Carceri, 58mila detenuti nel 2017. Uno su tre straniero
Le carceri italiane tornano ad essere sovraffollate: la popolazione carceraria, secondo la “capienza regolamentare“, dovrebbe essere di 50.499, ma al 31 dicembre 2017, sono i dati ufficiali forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), il numero dei reclusi era di 57.608. Vale a dire 7.109 unità in più rispetto alla regola.
Il carcere (CC: casa circondariale o CR:casa di reclusione), nell’ordinamento giuridico italiano, è un istituto di pena presso il quale sono detenuti i condannati ad una pena detentiva (ergastolo, reclusione o arresto), nonché i destinatari di misure cautelari personali coercitive (custodia cautelare in carcere) o di misure precautelari (arresto in flagranza di reato).
In base ai dati attuali, l’aumento della popolazione carceraria, anche in rapporto ai recenti ingressi immigratori, ha generato nell’ultimo decennio un forte sovraffollamento degli istituti di pena, che deteriora ulteriormente la qualità della vita dei detenuti, già provati per le condizioni di limitata libertà.
Più volte lo Stato ha cercato di ridurre le tensioni indotte dal sovraffollamento carcerario attraverso indulti (l’ultimo nel 2006) o amnistie (l’ultima nel 1989), che però, in assenza di interventi strategici sulla durata dei processi e sulle misure alternative alla detenzione, creano grandi dibattiti, ansia nella pubblica opinione, e nessun miglioramento strutturale nella situazione carceraria complessiva.
Sin dal 1999 una raccomandazione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea invitava tutti gli stati aderenti ad adottare misure per evitare situazioni di sovraffollamento carcerario (REC 1999/22), ma l’Italia è stato l’unico Stato che ad oggi non è riuscita a dar seguito alla raccomandazione.
Il sistema che provoca il sovraffollamento è anzitutto l’abnorme ricorso alla carcerazione preventiva, cioè prima della condanna; l’arresto prima del processo è diventata infatti un’abitudine dei giudici quando consegua a complesse e lunghe indagini che si vuole portino al riconoscimento della colpa da parte degli indagati, a comprova dell’accuratezza delle indagini eseguite: ed il miglior modo per ottenere una confessione è trattenere l’imputato in una condizione di particolare disagio, a cui può facilmente sottrarsi ottenendo gli arresti domiciliari o addirittura la libertà in attesa del processo, confessando il proprio reato ed accusando tutti i propri complici, con la conseguenza assurda che quasi metà dei carcerati è in attesa di processo restando in carcere solo perché non ha voluto confessare di aver commesso il reato, con l’ulteriore assolutamente abnorme conseguenza che circa metà di loro verrà poi assolta quando si farà il processo, nonostante magari le accuse o conferme dei complici che nel frattempo hanno ottenuto la scarcerazione.
Il responsabile dell’Unione Camere Penali Italiane nel 2014 ha affermato al riguardo: “invece di depenalizzare, dal 1999 ad oggi abbiamo prodotto 320 nuove norme“…”Dovrebbe esserci un cambiamento culturale e uno delle norme. Gli stessi giudici hanno una visione del carcere come strumento d’indagine, quando dovrebbe essere invece l’extrema ratio“.
L’altro fatto che ha provocato un eccezionale aumento del numero dei detenuti è la severità della normativa italiana in materia di spaccio o traffico o coltivazione di sostanze stupefacenti, tanto che oltre un terzo dei detenuti è in carcere per reati connessi alla droga.
E’ di questi giorni l’approvazione da parte del Governo del principale decreto legislativo di attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario. In sintesi, il Governo insiste sull’estensione dei benefici penitenziari (permessi premio, lavoro all’esterno, misure alternative alla detenzione) a favore dei condannati, anche per reati gravi.
Il sovraffollamento carcerario è un problema serio, ma non può essere affrontato solo in questo modo; fondamentale sarebbe attuare con urgenza un piano-carceri serio che porti alla realizzazione di nuovi istituti penitenziari e al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti, investendo risorse sul controllo e la qualità delle misure alternative e sulla rieducazione della pena.
Nel corso della diciottesima legislatura, il Parlamento dovrà intervenire in materia di giustizia rassicurando i cittadini sull’importanza della legalità.
Il decreto legislativo sopra richiamato attua la delega contenuta nella legge 23 giugno 2017, n. 103, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario”, riunendo insieme la materia prettamente attinente alle modifiche della legge 354/1975 relative ai vari aspetti del trattamento e della vita intramuraria che degli aspetti concernenti l’espiazione della pena con modalità extra-moenia, in applicazione di misure alternative alla detenzione carceraria.
Lo schema concretizza le disposizioni dell’articolo 1, commi 82, 83 e 85 della legge di delega, con riguardo:
- alla semplificazione delle procedure, anche con la previsione del contraddittorio differito ed eventuale, per le decisioni di competenza del magistrato e del tribunale di sorveglianza, fatta eccezione per quelle relative alla revoca delle misure alternative alla detenzione (comma 85, lettera a);
- alla revisione delle modalità e dei presupposti di accesso alle misure alternative, sia con riferimento ai presupposti oggettivi, sia con riferimento ai limiti di pena, al fine di facilitare il ricorso alle stesse, salvo che per i casi di eccezionale gravità e pericolosità, e, in particolare, per le condanne per i delitti di mafia e di terrorismo internazionale (comma 85, lettera b);
- alla revisione del procedimento di sorveglianza, in modo da garantire il diritto alla presenza dell’interessato e alla pubblicità dell’udienza (comma 85, lettera c);
- alla eliminazione di automatismi e di preclusioni che impediscono ovvero ritardano, sia per i recidivi sia per gli autori di determinate categorie di reati, l’individualizzazione del trattamento rieducativo e la differenziazione dei percorsi penitenziari in relazione alla tipologia dei reati commessi e alle caratteristiche personali del condannato, nonché alla revisione della disciplina sulla preclusione dei benefici penitenziari per i condannati alla pena dell’ergastolo, salvo che per i casi di eccezionale gravità e pericolosità specificatamente individuati e comunque per le condanne per i delitti di mafia e di terrorismo anche internazionale (comma 85, lettera e);
- alla maggiore valorizzazione del volontariato, sia all’interno del carcere sia in collaborazione con gli uffici di esecuzione penale esterna (comma 85, lettera h);
- alla disciplina dell’utilizzo dei collegamenti audiovisivi a fini processuali, nel rispetto del diritto di difesa (comma 85, lettera i), nonché in materia di medicina e sanità penitenziaria (comma 85, lettere l) ed m);
- al miglioramento della vita carceraria, attraverso: la previsione di norme che favoriscano l’integrazione delle persone detenute straniere (comma 85, lettera o); la previsione di norme volte al rispetto della dignità umana mediante la responsabilizzazione dei detenuti, la massima conformità della vita penitenziaria a quella esterna, la sorveglianza dinamica (comma 85, lettera r); la previsione di norme che considerino gli specifici bisogni e diritti delle donne detenute (comma 85, lettera t).
Per i profili di riforma attinenti alle misure alternative alla detenzione, si rilevano altri criteri direttivi, individuati al comma 85:
c) revisione della disciplina concernente le procedure di accesso alle misure alternative, prevedendo che il limite di pena che impone la sospensione dell’ordine di esecuzione sia fissato in ogni caso a quattro anni e che il procedimento di sorveglianza garantisca il diritto alla presenza dell’interessato e la pubblicità dell’udienza;
d) previsione di una necessaria osservazione scientifica della personalità da condurre in libertà, stabilendone tempi, modalità e soggetti chiamati a intervenire; integrazione delle previsioni sugli interventi degli uffici dell’esecuzione penale esterna; previsione di misure per rendere più’ efficace il sistema dei controlli, anche mediante il coinvolgimento della polizia penitenziaria;
f) previsione di attività di giustizia riparativa e delle relative procedure, quali momenti qualificanti del percorso di recupero sociale sia in ambito intramurario sia nell’esecuzione delle misure alternative;
o) previsione di norme che favoriscano l’integrazione delle persone detenute straniere;
s) revisione delle norme vigenti in materia di misure alternative alla detenzione al fine di assicurare la tutela del rapporto tra detenute e figli minori;
u) revisione del sistema delle pene accessorie improntata al principio della rimozione degli ostacoli al reinserimento sociale del condannato ed esclusione di una loro durata superiore alla durata della pena principale.
Gli obiettivi che l’intervento riformatore persegue attengono alla previsione di soluzioni normative che possano meglio adeguare il sistema alla finalità rieducativa della pena e in particolare, alla individualizzazione del trattamento, secondo la linea indicata dall’art. 27 della Costituzione.
In questa prospettiva la delega impone, da un lato, la revisione delle norme sul divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la Giustizia; dall’altro, l’eliminazione di automatismi e di preclusioni che impediscono o rendono molto difficile, sia per i recidivi, sia per gli autori di determinate categorie di reati, l’individualizzazione del trattamento rieducativo.
Sotto questo profilo lo schema di decreto si premura di eliminare sbarramenti al trattamento rieducativo, che non dipendano dalla condotta e dall’atteggiamento dell’interessato, bensì da aprioristiche presunzioni assolute e ha elaborato soluzioni che rendono più rigorosi i presupposti e più impegnativi gli accertamenti istruttori per l’accesso alle misure alternative nel dichiarato scopo di migliorare, insieme al rispetto dei servizi di sicurezza e custodia, l’intervento trattamentale e lo sviluppo dei percorsi individuali. E ciò secondo le linee di intervento tracciate dai lavori conclusivi degli Stati generali dell’esecuzione penale.
Si viene incontro alla necessità di una risposta strutturale alla questione del sovraffollamento carcerario e si individua nelle misure alternative alla detenzione un essenziale strumento, perseguibile in alternativa alla costruzione di nuove carceri, tutte le volte che la solida conoscenza dei trascorsi delinquenziali e personali del condannato lo consenta.
Non si può infatti tacere il problema, risolto sin qui con misure di carattere emergenziale, sorto a seguito della nota pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla compatibilità dell’ordinamento penitenziario italiano con la normativa sovranazionale e che hanno già determinato la condanna del nostro paese (sentenza Torreggiani).
La Corte EDU ha individuato, infatti, nel sovraffollamento delle carceri italiane “un fattore di crisi strutturale del nostro sistema penitenziario ed una delle più significative e ricorrenti ipotesi di violazione da parte dell’Italia della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo”.
In questa prospettiva di riforma si coglie quindi la revisione dei presupposti di accesso alle misure alternative alla detenzione, avendo presente che “la possibilità di ammettere alle misure alternative i soggetti meritevoli, rimuovendo generalizzati sbarramenti preclusivi, non soltanto favorisce un “deflusso” di popolazione penitenziaria, ma incide sul futuro del numero degli ingressi (oltre che sulla complessiva sicurezza sociale), se è vero che il condannato che espia la pena in carcere recidiva nel 68,4% dei casi, laddove chi ha fruito di misure alternative alla detenzione ha un tasso di recidiva del 19%, che si riduce all’1% tra coloro che sono stati inseriti nel circuito produttivo”.
La riforma dell’ordinamento penitenziario si è resa necessaria sia per rendere più attuale la disciplina in materia, attesa la risalenza nel tempo della stessa (legge 26 luglio 1975, n. 354), sia in virtù dell’esigenza di adeguarla agli innovativi orientamenti della giurisprudenza costituzionale, di legittimità, nonché delle Corti europee.
Lo schema di decreto si compone di 26 articoli, suddivisi in 6 capi dedicati rispettivamente alla riforma dell’assistenza sanitaria in ambito penitenziario, alla semplificazione dei procedimenti, alla eliminazione di automatismi e preclusioni nel trattamento penitenziario, alle misure alternative, al volontariato e alla vita penitenziaria.
Di seguito si riportano il prospetto, aggiornato al 31 dicembre 2017 relativo ai detenuti presenti nelle strutture carcerarie suddivisi sul territorio nazionale e il prospetto delle persone condannate che, alla stessa data – 31/12/2017 – hanno avuto accesso alle Misure alternative, al lavoro di pubblica utilità, alle misure di sicurezza, alle sanzioni sostitutive e messa alla prova, secondo i dati forniti Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Ufficio del Capo del Dipartimento – Sezione Statistica:
Detenuti italiani e stranieri presenti e capienze per istituto – aggiornamento al 31 dicembre 2017
Detenuti presenti e capienza regolamentare degli istituti penitenziari
|
||||||||
Regione
|
Sigla
|
Istituto |
Tipo istituto |
Capienza
|
Detenuti presenti |
di cui
|
||
totale |
donne |
|||||||
ABRUZZO | AQ | AVEZZANO | CC | 53 |
47 |
22 | ||
ABRUZZO | AQ | L’AQUILA | CC | 235 | 177 | 9 | 16 | |
ABRUZZO | AQ | SULMONA | CR | 307 | 391 | 7 | ||
ABRUZZO | CH | CHIETI | CC | 79 | 147 | 33 | 29 | |
ABRUZZO | CH | LANCIANO | CC | 209 | 228 | 27 | ||
ABRUZZO | CH | VASTO | CL | 197 | 161 | 21 | ||
ABRUZZO | PE | PESCARA | CC | 273 | 318 | 90 | ||
ABRUZZO | TE | TERAMO | CC | 255 | 381 | 35 | 129 | |
BASILICATA | MT | MATERA | CC | 132 | 156 | 24 | ||
BASILICATA | PZ | MELFI | CC | 126 | 168 | |||
BASILICATA | PZ | POTENZA “ANTONIO SANTORO” | CC | 158 | 175 | 18 | 51 | |
CALABRIA | CS | CASTROVILLARI “ROSA SISCA” | CC | 122 | 138 | 18 | 38 | |
CALABRIA | CS | COSENZA “SERGIO COSMAI” | CC | 218 | 230 | 37 | ||
CALABRIA | CS | PAOLA | CC | 182 | 185 | 80 | ||
CALABRIA | CS | ROSSANO “N.C.” | CR | 263 | 215 | 54 | ||
CALABRIA | CZ | CATANZARO “UGO CARIDI” | CC | 639 | 525 | 100 | ||
CALABRIA | KR | CROTONE | CC | 120 | 125 | 65 | ||
CALABRIA | RC | LAUREANA DI BORRELLO “L. DAGA” | CR | 34 | 26 | 7 | ||
CALABRIA | RC | LOCRI | CC | 89 | 101 | 12 | ||
CALABRIA | RC | PALMI “FILIPPO SALSONE” | CC | 143 | 99 | 3 | ||
CALABRIA | RC | REGGIO CALABRIA “ARGHILLA'” | CC | 302 | 344 | 68 | ||
CALABRIA | RC | REGGIO CALABRIA “GIUSEPPE PANZERA” | CC | 186 | 264 | 35 | 9 | |
CALABRIA | VV | VIBO VALENTIA “N.C.” | CC | 407 | 354 | 49 | ||
CAMPANIA | AV | ARIANO IRPINO “PASQUALE CAMPANELLO” | CC | 277 | 313 | 38 | ||
CAMPANIA | AV | AVELLINO “ANTIMO GRAZIANO” BELLIZZI | CC | 501 | 536 | 22 | 73 | |
CAMPANIA | AV | LAURO | ICAM | 35 | 7 | 7 | 2 | |
CAMPANIA | AV | SANT’ANGELO DEI LOMBARDI “L.FAMIGLIETTI R.FORGETTA G.BARTOLO” | CR | 126 | 184 | 18 | ||
CAMPANIA | BN | BENEVENTO | CC | 261 | 369 | 68 | 61 | |
CAMPANIA | CE | ARIENZO | CC | 55 | 81 | 15 | ||
CAMPANIA | CE | AVERSA “F. SAPORITO” | CR | 274 | 201 | 16 | ||
CAMPANIA | CE | CARINOLA “G.B. NOVELLI” | CR | 560 | 391 | 71 | ||
CAMPANIA | CE | SANTA MARIA CAPUA VETERE “F. UCCELLA” | CC | 819 | 941 | 54 | 184 | |
CAMPANIA | NA | NAPOLI “GIUSEPPE SALVIA” POGGIOREALE | CC | 1.659 | 2.133 | 286 | ||
CAMPANIA | NA | NAPOLI “PASQUALE MANDATO” SECONDIGLIANO | CC | 1.020 | 1.335 | 69 | ||
CAMPANIA | NA | POZZUOLI | CCF | 109 | 142 | 142 | 29 | |
CAMPANIA | SA | EBOLI | CR | 54 | 41 | |||
CAMPANIA | SA | SALERNO “ANTONIO CAPUTO” | CC | 367 | 476 | 36 | 83 | |
CAMPANIA | SA | VALLO DELLA LUCANIA | CC | 40 | 45 | 3 | ||
EMILIA ROMAGNA | BO | BOLOGNA “ROCCO D’AMATO” | CC | 500 | 773 | 79 | 428 | |
EMILIA ROMAGNA | FE | FERRARA “COSTANTINO SATTA” | CC | 244 | 374 | 141 | ||
EMILIA ROMAGNA | FO | FORLI’ | CC | 144 | 124 | 19 | 53 | |
EMILIA ROMAGNA | MO | CASTELFRANCO EMILIA | CR | 219 | 100 | 23 | ||
EMILIA ROMAGNA | MO | MODENA | CC | 369 | 490 | 34 | 301 | |
EMILIA ROMAGNA | PC | PIACENZA “SAN LAZZARO” | CC | 395 | 459 | 20 | 288 | |
EMILIA ROMAGNA | PR | PARMA | CR | 468 | 584 | 208 | ||
EMILIA ROMAGNA | RA | RAVENNA | CC | 49 | 70 | 39 | ||
EMILIA ROMAGNA | RE | REGGIO EMILIA “C.C. E C.R.” | IP | 297 | 355 | 7 | 195 | |
EMILIA ROMAGNA | RN | RIMINI | CC | 126 | 159 | 94 | ||
FRIULI VENEZIA GIULIA | GO | GORIZIA | CC | 57 | 55 | 24 | ||
FRIULI VENEZIA GIULIA | PN | PORDENONE | CC | 38 | 70 | 32 | ||
FRIULI VENEZIA GIULIA | TS | TRIESTE | CC | 143 | 218 | 30 | 126 | |
FRIULI VENEZIA GIULIA | UD | TOLMEZZO | CC | 149 | 180 | 24 | ||
FRIULI VENEZIA GIULIA | UD | UDINE | CC | 93 | 155 | 74 | ||
LAZIO | FR | CASSINO | CC | 203 | 324 | 139 | ||
LAZIO | FR | FROSINONE “GIUSEPPE PAGLIEI” | CC | 510 | 586 | 173 | ||
LAZIO | FR | PALIANO | CR | 140 | 78 | 3 | 11 | |
LAZIO | LT | LATINA | CC | 77 | 128 | 27 | 31 | |
LAZIO | RI | RIETI “N.C.” | CC | 295 | 364 | 210 | ||
LAZIO | RM | CIVITAVECCHIA “GIUSEPPE PASSERINI” | CR | 144 | 79 | 27 | ||
LAZIO | RM | CIVITAVECCHIA “N.C.” | CC | 357 | 419 | 4 | 249 | |
LAZIO | RM | ROMA “GERMANA STEFANINI” REBIBBIA FEMMINILE | CCF | 276 | 329 | 329 | 164 | |
LAZIO | RM | ROMA “RAFFAELE CINOTTI” REBIBBIA N.C.1 | CC | 1.178 | 1.428 | 483 | ||
LAZIO | RM | ROMA “REBIBBIA TERZA CASA” | CC | 172 | 75 | 7 | ||
LAZIO | RM | ROMA “REBIBBIA” | CR | 443 | 331 | 61 | ||
LAZIO | RM | ROMA “REGINA COELI” | CC | 620 | 938 | 497 | ||
LAZIO | RM | VELLETRI | CC | 411 | 550 | 232 | ||
LAZIO | VT | VITERBO “N.C.” | CC | 432 | 608 | 341 | ||
LIGURIA | GE | CHIAVARI | CR | 45 | 53 | 21 | ||
LIGURIA | GE | GENOVA “MARASSI” | CC | 546 | 687 | 340 | ||
LIGURIA | GE | GENOVA “PONTEDECIMO” | CC | 96 | 138 | 68 | 68 | |
LIGURIA | IM | IMPERIA | CC | 61 | 93 | 63 | ||
LIGURIA | IM | SAN REMO “N.C.” | CR | 219 | 219 | 118 | ||
LIGURIA | SP | LA SPEZIA | CC | 151 | 228 | 134 | ||
LOMBARDIA | BG | BERGAMO | CC | 321 | 571 | 41 | 320 | |
LOMBARDIA | BS | BRESCIA “NERIO FISCHIONE” CANTON MONBELLO | CC | 189 | 344 | 196 | ||
LOMBARDIA | BS | BRESCIA “VERZIANO” | CR | 72 | 130 | 50 | 51 | |
LOMBARDIA | CO | COMO | CC | 231 | 434 | 51 | 228 | |
LOMBARDIA | CR | CREMONA | CC | 393 | 433 | 287 | ||
LOMBARDIA | LC | LECCO | CC | 53 | 65 | 26 | ||
LOMBARDIA | LO | LODI | CC | 45 | 81 | 43 | ||
LOMBARDIA | MI | BOLLATE “II C.R.” | CR | 1.252 | 1.242 | 132 | 434 | |
LOMBARDIA | MI | MILANO “FRANCESCO DI CATALDO” SAN VITTORE | CC | 828 | 1.024 | 87 | 640 | |
LOMBARDIA | MI | MONZA | CC | 403 | 624 | 285 | ||
LOMBARDIA | MI | OPERA “I C.R.” | CR | 918 | 1.351 | 367 | ||
LOMBARDIA | MN | MANTOVA | CC | 104 | 140 | 12 | 82 | |
LOMBARDIA | PV | PAVIA | CC | 518 | 650 | 307 | ||
LOMBARDIA | PV | VIGEVANO | CR | 239 | 411 | 89 | 195 | |
LOMBARDIA | PV | VOGHERA “N.C.” | CC | 341 | 387 | 49 | ||
LOMBARDIA | SO | SONDRIO | CC | 26 | 29 | 12 | ||
LOMBARDIA | VA | BUSTO ARSIZIO | CC | 240 | 429 | 257 | ||
LOMBARDIA | VA | VARESE | CC | 53 | 84 | 35 | ||
MARCHE | AN | ANCONA | CC | 256 | 287 | 100 | ||
MARCHE | AN | ANCONA “BARCAGLIONE” | CR | 100 | 75 | 20 | ||
MARCHE | AP | ASCOLI PICENO | CC | 101 | 126 | 36 | ||
MARCHE | AP | FERMO | CR | 41 | 65 | 25 | ||
MARCHE | MC | CAMERINO | CC | 41 | ||||
MARCHE | PS | FOSSOMBRONE | CR | 202 | 153 | 22 | ||
MARCHE | PS | PESARO | CC | 153 | 231 | 24 | 107 | |
MOLISE | CB | CAMPOBASSO | CC | 107 | 150 | 59 | ||
MOLISE | CB | LARINO | CC | 107 | 211 | 55 | ||
MOLISE | IS | ISERNIA | CC | 50 | 53 | 23 | ||
PIEMONTE | AL | ALESSANDRIA “G. CANTIELLO S. GAETA” | CC | 237 | 275 | 168 | ||
PIEMONTE | AL | ALESSANDRIA “SAN MICHELE” | CR | 267 | 307 | 147 | ||
PIEMONTE | AT | ASTI | CR | 207 | 242 | 12 | ||
PIEMONTE | BI | BIELLA | CC | 394 | 438 | 245 | ||
PIEMONTE | CN | ALBA “GIUSEPPE MONTALTO” | CR | 142 | 43 | 19 | ||
PIEMONTE | CN | CUNEO | CC | 427 | 249 | 163 | ||
PIEMONTE | CN | FOSSANO | CR | 133 | 96 | 49 | ||
PIEMONTE | CN | SALUZZO “RODOLFO MORANDI” | CR | 462 | 359 | 135 | ||
PIEMONTE | NO | NOVARA | CC | 158 | 169 | 43 | ||
PIEMONTE | TO | IVREA | CC | 197 | 249 | 88 | ||
PIEMONTE | TO | TORINO “G. LORUSSO L. CUTUGNO” LE VALLETTE | CC | 1.065 | 1.372 | 147 | 625 | |
PIEMONTE | VB | VERBANIA | CC | 53 | 66 | 16 | ||
PIEMONTE | VC | VERCELLI | CC | 231 | 327 | 24 | 174 | |
PUGLIA | BA | ALTAMURA | CR | 52 | 74 | 2 | ||
PUGLIA | BA | BARI “FRANCESCO RUCCI” | CC | 299 | 373 | 61 | ||
PUGLIA | BA | TURI | CR | 99 | 138 | 3 | ||
PUGLIA | BR | BRINDISI | CC | 120 | 191 | 30 | ||
PUGLIA | BT | TRANI | CC | 231 | 326 | 40 | ||
PUGLIA | BT | TRANI | CRF | 42 | 27 | 27 | 8 | |
PUGLIA | FG | FOGGIA | CC | 368 | 476 | 14 | 81 | |
PUGLIA | FG | LUCERA | CC | 145 | 162 | 38 | ||
PUGLIA | FG | SAN SEVERO | CC | 65 | 92 | 21 | ||
PUGLIA | LE | LECCE “N.C.” | CC | 615 | 941 | 69 | 163 | |
PUGLIA | TA | TARANTO | CC | 306 | 567 | 26 | 37 | |
SARDEGNA | CA | ARBUS “IS ARENAS” | CR | 176 | 159 | 127 | ||
SARDEGNA | CA | CAGLIARI “ETTORE SCALAS” | CC | 561 | 599 | 25 | 136 | |
SARDEGNA | CA | ISILI | CR | 130 | 128 | 90 | ||
SARDEGNA | NU | LANUSEI “SAN DANIELE” | CC | 33 | 38 | 3 | ||
SARDEGNA | NU | LODE’ “MAMONELODE'” | CR | 393 | 225 | 172 | ||
SARDEGNA | NU | NUORO | CC | 370 | 151 | 3 | 16 | |
SARDEGNA | OR | ORISTANO “SALVATORE SORO” | CR | 265 | 266 | 21 | ||
SARDEGNA | SS | ALGHERO “GIUSEPPE TOMASIELLO” | CR | 156 | 146 | 60 | ||
SARDEGNA | SS | SASSARI “GIOVANNI BACCHIDDU” | CC | 454 | 507 | 17 | 181 | |
SARDEGNA | SS | TEMPIO PAUSANIA “PAOLO PITTALIS” | CR | 168 | 161 | 7 | ||
SICILIA | AG | AGRIGENTO | CC | 283 | 341 | 38 | 88 | |
SICILIA | AG | SCIACCA | CC | 80 | 64 | 34 | ||
SICILIA | CL | CALTANISSETTA | CC | 181 | 264 | 48 | ||
SICILIA | CL | GELA | CC | 48 | 51 | 10 | ||
SICILIA | CL | SAN CATALDO | CR | 134 | 88 | 11 | ||
SICILIA | CT | CALTAGIRONE | CC | 539 | 426 | 129 | ||
SICILIA | CT | CATANIA “BICOCCA” | CC | 138 | 175 | 8 | ||
SICILIA | CT | CATANIA “PIAZZA LANZA” | CC | 279 | 366 | 20 | 73 | |
SICILIA | CT | GIARRE | CC | 58 | 69 | 8 | ||
SICILIA | EN | ENNA “LUIGI BODENZA” | CC | 166 | 152 | 41 | ||
SICILIA | EN | PIAZZA ARMERINA | CC | 46 | 29 | 7 | ||
SICILIA | ME | BARCELLONA POZZO DI GOTTO | CC | 393 | 206 | 11 | 50 | |
SICILIA | ME | MESSINA | CC | 296 | 223 | 27 | 20 | |
SICILIA | PA | PALERMO “PAGLIARELLI” | CC | 1.170 | 1.351 | 51 | 206 | |
SICILIA | PA | PALERMO “UCCIARDONE” | CR | 565 | 455 | 86 | ||
SICILIA | PA | TERMINI IMERESE | CC | 83 | 74 | 15 | ||
SICILIA | RG | RAGUSA | CC | 189 | 134 | 42 | ||
SICILIA | SR | AUGUSTA | CR | 372 | 445 | 49 | ||
SICILIA | SR | NOTO | CR | 182 | 200 | 24 | ||
SICILIA | SR | SIRACUSA | CC | 529 | 613 | 110 | ||
SICILIA | TP | CASTELVETRANO | CC | 44 | 51 | 15 | ||
SICILIA | TP | FAVIGNANA “GIUSEPPE BARRACO” | CR | 93 | 42 | 7 | ||
SICILIA | TP | TRAPANI | CC | 563 | 523 | 138 | ||
TOSCANA | AR | AREZZO | CC | 101 | 31 | 11 | ||
TOSCANA | FI | FIRENZE “MARIO GOZZINI” | CC | 90 | 103 | 49 | ||
TOSCANA | FI | FIRENZE “SOLLICCIANO” | CC | 500 | 731 | 97 | 480 | |
TOSCANA | GR | GROSSETO | CC | 14 | 24 | 12 | ||
TOSCANA | GR | MASSA MARITTIMA | CC | 48 | 48 | 16 | ||
TOSCANA | LI | LIVORNO | CC | 391 | 233 | 69 | ||
TOSCANA | LI | LIVORNO “GORGONA” | CR | 87 | 88 | 48 | ||
TOSCANA | LI | PORTO AZZURRO “PASQUALE DE SANTIS” | CR | 338 | 301 | 169 | ||
TOSCANA | LU | LUCCA | CC | 62 | 83 | 37 | ||
TOSCANA | MS | MASSA | CR | 179 | 214 | 76 | ||
TOSCANA | PI | PISA | CC | 206 | 262 | 32 | 151 | |
TOSCANA | PI | VOLTERRA | CR | 187 | 167 | 61 | ||
TOSCANA | PO | PRATO | CC | 592 | 588 | 328 | ||
TOSCANA | PT | PISTOIA | CC | 57 | 70 | 37 | ||
TOSCANA | SI | SAN GIMIGNANO | CR | 235 | 277 | 40 | ||
TOSCANA | SI | SIENA | CC | 58 | 61 | 33 | ||
TRENTINO ALTO ADIGE | BZ | BOLZANO | CC | 87 | 107 | 81 | ||
TRENTINO ALTO ADIGE | TN | TRENTO “SPINI DI GARDOLO” | CC | 419 | 296 | 21 | 211 | |
UMBRIA | PG | PERUGIA “NUOVO COMPLESSO PENITENZIARIO CAPANNE” | CC | 363 | 365 | 55 | 232 | |
UMBRIA | PG | SPOLETO | CR | 451 | 466 | 1 | 90 | |
UMBRIA | TR | ORVIETO | CR | 106 | 96 | 56 | ||
UMBRIA | TR | TERNI | CC | 411 | 443 | 110 | ||
VALLE D’AOSTA | AO | BRISSOGNE “AOSTA” | CC | 181 | 196 | 117 | ||
VENETO | BL | BELLUNO | CC |
90 |
80 |
48 |
||
VENETO | PD | PADOVA | CC |
171 |
227 |
157 |
||
VENETO | PD | PADOVA “N.C.” | CR |
438 |
580 |
257 |
||
VENETO | RO | ROVIGO | CC |
207 |
129 |
88 |
||
VENETO | TV | TREVISO | CC |
141 |
218 |
100 |
||
VENETO | VE | VENEZIA “GIUDECCA” | CRF |
115 |
73 |
73 |
32 |
|
VENETO | VE | VENEZIA “SANTA MARIA MAGGIORE” | CC |
163 |
223 |
137 |
||
VENETO | VI | VICENZA | CC |
286 |
264 |
128 |
||
VENETO | VR | VERONA “MONTORIO” | CC |
336 |
532 |
60 |
318 |
|
Totale |
50.499 |
57.608 |
2.421 |
19.745 |
(*) Gli OPG sono oggetto di riconversione in istituti ordinari, pertanto sono stati assegnati detenuti a questi spazi detentivi.
(**) I posti sono calcolati sulla base del criterio di 9 mq per singolo detenuto + 5 mq per gli altri, lo stesso per cui in Italia viene concessa l’abitabilità alle abitazioni, più favorevole rispetto ai 6 mq + 4 stabiliti dal CPT + servizi sanitari. Il dato sulla capienza non tiene conto di eventuali situazioni transitorie che comportano scostamenti temporanei dal valore indicato.
Misure alternative, lavoro di pubblica utilità, misure di sicurezza, sanzioni sostitutive e messa alla prova – Dati al 31 dicembre 2017
Numero | |
AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE |
14.535 |
SEMILIBERTA’ |
850 |
DETENZIONE DOMICILIARE |
10.487 |
MESSA ALLA PROVA |
10.760 |
LAVORO DI PUBBLICA UTILITA’ |
7.120 |
LIBERTA’ VIGILATA |
3.769 |
LIBERTA’ CONTROLLATA |
168 |
SEMIDETENZIONE |
6 |
TOTALE GENERALE |
47.695 |
PROSPETTI DI DETTAGLIO
TIPOLOGIA |
NUMERO |
AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE | |
Condannati dallo stato di libertà |
7.676 |
Condannati dallo stato di detenzione* |
3.171 |
Condannati in misura provvisoria |
496 |
Condannati tossico/alcooldipendenti dallo stato di libertà |
894 |
Condannati tossico/alcooldipendenti dallo stato di detenzione* |
1.661 |
Condannati tossico/alcooldipendenti in misura provvisoria |
591 |
Condannati affetti da aids dallo stato di libertà |
2 |
Condannati affetti da aids dallo stato di detenzione* |
44 |
Totale |
14.535 |
SEMILIBERTA’ | |
Condannati dallo stato di libertà |
69 |
Condannati dallo stato di detenzione* | 781 |
Totale | 850 |
* dallo stato di DETENZIONE = provenienti dagli ii.pp. – arresti domiciliari (art. 656 c 10 c.p.p.) – detenzione domiciliare
TIPOLOGIA | NUMERO | di cui | |
DETENZIONE DOMICILIARE | L. 199/2010 | ||
Condannati dallo stato di libertà | 4.409 | 282 | |
Condannati dallo stato di detenzione* | 3.590 | 925 | |
Condannati in misura provvisoria | 2.416 | – | |
Condannati affetti da aids dallo stato di libertà | 11 | – | |
Condannati affetti da aids dallo stato di detenzione* | 24 | – | |
Condannate madri/padri dallo stato di libertà | 7 | – | |
Condannate madri/padri dallo stato di detenzione* | 30 | – | |
Totale | 10.487 | 1.207 |
* dallo stato di DETENZIONE = provenienti dagli ii.pp. – arresti domiciliari (art. 656 c 10 c.p.p.) – detenzione domiciliare
LAVORO DI PUBBLICA UTILITA’
Lavoro di pubblica utilità – violazione legge sugli stupefacenti | 447 |
Lavoro di pubblica utilità – violazione codice della strada | 6.673 |
Si rappresenta infine che, secondo i dati forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, aggiornati al 31 dicembre 2017, le strutture penitenziarie femminili presenti sul territorio nazionale ospitavano, una popolazione totale di 51 detenute madri (tra italiane e straniere) offrendo alloggio a 56 bambini, come da tabella allegata.
Detenute madri con figli al seguito presenti negli istituti penitenziari italiani distinte per nazionalità
|
|||||||
Regione di detenzione |
Istituto di detenzione |
Italiane | Straniere | Totale | |||
Presenti | Figli al seguito | Presenti | Figli al seguito | Presenti | Figli al seguito | ||
CAMPANIA | LAURO ICAM | 5 | 6 | 2 | 3 | 7 | 9 |
EMILIA ROMAGNA | FORLI’ CC | 0 | 0 | 1 | 1 | 1 | 1 |
LAZIO | ROMA”GERMANA STEFANINI” REBIBBIA FEMMINILE CCF | 4 | 4 | 10 | 10 | 14 | 14 |
LOMBARDIA | BERGAMO CC | 0 | 0 | 1 | 1 | 1 | 1 |
LOMBARDIA | BOLLATE “II C.R.” CR | 2 | 2 | 0 | 0 | 2 | 2 |
LOMBARDIA | MILANO”FRANCESCO DI CATALDO” SAN VITTORE CCF | 0 | 0 | 5 | 6 | 5 | 6 |
MARCHE | PESARO CC | 0 | 0 | 1 | 1 | 1 | 1 |
PIEMONTE | TORINO”G. LORUSSO L. CUTUGNO” LE VALLETTE CC | 6 | 7 | 5 | 5 | 11 | 12 |
PUGLIA | LECCE “N.C.” CC | 0 | 0 | 1 | 1 | 1 | 1 |
UMBRIA | PERUGIA “NUOVO COMPLESSO PENITENZIARIO CAPANNE “CC | 0 | 0 | 1 | 1 | 1 | 1 |
VENETO | VENEZIA”GIUDECCA” CRF | 4 | 4 | 3 | 4 | 7 | 8 |
Totale | 21 | 23 | 30 | 33 | 51 | 56 |
Detenute madri con figli al seguito presenti nelle ICAM distinte per nazionalità
Italiane | Straniere | Totale | ||||
ICAM | Presenti | Figli al seguito | Presenti | Figli al seguito | Presenti | Figli al seguito |
Torino Lo Russo e Cutugno | 6 | 7 | 5 | 5 | 11 | 12 |
Milano San Vittore | 0 | 0 | 5 | 6 | 5 | 6 |
Venezia Giudecca | 4 | 4 | 3 | 4 | 7 | 8 |
Cagliari | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Lauro | 5 | 6 | 2 | 3 | 7 | 9 |
Totale | 15 | 17 | 15 | 18 | 30 | 35 |
Nb: la disponibilità nazionale complessiva risulta pari a 73 unità. |
Attualmente sono 5 gli Istituti a Custodia Attenuata per detenute Madri (ICAM) presenti nello Stato italiano e, per la precisione: Milano “San Vittore”, Venezia “Giudecca”, Torino “Lorusso e Cutugno”, Lauro ICAM e Cagliari (istituto che non compare nella precedente tabella dal momento che, in esso, non sono presenti detenute madri con prole al seguito), che accolgono un numero complessivo di 30 detenute madri e 35 figli a seguito come evidenziato nella seconda tabella.
Le disposizioni in precedenza elencate rispondono alla imprescindibile esigenza di riformare il vigente ordinamento penitenziario, al fine di rendere, l’insieme delle norme che lo compongono, adeguato agli orientamenti ormai consolidati in materia espressi dalla giurisprudenza costituzionale, di legittimità, e della Corte Europea, e maggiormente rispondente ai cambianti sociali intervenuti.
Infatti la direttiva tracciata dalla legge delega della centralità del trattamento inteso come rieducazione, trova compiuta spiegazione nella riformulazione dell’articolo 1 dell’ordinamento penitenziario, secondo il quale il detenuto è e deve restare prima di tutto una persona e come tale titolare di tutti quei diritti il cui esercizio non sia strettamente incompatibile con la restrizione della libertà personale.
Nella precipua ottica diretta al reinserimento sociale dei condannati, si pone il rilievo conferito alle misure alternative della detenzione (misure di comunità) le quali mirano all’obiettivo appena citato favorendo i contatti della persona con l’ambiente esterno.
Importanti sono gli interventi specifici in materia trattamentale improntati ai principi di “responsabilità”, “autonomia”, “socializzazione” e “integrazione”, che nella loro contemperazione garantiscono quel processo di reintegrazione ed effettivo recupero considerato basilare nel nuovo ordinamento penitenziario. Di qui le disposizioni tese a ordinare la vita quotidiana dei detenuti, lo studio, il lavoro ed anche lo svago ed a favorire le attività comuni e gli spazi di socialità.
Al riguardo assume un particolare rilievo anche il passaggio riguardante la sorveglianza cd “dinamica”, elemento introdotto nell’ordinamento italiano proprio dalla legge delega.
Le 8 peggiori e più dure carceri italiane – cliccare qui
La proposta in esame disegna, infatti, proprio attraverso l’introduzione della sorveglianza dinamica, un sistema trattamentale che non si limita ad assicurare l’ordine all’interno degli istituti, ma persegue l’individuazione e l’attivazione per ciascun detenuto del miglior trattamento rieducativo possibile.
Al raggiungimento di un tale risultato sono orientati interventi mirati alla semplificazione, razionalizzazione, qualificazione dei carichi di lavoro, distinzione dei livelli di competenza e condivisione dei flussi informativi tra le diverse figure professionali ed operatori penitenziari complessivamente intesi.
Un viaggio nelle carceri italiane – cliccare qui
Il modello organizzativo disegnato, nel quale il ruolo assegnato alla polizia penitenziaria non sarà quello di mera custodia e la cella diventerà man mano luogo di solo pernottamento, potrà consentire di focalizzare nei confronti del singolo detenuto il miglior trattamento rieducativo possibile, fondato sui suoi bisogni e sulle sue caratteristiche individuali e consentire da parte degli operatori penitenziari, complessivamente intesi, l’osservazione del comportamento e della personalità di ciascun detenuto.
Documentario – Dietro le sbarre i carcerati in Italia – cliccare qui e qui
Tra gli interventi previsti quelli in tema di alimentazione sono volti ad inserire tra i requisiti del vitto anche le “diverse abitudini e culture alimentari” delle quali occorre tener conto, ove possibile, e a stabilire il principio di “un’alimentazione rispettosa” delle particolari convinzioni religiose, elemento fondamentale di rispetto della dignità personale e al contempo anche significativo in termini di prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione.
Documentario Carceri Italiane, 20 anni di storia carceraria – cliccare qui
La parte dedicata alla permanenza all’aperto, stabilisce che le ore destinate alle attività all’aperto non possano essere inferiori a quattro (in precedenza due), fatta salva la possibilità di riduzione da parte del direttore dell’istituto per giustificati motivi “e comunque per tempi brevi e definiti”.
Viene inoltre prescritta la necessità che gli spazi destinati alla permanenza all’aperto siano forniti di idonea protezione alle diverse condizioni climatiche.