Il soldato Gilad Shalit cittadino onorario di Roma

Gilad Shalit
Ha tre passaporti, adesso. Ma non ne può usare nemmeno uno. Gilad Shalit, il soldato israeliano, classe 1986, rapito il 25 giugno del 2006 da Hamas, è cittadino onorario romano (anche Parigi gli ha conferito la cittadinanza). Il primo luglio u. s. la cerimonia in Campidoglio, nell’Aula Giulio Cesare, alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno, dei massimi esponenti del mondo ebraico e di Noam Shalit, padre del giovane soldato arrivato nella Capitale per prendere l’onorificenza, votata all’unanimità dal Consiglio comunale. Sulla piazza del Campidoglio il manifesto con il volto di Shalit e la scritta: “Roma vuole il suo cittadino libero”.

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L’onorificenza è stata attribuita in passato dal Comune di Roma a chi si è distinto nel promuovere i diritti dell’uomo o ha combattuto battaglie di libertà (come Giovanni Paolo II o il Dalai Lama) oppure a chi subisce violenze e prevaricazioni che sono l’esatto contrario di quei diritti (come Ingrid Betancourt, sequestrata per sei anni dalle Farc o Aung San Suu Kyi, costretta al silenzio dalla giunta militare birmana).

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Nel caso di Shalit, si vuole offrire un messaggio di solidarietà a chi soffre una violazione dei diritti umani più basilari. Perché essere chiusi dentro una casa minata senza contatti con l’esterno – queste sembra siano le condizioni in cui è tenuto Shalit – va al di là del concetto di prigionia. È un rapimento. Per cui il giovane non è un prigioniero ma un ostaggio.
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Il padre di questo giovane ha mostrato la sofferenza per il figlio e “la comprensione per quei civili che non hanno nessuna voce nella Striscia di Gaza perché subiscono la politica di pochi leader che godono tra l’altro di condizioni di vita migliori perché membri di una rete di auto-soccorso”. Noam Shalit è rimasto molto colpito dal gesto di solidarietà del Comune e spera che con l’aiuto dei media il caso di suo figlio non cada nell’oblio e che almeno si  arrivi a sapere se è ancora vivo. L’Egitto sta facendo da mediatore nei negoziati per il suo rilascio, che sono finiti però in una fase di stallo? Al destino del caporale Gilad Shalit, è comunque legata la possibilità di un accordo in grado di “rimuovere il blocco (attorno alla Striscia) in modo permanente”.
Free Gilad Shalit please!

When the fish met the shark (Multilingual) – Gilad Shalit

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