Oltre ogni muro

Alludo al muro di Berlino, sbriciolatosi esattamente il 9 novembre di vent’anni fa, ma anche a tutti i muri ancora da abbattere in Italia: i muri dei privilegi, delle ideologie e dei pregiudizi.
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La legge 15 aprile 2005, n. 61, ha istituito la nuova celebrazione nazionale del “Giorno della libertà”, individuandola nella giornata del 9 novembre, poiché, nella stessa data del 1989, venne abbattuto il Muro di Berlino. Tale evento storico è prescelto dal provvedimento in virtù del suo valore simbolico, al fine di commemorare la liberazione di Paesi oppressi e quale auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.
Bisogna celebrare l´abbattimento del calcestruzzo più odiato della Storia, quella “barriera antifascista”, come la definivano Walter Ulbricht e Erich Honecker (Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca – DDR), macchiata del sangue di quegli stessi operai e contadini che avrebbe dovuto tutelare. Read more »

Questo è uno strano paese

Almeno 6 parà della Folgore che viaggiavano su due mezzi Lince sono morti in un attentato kamikaze nella capitale afgana Kabul (cambiano i presidenti americani ma le guerre non finiscono mai) e la FNSI rinvia l’ipocrita -in quanto i promotori sono gli stessi che hanno creato questo sistema- manifestazione prevista per sabato 19 settembre a piazza del Popolo a Roma contro il regime di Berlusconi (mascherata da protesta per la “libertà di informazione”). Qualcuno spieghi che nesso c’è.
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Non ci sono mai parole adeguate in questi momenti da dire soprattutto alle famiglie dei caduti.  “Il sacrificio di questi eroi – è quello che ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani – costituisce un ulteriore doloroso contributo che i nostri militari, con grande coraggio e professionalità, continuano a dare per difendere la democrazia, la pace e la sicurezza internazionale. L’Italia si inchina davanti a questi nostri ragazzi e si stringe commossa intorno alle loro famiglie”. Read more »

Siamo tutti tibetani: free Tibet, free China

bandiera_tibet 50° anniversario della fuga dal Tibet occupato del Dalai Lama e di circa 100.000 tibetani, avvenuto il 10 marzo 1959 in occasione della rivolta di Lhasa repressa nel sangue dalle guardie rosse comuniste di Mao. Sua Santità il Dalai Lama ha ribadito in ogni occasione di essere contrario all’indipendenza nazionale e quindi alla secessione del Tibet dalla Cina, e invece di essere a favore di una soluzione politica che garantisca un’autentica autonomia culturale, politica e religiosa ai cittadini tibetani, e che ciò debba valere per tutti i cittadini cinesi.
Oggi è il cinquantesimo anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista in Tibet. Dallo scorso marzo si sono diffuse pacifiche proteste in tutto il Tibet. La maggior parte dei partecipanti erano giovani nati e cresciuti dopo il 1959, i quali non hanno mai vissuto né visto un Tibet libero. Questi cinquanta anni hanno portato indescrivibili Read more »

In ricodo di Andrea Pazienza (fuori dall’ideologia)


A vent’anni dalla morte di ANDREA PAZIENZA scomparso a soli trentadue anni nel giugno 1988. Un post per ricordare il genio e la complessità artistica di un protagonista della scena culturale degli anni ’70/’80, unico per la sua versatilità e noto per aver dato vita a memorabili personaggi del fumetto come Zanardi, Penthotal, Pertini, Pompeo e tanti altri.
Avete mai visto una copia di Cannibale? Vi siete mai imbattuti in una copertina de “Il Male” o di Frigidaire? Se la risposta è no, allora dovete assolutamente leggere questo post dedicato a quello che forse è il più grande disegnatore italiano dell’ultimo quarto del ‘900. Se è sì, dovete leggerlo lo stesso.

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Hiroshima 63 anni dopo

Il mattino del 6 agosto 1945, l’Aeronautica militare statunitense lanciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio di “Fat Man” su Nagasaki. Il ruolo dei bombardamenti nella resa dell’Impero giapponese, così come gli effetti e le giustificazioni, sono stati oggetto di innumerevoli dibattiti. Negli Usa prevale la convinzione che i bombardamenti atomici siano serviti ad accorciare la guerra di parecchi mesi, ed a salvare la vita a migliaia di soldati, sia alleati che giapponesi, che sicuramente sarebbero morti nella prevista invasione del Giappone. Questi nuovi tipi di ordigni erano destinati anche a cambiare il confronto politico-militare tra le nazioni. La bomba nucleare, frutto di un intensissimo sforzo di ricerca e di sviluppo tecnologico aveva una potenza talmente impressionante da colpire la fantasia e l’immaginario di ogni persona. La “fine del mondo” entrava davvero nel novero delle possibilità umane. Read more »

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