lavoro come giardiniere nell’universita’ di Citta’ del Capo.
Curo’ parchi, piante e alberi fino al 1954, quando con il medico ebreo Robert Goetz iniziò ad occuparsi degli animali. Prima nella pulizia delle gabbie, poi negli esperimenti. Nei primi anni ’60 trapiantava organi di animali, dimostrando ogni giorno una sempre maggiore abilita’ coi bisturi. Intanto studiava, studiava, studiava.
Il colpo finale di fortuna arrivò con l’incontro tra Naki e il celebre dottor Barnard. Il cardiochirurgo cercava un valido assistente e gli arrivò all’orecchio il nome dello studente autodidatta. La coppia divenne inseparabile e una notte del 1967, insieme, compirono il primo trapianto di cuore perfettamente riuscito su una donna. Hamilton Naki guidò l’equipe che fece l’espianto ma non comparve mai in nessuna delle foto ufficiali. (Fonte: Repubblica)
Thief of Hearts:A Docu Portrait Of A South African Hero

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