Carbognano (VT): II edizione del presepe vivente dei bambini

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Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo. La tradizione del presepe vivente a Carbognano – iniziata nel 1998 – si era interrotta circa 7 anni fa e ora, da due anni, questo appuntamento ritorna a rivestire nel territorio carbognanese e limitrofo un momento di grande felicità e di spensieratezza assoluta. Immergersi per meno di un’ora nel passato vuol dire ricordare i tanti sacrifici dei nostri padri insegnando ai nostri bambini le loro origini. Così, se normalmente gli italiani fanno i presepi nelle loro case, a Carbognano sono le case e i paesaggi che diventano tutto un presepe.

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Il 26 dicembre e il 6 gennaio, dalle 17 in poi, nel centro storico, dominato dal maestoso “Castello Farnese” dimora di “Giulia la bella”, si svolge la rappresentazione del “Presepe vivente”, nel suggestivo ambiente che con le sue tipiche viuzze, i cortili, le antiche case medioevali, i portoni ben si presta alla manifestazione, la cui originalità sta nella riproposizione degli antichi mestieri che per molti secoli hanno animato i nostri borghi. Cestai, fabbri, ciabattini, panettieri, sarte, ricamatrici, boscaioli, vinai, sono personificati dalla genuinità dei bambini che, proprio nel periodo natalizio, elevano un messaggio di pace e amore per il mondo intero.

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È un presepe che non si visita ma al quale si assiste girando per il borgo e incontrando i figuranti (bambini e ragazzi), con la possibilità, inoltre, di degustazione gratuita di prodotti tipici locali che vengono offerti lungo il percorso (ricotta appena fatta dai pastori, bruschetta con olio d’oliva, frittellò, tozzetti, etc.).

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L’ingresso è completamente gratuito. Si entra dalla grande porta sorvegliata da due “bambini-guardie romane” che immette nella piazzetta sottostante il castello dove un’altra guardia seduta dietro ad un tavolo, munita di registro, rievoca il censimento ai tempi di Erode, circondata da brusii di visitatori e belati di agnellini intenti a passeggiare o a brucare paglia dentro recinti e casette di legno o tra le braccia di bambini, piccoli pastori.

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Superata la piazzetta, dopo esser passati sotto un piccolo arco illuminato solo da fioche fiammelle, si inizia ad aggirare il castello scendendo nella vallata sottostante.

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Tra discese e scalinate, tra altre fiaccole e candele, tra altri bambini, si arriva in fondo, in una piazzetta nascosta, nel cuore della rappresentazione vivente fanciullesca della Natività, laddove c’è la capanna di Gesù Bambino.

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Dopo aver assaporato il culmine della storia, si torna indietro proseguendo per un altro piccolo tratto in discesa.

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Ormai il castello completamente aggirato e la sua torre quadrata sovrastano la zona. Ci si trova di fronte ad una salita dove la luce diventa più forte.

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Si arriva in cima alla salita e i canti si fanno chiari e travolgenti. Ecco l’ultima sorpresa della fiaba: nel vecchio lavatoio di pietra ai piedi del retro del castello, “bambine-lavandaie” riportano in vita un antico mestiere ormai dimenticato e tra canti di Natale e colpi di spugna segnano la fine di un meraviglioso e innocente presepe vivente (cliccare qui).

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3 Comments so far

  1. FRANCO on 28 Dicembre, 2014

    7+

  2. FRANCO on 28 Dicembre, 2014

    CARINISSIMO!

  3. FRANCO on 28 Dicembre, 2014

    IL PRESEPE DAL VIVO E’ MOLTO BELLO!

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