“La guerra è uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farla…”
Le ultime parole di Di Lisio su Facebook
Il caporal maggiore Alessandro Di Lisio è rimasto ucciso e altri tre parà sono rimasti feriti in un attentato contro una pattuglia, a circa 50 chilometri a nord-est di Farah, nella zona occidentale del Paese. La pattuglia di paracadutisti della Folgore e del 1° Reggimento Bersaglieri è stata investita dall’esplosione di un ordigno posizionato lungo la strada. Nell’esplosione, che ha coinvolto il primo mezzo, sono rimasti feriti tre parà, che sono fuori pericolo, mentre Di Lisio è deceduto per le ferite riportate subito dopo essere stato trasportato all’ospedale militare di Farah. Il convoglio attaccato era
composto da blindati “Lince” con un equipaggio di cinque uomini e corazzati cingolati “Dardo” con un equipaggio di tre persone e la possibilità di trasportare sei uomini di fanteria. Il mezzo investito dall’esplosione, un “Lince”, era il primo del convoglio, che era diretto a una caserma afghana a Farah. Il rinforzo era stato chiesto dalle forze armate locali che, sotto costante attacco dei ribelli, con riuscivano a completare i lavori di costruzione della struttura.
Alessandro era nato nel 1984, viveva a Campobasso, in missione da soli 4 mesi era un esperto artificiere dell’Ottavo genio guastatori della Folgore.
A casa lo piangono i genitori e due sorelle, oltre naturalmente ai tanti amici e conoscenti. Tutta l’Italia si può dire che lo onori e lo pianga.
Il 20 di agosto in Afganistan si terranno nuove elezioni presidenziali. Dai risultati di quelle colsultazioni dipenderà il futuro di quel paese. Se in quei giorni il popolo afghano avrà votato liberamente ed eletto, un nuovo presidente allora si sarà raggiunto un primo importante obiettivo che da solo giustificherà quanto fino ad ora fatto e non rischierà di rendere inutili tante morti e tante sofferenze.
Alessandro Di Lisio
CAROLA DI NISIO SKY TG 24 FUORIONDA : VITTIMA ITALIANA IN AFGHANISTAN