Pena di morte: Paesi boia
Maxi-esecuzione collettiva in Iran: 29 detenuti, condannati per reati che andavano dal traffico di droga all’omicidio, sono stati impiccati nel penitenziario di Evin, a Teheran. Lo hanno riferito i mass media statali, citando fonti governative. Difficile sapere comunque quali storie ci siano davvero alle spalle di quelle esecuzioni che ieri, nel mondo, hanno suscitato solo poche reazioni. E se non ci sono reazioni nel mondo forse è perché è estate e siamo nel week end; ancor più perché l’Iran non è visto come un problema: il governo italiano tace, come tacciono i governi europei perché Teheran ci fornisce petrolio. Per numero di condanne a morte la Repubblica Islamica è al secondo posto nel mondo, dopo la sola Cina. In Iran la pena di morte è prevista per omicidio, adulterio, stupro, omosessualità, pratiche non sessuali ma erotiche tra uomini per 4 volte, bacio con lussuria in pubblico per 4 volte, reati legati alla prostituzione, reati legati alla droga, blasfemia, apostasia dall’Islam, estorsione, corruzione, contrabbando d’arte, terrorismo, consumo di alcool per 3 volte, rapina a mano armata, atti incompatibili con la castità, pornografia e teppismo. I metodi di esecuzione sono impiccagione e fucilazione e lapidazione. Quest’ultima è stata proibita nel 2003.
Secondo il codice penale i maschi sopra i 15 anni e le femmine sopra i 9 possono essere giustiziati.
Per ulteriori informazioni sulla pena di morte in Iran e nel mondo ecco il sito dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”:cliccare qui
Il regime iraniano, come Cina,Giappone e StatiUniti,sono la vergogna del consesso sociale mondiale.La parola barbari,per queste nazioni,e’un eufemismo sono solamente piu’ criminali dei criminali che giustiziano.Sono la rappresentazione del moderno stato oppressore e totalizzante che non vuole avere,al suo interno,nessuna problematica sociale.Il trasgressore,in genere di bassa cultura e infima estrazione sociale,la pena di morte elimina i costi sociali per il rinserimento