Islanda, in vacanza alle origini del mondo: ghiaccio, fuoco e luci nei meravigliosi altipiani

5° giorno, mercoledì 24 giugno 2015: Akureyri – Húsavík (2.237 ab.) – Tjörnes (57 ab.) – Dettifoss

Prima colazione in hotel e partenza verso la ridente cittadina portuale di Húsavík dove si effettua un’escursione in barca per l’avvistamento delle balene. Si continua verso il Parco Nazionale di Jökulsárgljúfur dove si trova il canyon Ásbyrgi, dalla singolare forma a ferro di cavallo. Pranzo libero. Successivamente si raggiunge Dettifoss, la cascata più potente d’Europa. Cena e pernottamento nell’area di Mývatn presso l’hotel Laxa.

501p
Húsavík è una piccola città (2.237 abitanti) che si trova nel comune islandese di Norðurþing, nella regione di Norðurland eystra, nell’estremo nord dell’Islanda, a circa 70 km stradali da Akureyri. Collocata sulla baia Skjálfandi, che in islandese significa “baia dei tremori” a causa dei continui sommovimenti tellurici, Húsavík vive di pesca e turismo.

507p

514p

515p

516-1p

516p

La cittadina, conosciuta per il whalewatching, è addirittura soprannominata la “capitale mondiale del whalewatching”; le uscite in barca per ammirare le balene hanno praticamente sempre successo in quanto la baia di Skjálfandi è un vero e proprio crocevia per i cetacei.

502p

503p

504p

La baia ospita sempre diversi esemplari di passaggio di differenti specie di balena, dalle comuni balenottere rostrate e capodogli, alle megattere che compiono impressionanti acrobazie fuori dall’acqua, fino alle rare balenottere azzurre, gli animali più grandi del mondo.

517p

518p

519-11p

521p

522p

523p

Meraviglioso è stato infine l’avvistamento di quest’altro raro esemplare di mammifero tutto da scoprire (cliccare qui).
La chiesa cittadina, disegnata dall’architetto Rognvaldur Olafsson, fu costruita a forma di croce con legname proveniente dalla Norvegia e consacrata nel 1907. Il campanile è alto 26 m. Non c’è il tradizionale pulpito. L’artista Freymodur Johannesson dipinse e decorò gli interni nel 1924.

525p

527p

Sveinn Thorarinsson, artista proveniente dalla fattoria Kilakot, nella contea di Kelduhverfi, dipinse una rappresentazione della risurrezione di Lazzaro per l’altare, nel 1930-31. L’organo fu consacrato nel 1964. Lo scultore Johann Bjornsson di Húsavík intagliò la fonte battesimale e altre decorazioni in legno per la chiesa.
Lo Jökulsárgljúfur è il grandioso canyon situato nel nord dell’Islanda, formato dal fiume glaciale Jökulsá á Fjöllum, le cui acque gelide e grigie di sedimenti, ma anche blu-verdi, in alcuni specchi trasparenti, provengono direttamente dal Vatnajökull, per poi riversarsi in mare a nord in corrispondenza della baia di Öxarfjörður. Lungo il suo corso ha creato uno dei canyon più grandi del paese (il Jökulsárgljúfur), la cascata più grande d’Europa per estensione del fronte d’acqua (Dettifoss), una miriade di grotte e formazioni laviche particolarissime e ampie valli ricche di vegetazione. Il fiume Jökulsá á Fjöllum, circa 30 km prima di sfociare nella baia Öxarfjörður nell’Islanda settentrionale, cade da più cascate. Le più spettacolari delle quali sono tre, nell’ordine: Dettifoss, seguita da Selfoss e Hafragilsfoss. Tutte sono situate nel grandioso canyon Jökulsárgljúfur.

530p

531p

L’area appartiene alle placche di palatonite nord islandesi ed è il risultato di ampie attività vulcaniche antiche e recenti, glaciazioni e violentissime eruzioni ed alluvioni che con il passare del tempo hanno lasciato sul territorio tracce uniche di conformazione del territorio. La straordinaria conformazione della gola, in cui si possono ritrovare regolarissime colonne di basalto, cascate, grotte, tracce di antichissimi crateri, picchi, è un altro dei luoghi unici d’Islanda, paragonabile a pochi luoghi sulla Terra per la sua eccezionale bellezza; uno di questi è certamente il Gran Canyon in Arizona.

537-11p

537p

538p

Lo Jökulsárgljúfur è oggi un parco nazionale. Venne fondato nel 1973, copre 150 km² e 35 km di percorso del fiume Jökulsá á Fjöllum. La parte più settentrionale, Ásbyrgi, venne unita nel 1978. Nel 2008 entrò a far parte dell’immenso parco nazionale del Vatnajökull, che ricopre più di 12.000 km² di territorio. Il Centro visitatori si trova ad Ásbyrgi. Nei secoli passati l’area è stata una delle zone maggiormente popolate dell’intera isola. Questo grazie al particolare microclima che regna nella regione e per i suoi ampi campi da pascolo. Nel XVIII secolo l’intera area venne completamente devastata dall’alluvione dello Jökulsá á Fjöllum che distrusse gran parte dei centri abitati e rese sterili gli ampi pascoli decretando la fine della prosperità dell’intera area. Salvo alcune eccezioni, quali la presenza del poeta Einar Benediktsson (1864-1940) che abitò presso la fattoria di Ás nel periodo più fecondo della sua poesia, l’intera zona, compresa l’area di Ásbyrgi è rimasta completamente disabitata.
Andiamo di seguito a sentire la potenza di Dettifoss (cliccare qui).

543p

544p

545p

Non c’è nessun altro posto in Islanda che vi farà sentire così piccoli come il Dettifoss. Questa poderosa cascata si getta furiosamente in uno stretto canyon  e “ruggisce”, mentre lo fa! È impossibile non sentirsi coraggiosi e completamente soggiogati quando si vede questo spettacolo dal vivo.
Non è difficile capire perché Dettifoss, la cascata dell’Acqua che Rovina, porti questo nome, il suo salto, la sua potenza e la forza con cui l’acqua fangosa dello Jökulsá á Fjöllum si getta nella gola sono assolutamente impressionanti, specie se la si osserva da distanza ravvicinata.
Il salto venne originato da un violento terremoto dovuto a un’eruzione vulcanica che deviò il corso del fiume verso una profonda fenditura nella pianura basaltica. È alta 44 m e larga 100 m, mentre la portata media è di più di 180-200 m³/s (circa 200 tonnellate d’acqua che si gettano ogni secondo fragorosamente giù per il canyon), ma è estremamente variabile a seconda del livello e del volume dello Jökulsá, dipendentemente dalle precipitazioni, dallo scioglimento del Vatnajökull da cui il fiume si origina, in base alla stagione e all’attività vulcanica sotto il ghiacciaio. In estate è facile che si raggiungano i 500 m³/s, il culmine è comunque di 1500 m³/s.

546p

547p

549p

551p
La potenza dell’acqua solleva spruzzi che si vedono a un chilometro di distanza e nelle giornate di sole generano stupendi arcobaleni; anche il boato è facilmente riconoscibile in lontananza. Lo spettacolo è ancora più spaventoso a causa dell’acqua plumbea del fiume, ricca di sedimenti glaciali. La potenza d’urto è tale da scavare la sottostante forra al ritmo di diversi centimetri l’anno. È possibile avvicinarsi al muro liquido da entrambi i lati del fiume, ma bisogna fare estrema attenzione al terreno ghiaioso e sdrucciolevole. Dall’alto si ha la visione della possente cascata che si getta nella gola e il panorama sul canyon Jökulsárgljúfur, che si offre con tutta la sua ruvida e selvaggia bellezza, frutto di millenni di erosione e di lotta tra gli elementi naturali. In passato c’è chi ha pensato di imbrigliare parte della potenza di Dettifoss al fine di produrre energia elettrica, ma la conformazione del territorio e l’opposizione degli abitanti fece fallire il progetto.

557p

558p

Post diviso in piu parti: 1 2 3 4 5 6 7 8 9

1 Comment so far

  1. Odoardo on 1 Agosto, 2015

    Grazie questa mattina mi avete fatto viaggiare con voi, un viaggio pensato più volte e ancora nel cassetto. Ciao

Lascia un commento