Kosovo indipendente

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PRISTINA – In una Pristina sferzata dal vento e dalla neve i kosovari albanesi si preparano in queste ore ai festeggiamenti: lungo le strade di quella che da domani sarà una nuova capitale balcanica, commercianti improvvisati vendono bandiere rosse con l’aquila bicipite nera, simbolo del vessillo dell’Albania. Costano 3 euro l’una e vanno letteralmente a ruba nonostante il Kosovo sia il paese più povero d’Europa, con un tasso di disoccupazione che tocca il 70%. «Torneremo a pensare ai nostri problemi da lunedi: domani sarà solo un giorno di grande festa, atteso da 500 anni» dice Muharem, un ingegnere disoccupato che tira a campare vendendo sigarette di contrabbando.
Nei bar della capitale la rakja, grappa locale, già scorre a fiumi: tutti a brindare, scandendo «Urime Parvasia» vale a dire «Benvenuta indipendenza». Il parlamento del Kosovo proclamerà l’indipendenza della provincia dalla Serbia domenica 17 febbraio alle 18:00. E il primo ministro kosovaro Hashim Thaci è sicuro che circa 100 Paesi riconosceranno l’indipendenza del Kosovo non appena sarà proclamata. «Abbiamo le conferme di circa 100 Paesi in tutto il mondo, pronti a riconoscere l’indipendenza immediatamente dopo la proclamazione».

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Una sta abortendo nel bagno

La denuncia dell’anonimo Ecco la telefonata che ha fatto scattare
il blitz: «Una sta abortendo nel bagno» «Ho chiamato anche “Striscia la Notizia”, non mi hanno risposto
Sono del personale, ma non ce la faccio a vedere queste cose»
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NAPOLI — Più che di un problema morale sembrava preoccuparsi di straordinari, di reparti che a una cert’ora chiudono, di infermieri che devono farsi carico di troppi pazienti. L’uomo che lunedì, alle 18.54, ha telefonato ai carabinieri per segnalare un aborto oltre la ventunesima settimana di gestazione, è un dipendente del policlinico di mezz’età, che parla con forte accento napoletano. Questo è il testo della telefonata, che è durata 4 minuti e 10 secondi: «Buonasera, per piacere, io non lo so se posso parlare con lei per una specie di denuncia. Il problema è questo: io sono un parente di una signora, S.S. Al Policlinico di Napoli, al quinto piano, ci sta il centro aborti e fanno partorire. Questa persona ha partorito nel cesso, detto proprio bello napoletano, e la signora che sta a fianco, la 208, si è sentita male. Ma come si potrebbe fare per fare un rimedio, guardate». Read more »

Vivere o morire

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La chirurgia fetale offre nuova speranza per malattie rare
Una procedura chirurgica sperimentale per trattare la spina bifida fu l’unica chance offerta a Trish e Mike Switzer per poter permettere a loro figlio di camminare come tutti gli altri bambini. Ma la chirugia fetale li pose davanti a un dilemma tragico: la loro amata figlia sarebbe potuta morire prima ancora di nascere.
Il fotografo Max Aguilera ha detto su questa foto: “Durante l’intervento di correzione della spia bifida effettuato sul feto di 21 settimane di vita, Samule (il feto) tirò fuori la sua manina dalla aperture causata dall’incisura chirurgica. Qundo il chirugo prese la mano il piccolo feto reagì stringendo il dito del dottore; in quel momento scattai questa foto.”
“Come fotogiornalista il mio lavoro è quello di raccontare le storie attraverso le foto; questa esperienza ebbe un profondo effetto su di me e sono fiero di condividerla con voi.” Read more »

Si può fare

Ma, credo, non prevalebunt, we shall overcome, possumus.
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Veltroni l’americano
Grande sfoggio di cartelli «all’americana» tra i sostenitori del sindaco di Roma, Walter Veltroni, che ha inaugurato in Umbria, a Spello, la campagna elettorale del Partito democratico. Americano pure lo slogan, parente stretto del «Yes, we can» coniato da Barack Obama per la sua rincorsa alla Casa Bianca.
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C’è il numero chiuso lassù in cima alla collina dove fra qualche minuto Walter Veltroni pronuncerà il discorso inaugurale della sua campagna elettorale. I pochi fortunati con l’invito – non più di 140 persone – capiscono subito il perché: nel piccolo spiazzo davanti al convento, c’è un muro di telecamere.    Read more »

Povera gallina

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Il paradosso dell’uovo e della gallina è un paradosso retorico che può essere riassunto nella celebre domanda: “è nato prima l’uovo o la gallina?”, e che esemplifica la difficoltà di formulare spiegazioni semplici in merito alle questioni inerenti all’origine della vita o alla cosmogonia.
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Le uova di gallina sono le più comunemente consumate e sono altamente nutrienti. Forniscono una grande quantità di proteine complete di alta qualità, che contengono tutti gli amminoacidi essenziali per gli esseri umani, e forniscono quantità significative di parecchie vitamine e minerali, compresa la vitamina A, riboflavina, acido folico, vitamina B6, vitamina B12, colina, ferro, calcio, fosforo e potassio. Sono inoltre uno degli alimenti singoli meno costosi contenenti proteine complete.
Gallina che depone un uovo Read more »

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