Moldova in rivolta, è l’ora della “Rivoluzione lilla”

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Un nuovo tentativo di rivoluzione “a colori”? E’ l’ora della “Rivoluzione lilla” (visto che “in Moldavia crescono i lilla”) per sottolineare la continuità con le rivoluzioni “colorate” (rosa e arancione) di Georgia e Ucraina, tutte, secondo la propaganda russa, “pilotate dalla Cia”. Tutto segue il solito schema delle rivoluzioni e controrivoluzioni nelle repubbliche ex sovietiche, dunque, ma mentre sia nel caso della Rivoluzione delle Rose in Georgia (2003), che in quello della Rivoluzione Arancione in Ucraina (2004), Bruxelles e Washington avevano preso posizione al fianco dei partiti democratici e filo-europei, oggi abbiamo assistito ad un silenzio Read more »

I banchieri non pagano mai

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Gira in Rete questa divertente storiella che spiega in parole povere cosa sta accadendo nel mondo della finanza. Ecco la traduzione.
Heidi è la proprietaria di un bar a Berlino. Per incrementare le vendite, decide di offrire ai clienti -per la maggior parte ubriaconi perdigiorno- la possibilità di bere pagando in seguito. Tiene i conti su un taccuino, concedendo in pratica agli avventori un mutuo subprime.
Quando la voce si sparge, i clienti affollano il bar di Heidi. Le vendite esplodono. Approfittando della libertà dei clienti di pagare con comodo, Heidi aumenta il prezzo per vino e birra, le bevande più richieste. I suoi profitti crescono.
Un giovane e dinamico consulente della banca locale si accorge che i debiti degli avventori sono una garanzia per il futuro, e così aumenta il credito di Heidi presso la banca. Non ha ragioni per preoccuparsi, dato che vede i debiti degli alcolisti come garanzia collaterale.
Nella direzione generale della banca, esperti di finanza trasformano gli asset del cliente in
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Contro la voglia di liste civiche

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In vista delle elezioni amministrative di giugno la classe politica locale ha una nuova tentazione: quella delle liste civiche. Da Ancona a Firenze tutti a seguire l’esempio lanciato da Beppe Grillo: una rete di liste civiche che si candideranno ovunque sia possibile (liberamente tratto dal sito www.nonservenonvoto.it che ha promosso la campagna astensionista per le elezioni di giugno).  Read more »

Siamo tutti tibetani: free Tibet, free China

bandiera_tibet 50° anniversario della fuga dal Tibet occupato del Dalai Lama e di circa 100.000 tibetani, avvenuto il 10 marzo 1959 in occasione della rivolta di Lhasa repressa nel sangue dalle guardie rosse comuniste di Mao. Sua Santità il Dalai Lama ha ribadito in ogni occasione di essere contrario all’indipendenza nazionale e quindi alla secessione del Tibet dalla Cina, e invece di essere a favore di una soluzione politica che garantisca un’autentica autonomia culturale, politica e religiosa ai cittadini tibetani, e che ciò debba valere per tutti i cittadini cinesi.
Oggi è il cinquantesimo anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista in Tibet. Dallo scorso marzo si sono diffuse pacifiche proteste in tutto il Tibet. La maggior parte dei partecipanti erano giovani nati e cresciuti dopo il 1959, i quali non hanno mai vissuto né visto un Tibet libero. Questi cinquanta anni hanno portato indescrivibili Read more »

Comitato per la liberazione dalla partitocrazia dopo 60 anni

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Ben venga una campagna contro la partitocrazia, la grave malattia che da 60 anni affligge il Paese. Come dopo il Ventennio fascista è stato possibile e necessario porre fine a quel regime, ora, dopo 60 anni, è necessario chiudere con questo regime partitocratico che sta distruggendo manifestamente il nostro Paese, il territorio, il territorio morale, ideologico e il Popolo italiano deve essere messo in condizione di conoscere e di poter scegliere. Mandare via tutta questa partitocrazia perché in buona o in malafede sono una sciagura. Quando, infatti, un partito, o più partiti, per varie ragioni, tengono il potere per molto tempo senza che avvenga un ricambio, c’è il pericolo che lo Stato “venga occupato”.  Ai posti di comando verranno messe persone, anche non capaci, ma fedeli e obbedienti agli ordini.  L’efficienza dell’amministrazione pubblica viene meno e può succedere che soldi pubblici vengano dirottati nelle casse dei partiti. Si passa così dal sistema democratico dei partiti alla Read more »

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