Islanda, in vacanza alle origini del mondo: ghiaccio, fuoco e luci nei meravigliosi altipiani

6° giorno, giovedì 25 giugno 2015: Mývatn – Möðrudalur – Islanda Orientale

Prima colazione in hotel visita agli pseudo-crateri (Skutustadagigar) nella regione Myvatn e attraversamento degli altopiani interni di Möðrudalsöræfi, in un’area naturalistica sub-artica di grande bellezza. Appena scesi dal bus veniamo subito assaliti da sciami di insetti che attaccano il viso senza pietà; i moscerini, infatti, sono attratti dall’anidride carbonica prodotta dalla respirazione, e non esitano a tuffarsi nella bocca, nel naso, nei polmoni di chiunque capiti a tiro. Pranzo libero. Continuando poi per l’antica fattoria di Sænautasel dal caratteristico tetto in torba e visita di un’antica abitazione (cliccare qui). Si raggiunge poi Egilsstaðir, la capitale dell’est dell’Islanda, situata alle porte dei fiordi orientali. Cena e pernottamento all’hotel Herad.

603p

605p

Dimmuborgir, il cui nome significa Fortezza Oscura, è un labirinto di formazioni laviche posto sulla sponda orientale del lago Mývatn. Tra le numerosissime e diversissime formazioni spicca la bellissima Kirkjan, una chiesa naturale con due portali d’ingresso a sesto acuto e, all’interno, quelle che sembrano vere e proprie cappelle con altari. In essa si tengono occasionalmente concerti. Percorsi di terra battuta conducono i turisti alla scoperta delle formazioni, della vegetazione composta da betulle nane, salici lanosi, piante carnivore, funghi e dei numerosi uccelli che nidificano nelle formazioni, nelle grotte e negli anfratti.
Nella mitologia islandese, Dimmuborgir è ritenuto un luogo di connessione tra il mondo degli uomini e quello degli inferi, un luogo abitato da elfi e troll, che mette in correlazione la nostra dimensione con quella invisibile alle persone.

608p

613p

616p

620p

622p

Il nome Krafla indica oggi una zona vulcanica e geotermica a nord-est del lago Myvatn. Qui, invece dei classici coni vulcanici, sono presenti  una serie di spaccature e fenditure  da dove fuoriuscì il magma che ha creato l’enorme campo di lava. Da vedere è lo Stora-Viti (in islandese “viti” significa inferno), un cratere che oggi è considerato inattivo; una volta raggiunto il bordo potrete vedere il laghetto turchese che occupa il suo interno, il cratere, dal diametro di 320 m, ebbe origine nel 1724, e rappresenta una delle tante bocche aperte nel complesso del Krafla . Dietro il Viti si trovano due sorgenti fangose bollenti.

630p

632p

633-11p
Möðrudalur è una località del comune di Fljótsdalshérað nell’Islanda orientale che si trova lungo la Möðrudalsleið. Sul posto sono presenti una chiesa, costruita da Jón A. Stefánsson nel 1949, oltre ad un piccolo ristorante ed un distributore di carburante. È una località turistica importante in quanto nei pressi Möðrudalur partono alcune delle piste più frequentate verso l’interno dell’isola.

635p

641p

646p

650p

657p

Si continua verso l’antica fattoria di Sænautasel; essa assieme a circa altre 16 fattorie presenti nell’area furono gravemente danneggiate dall’eruzione di Askja nel 1875.

668p

669p

670p

Tuttavia nel 1992 la comunità locale decise di iniziare dei lavori di restauro, ricostruendola. Oggi ospita anche un piccolo bar-cafè che offre un assaggio di prodotti locali.

672p

674p

677p
Visita alla cascata di Rjukandi.

679p

684p
Egilsstaðir è una città dell’est dell’Islanda sulle sponde del fiume. Nel 2004, la città contava più di 2.100 abitanti. La città è giovane, anche per gli standard islandesi dove l’urbanizzazione è una tendenza piuttosto recente in rapporto all’Europa continentale. È stata fondata nel 1947 per il raggruppamento dei distretti rurali che si andavano avvicinando tra loro e che sentivano il bisogno di un centro di servizi per la regione. È stato così scelto un piazzamento sul terreno della fattoria Egilsstaðir (dalla quale la città trae il nome) vicino al ponte al di sopra della riviera Lagarfljót perché è un punto dove tutte le vie della regione si incontrano: la strada n. 1 così come le principali vie verso i fiordi dell’est.
Oggi, Egilsstaðir si è ingrandita fino a diventare la più grande città dell’Islanda orientale ed ospita i principali servizi, trasporti e centri amministrativi della regione; possiede un aeroporto, un’università e un ospedale. La città dovrebbe continuare ad espandersi nei prossimi anni in conseguenza del boom economico atteso nella regione dovuto ai progetti di produzione di energia idroelettrica a Kárahnjúkar e di una fonderia d’alluminio Alcoa a Reyðarfjörður.

Post diviso in piu parti: 1 2 3 4 5 6 7 8 9

1 Comment so far

  1. Odoardo on 1 Agosto, 2015

    Grazie questa mattina mi avete fatto viaggiare con voi, un viaggio pensato più volte e ancora nel cassetto. Ciao

Lascia un commento