Il tramonto dalla spiaggia della Giannella


Nell’ultimo weekend di luglio abbiamo preferito il sole nostrano piuttosto che macinare chilometri e affrontare un lungo viaggio per chissadove.

La spiaggia di Giannella è uno dei due tomboli che uniscono il promontorio del Monte Argentario alla terra ferma, l’altro è quello della Feniglia. Si tratta di una lunga striscia di terra di circa 6 chilometri che va da dall’Argentario fino alla foce del fiume Albegna, in prossimità dell’abitato di Albinia.

La spiaggia di Giannella è sabbiosa con un fondale digradante molto lentamente e con frequenti secche. Giannella è molto amata anche dagli appassionati windsurf e kitesurf. Alle spalle della spiaggia si trova una grande pineta.

Come raggiungere la spiaggia di Giannella
Andando da Roma verso Grosseto, passando per la S.S. Aurelia, all’altezza di Albinia, dove sono stato qualche lustro fa e ricordo fu una piacevolissima vacanza, seguendo le indicazioni per porto Santo Stefano si percorre il tombolo della Giannella.

Le spiagge della zona sono bellissime, si sviluppano lungo la striscia di terra che, dalla Torre di Talomanaccio, passando per il borgo di Albinia, arrivano fino al promontorio dell’Argentario.

Lo spettacolo, in particolare al tramonto è davvero molto bello, davanti ai vostri occhi comparirà una distesa interminabile di sabbia bianca e finissima: da una parte il mare, dall’altra la pineta e la macchia mediterranea, ricca di molte specie di animali selvatici.

Chilometri dove ci si immerge nella quiete e nel silenzio. Alle spiagge ci si arriva attraverso i numerosi sentieri immersi nella pineta o attraverso il cosiddetto “labirinto” delle dune di sabbia. 

Mentre ero in viaggio, il sole si adagiava sulla linea dell’orizzonte. Davanti a tutta questa meraviglia non potevo non far sosta.

Uno spettacolo quei colori che dall‘arancio si confondeva con il blu intenso delle onde e il giallo dorato della luce che si dissolveva lentamente nel mare.

Ora davanti a questa meraviglia, non puoi far altro che stare lì, magari accompagnandoti con un bicchiere di Vermentino Toscano e vivere in silenzio quello che quel momento ti regala.

Mi piacciono i tramonti pieni di luce, la meraviglia della terra di siena bruciata che inonda l’orizzonte; la loro immensa bellezza è lì per tutti.

Ancora più emoziona quel bagliore finale e disperato che arrugginisce l’orizzonte quando l’estremo sole s’inabissa. Mi danno l’illusione di essere libero e padrone della mia vita.

Quando un’alba o un tramonto non ci danno più emozioni, significa che abbiamo chiuso la nostra porta e non siamo più capaci di alzare lo sguardo per apprezzare la vita.

Famoso l’inizio del canto ottavo del Purgatorio (Dante Alighieri, Divina Commedia).
8. 1 Era già l’ora che volge il disio
8. 2 ai navicanti e ‘ntenerisce il core

L’ora del tramonto è il momento della giornata in cui inevitabilmente ci si raccoglie e si va col pensiero ai propri cari e ai propri affetti domestici, vale a dire a quello che abbiamo di più prezioso.

Quest’area venne abitata sin dall’epoca romana, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici, come ad esempio ceramiche, vasi, ceramiche a vernice nera, sigillate e bizantine, ed i resti di due antiche ville romane, rinvenuti presso la Fattoria Barabino, dove sono stati scoperti resti di anfore, pavimentazioni in cocciopesto e laterizi. Un primo importante insediamento esisteva durante la dominazione spagnola, nel 1500, ma la vera crescita di questa area rurale avvenne solo a partire dal XVIII secolo. Nel XX secolo, Giannella divenne una delle prime e più importanti mete turistiche della Maremma Toscana.

Oltre al suo bellissimo mare, la Giannella è famosa anche per i suoi edifici storici, primo su tutti il Casale della Giannella, nato come torre costiera nella seconda metà del 1500 facente parte del sistema difensivo dello stato dei Presìdi Spagnolo. Dal 1989 il casale ospita il Centro di Educazione Ambientale “Aurelio Peccei” e costituisce l’accesso all’oasi WWF. Dal casale si raggiunge anche il “Giardino delle Farfalle”.

Convento Dei Padri Passionisti Del Monte Argentario

Per chi ama la natura, la storia e anche la buona tavola c’è un angolo tutto da scoprire proprio in cima al Monte Argentario.

Percorrendo la strada immersa nel verde dei boschi che collega Orbetello a Porto Santo Stefano, si incontra il Convento della Presentazione al Tempio conosciuto come Convento dei Frati Passionisti, perché è la casa madre della Congregazione dei padri passionisti.


Fu fatto costruire nel 1737 da San Paolo della Croce, in seguito al miracolo della visione della Vergine che gli indicò il perimetro esatto su cui innalzare il convento, e ancora oggi ospita una decina di Padri Passionisti.

La piccola chiesa ospita una bella immagine della Maria Regina dell’Argentario risalente al Seicento e sul belvedere sistemato al fianco della piazzetta antistante si gode di una vista unica: si può infatti ammirare Orbetello, la Laguna di Ponente e il Tombolo della Giannella.

Si può visitare la cappella del convento, piccola e raccolta, e, volendo, inginocchiarsi in preghiera nello stesso posto in cui sostò Papa Giovanni Paolo II nel 2000.

A solo 200 metri dal convento ci si può rifocillare presso il  “Ristoro La Sorgente”, un caratteristico locale all’aperto che propone specialità tipiche toscane; cucina casalinga e panche all’aperto sotto grandi querce,  l’ideale per un po’ di frescura e offre a tutti, dopo severi controlli, la possibilità di bere l’acqua, che oggi come allora, sgorga fresca e pura dall’antica sorgente.

La storia di questo locale trova le sue origini in tempi lontani, intrecciandosi con le vicende dei primi Padri Passionisti e si è pian piano sviluppata fino ai giorni nostri: In occasione di un periodo di siccità P. Giovanni Battista, fratello di S. Paolo della Croce, rinveniva nel 1783 una sorgente, le cui acque consentirono alla giovane comunità di sopravvivere e prosperare nel tempo.

Il luogo è poi divenuto con il passare degli anni un punto di incontro e di ristoro per i pellegrini che compivano il proprio cammino di fede fino alla Casa Madre dell’ordine Passionista e per la popolazione locale che nel corso del tempo si è trovata ad affrontare tempi difficili.

Si ordina, si paga ti siedi e aspetti il tuo numero che viene chiamato al microfono e vai a prenderti le portate! Divertente! Ottima cucina di terra (cliccare qui). Niente pesce. Luogo spartano non si può prenotare, self service e non accettano carte di credito.

Insomma che dire in questo angolo di Maremma c’è proprio tutto quanto possa rallegrare lo spirito e deliziare il corpo: mare, pineta, bosco, scorci indimenticabili e cibo buono….. penso proprio che torneremo.

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