Ogni italiano, dal neonato al centenario in coma, scommette nel gioco d’azzardo 132 euro al mese (1.584 euro l’anno) e siamo il Paese che perde di più (19,5 miliardi di euro nel 2016) davanti agli Stati Uniti, al Regno Unito, alla Spagna, alla Francia e alla Germania dove i tedeschi superano appena un terzo della quota di perdite italiane. L’indiscriminato aumento dell’offerta di gioco lecito, iniziato nel 1997 con l’introduzione di Superenalotto, sale bingo e scommesse, è piombata su una società impreparata a reggerne l’urto sotto il profilo dell’impatto sociale e dei controlli che possono in concreto essere assicurati dalle autorità a ciò preposte (Magistratura, Polizia e Guardia di Finanza).
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