Preghiere di Natale


Faccio gli auguri di tutto cuore a chi passa di qua, anche solo a leggere senza lasciare commenti, spero che trascorriate un Natale sereno, in compagnia di chi amate. Intanto godetevi questa raccolta di preghiere spontanee a Gesù da parte dei bambini,
“Caro Gesù….”:   
Caro Gesù Bambino, i miei compagni di scuola scrivono tutti a Babbo Natale,
ma io non mi fido di quello. Preferisco te.
Sara
Caro Gesù, sei davvero invisibile o è solo un trucco?
Giovanni
Caro Gesù, Don Mario è un tuo amico oppure lo conosci solo per lavoro?
Antonio

Caro Gesù, mi piace tanto il padrenostro. Ti è venuta subito o l’hai dovuta
fare tante volte? Io quello che scrivo lo devo rifare un sacco di volte.
Andrea
Caro Gesù, come mai non hai inventato nessun nuovo animale negli ultimi
tempi? Abbiamo sempre i soliti
Laura
Lettera a babbo natale

Caro Gesù, per favore metti un altro po’ di vacanza fra Natale e Pasqua. In
mezzo adesso non c’è niente.
Marco
Meno male che è Natale! -Checco Zalone-

Caro Gesù Bambino, per piacere mandami un cucciolo. Non ho mai chiesto
niente prima, puoi controllare
Bruno
Caro Gesù, forse Caino e Abele non si ammazzavano tanto se avessero avuto
una stanza per uno. Con mio fratello funziona.
Lorenzo
Caro Gesù, a carnevale mi travestirò da diavolo, ciai niente in contrario?
Michela
Io Sò Bell (Jingle Bells) – Checco Zalone [Zelig]

Caro Gesù, tu che vedi tutto mi dici chi mi ha nascosto l’astuccio?
Marco
Caro Gesù, mi chiamo Andrea e il mio fisico è basso, magrino, ma non debole.
Mio fratello dice che ho una faccia orrenda, ma sono contento perché così
non avrò quelle mogli che stanno sempre tra i piedi a fare pettegolezzi.
Andrea
Caro Gesù, abbiamo studiato che Tommaso Edison ha inventato la luce. Ma al
catechismo dicono che sei stato tu. Per me lui ti ha rubato l’idea.
Daria
Irene Grandi – Bianco Natale

Caro Gesù Bambino, grazie per il fratellino. Ma io veramente avevo pregato
per un cane.
Gianluca
Caro Gesù, non credo che ci possa essere un Dio meglio di te. Bè, volevo
solo fartelo sapere ma non è che te lo dico perché sei Dio.
Valerio
Maccio Capatonda – NATALE AL CESSO senza commento Gialappa’s

Caro Gesù, i cattivi ridevano di Noè, stupidino, ti sei fatto un’arca sulla
terra asciutta. Ma lui è stato furbo a mettersi con tuo padre, anche io
farei così.
Edoardo
Spaziobianco – Natale Di Merda

Caro Gesù, lo sai che mi piace proprio come hai fatto la mia fidanzata
Simonetta?
Matteo
Caro Gesù, invece di far morire le persone e di farne di nuove, perché non
tieni quelle che hai già?
Marcello
Caro Gesù, la storia che mi piace di più è quella dove cammini sulle acque.
Te ne sei inventate di belle. La mia seconda preferita è quella dei pani e
dei pesci.
Antonella
Paperino, Qui, Quo, Qua, Paperina-Topolino e la magia del Natale

Caro Gesù, se te non facevi stinguere i dinosauri noi non ci avevamo il
posto, hai fatto proprio bene
Maurizio
Caro Gesù Bambino, non comprare i regali nel negozio sotto casa, la mamma
dice che sono dei ladri. Molto meglio l’iper.
Lucia
Happy Xmas (War Is Over) – John Lennon

Excentric racconta la natività nell’era dei social network
La società portoghese di digital pr Excentric ha pubblicato degli auguri di Natale alquanto originali. In un video su YouTube hanno riscritto la storia del Natale in chiave digitale, completa dell’Annunciazione su iPhone e la stella di Betlemme da seguire…su Twitter.

Apologo di Natale
Un sant’uomo chiede a Dio di poter visitare l’inferno e il paradiso, possibilmente nell’ordine (preferisce il lieto fine). Dio lo conduce davanti a due porte chiuse e spalanca la prima. Al centro della stanza spicca una tavola rotonda e al centro della tavola un pentolone da cui emana un profumo delizioso. Ma le persone sedute intorno alla tavola sono ridotte a scheletri. Ciascuna di esse ha un mestolo attaccato al braccio, lo tuffa nel recipiente per raccogliere il cibo e però poi non riesce a portarlo alla bocca perché il manico del mestolo è più lungo del braccio. Che supplizio atroce, pensa il sant’uomo, compatendo gli affamati. “Hai appena visto l’inferno”, dice Dio e spalanca la seconda porta, quella del paradiso. C’è una tavola rotonda al centro della stanza anche lì. Al centro della tavola un pentolone da cui emana lo stesso profumo. E le persone sedute intorno alla tavola hanno un mestolo attaccato al braccio che nessuna di esse riuscirà mai ad avvicinare alla bocca. Eppure sono ben pasciute. “Non capisco”, sbotta il sant’uomo. “È semplice” – risponde Dio -. “All’inferno gli uomini muoiono di fame perché non pensano che a se stessi. In paradiso, invece, stanno tutti in salute perché ognuno mangia dal mestolo degli altri”.

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