Scendiamo a Salerno per le Luci d’Artista?
Il 2 e 3 gennaio 2020 abbiamo trascorso due belle giornate con serate miti passeggiando nei vicoli di Salerno alla scoperta delle luminarie e dei profumi, sapori e tradizioni del centro storico, di quello che il celebre poeta salernitano Alfonso Gatto amava definire un gioiello medioevale. Questo è il post con le sensazioni e le informazioni del viaggio, suddiviso per motivi tecnici in due parti.
Ormai da 15 anni Salerno – dal secondo venerdì di novembre fino alla penultima domenica di gennaio dell’anno successivo – detiene saldamente lo scettro di città delle installazioni luminose grazie alla fortunata manifestazione Luci d’Artista che nell’arco di due mesi richiama migliaia di turisti.
Arrivati alla stazione, in tarda mattinata, ci siamo subito incamminati lungo corso Vittorio Emanuele – pieno di imponenti lampadari realizzati con gocce luminose e piccole sfere simili a tanti pianeti ovviamente ancora spenti – in direzione del Bed & Breakfast Salerno Antica, dove abbiamo soggiornato.
Il Bed & Breakfast Salerno Antica è situato in area pedonale, nel cuore del centro storico, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dal porto turistico.
La struttura è ubicata in uno dei vicoli più antichi della città – Masuccio Salernitano – che sfocia sulle due piazze medievali più caratteristiche del capoluogo campano: Portanova, denominata ” il salotto di Salerno” e Piazza Flavia Gioia meglio conosciuta come “La Rotonda”, divise dal 1754 dall’unica porta della città rimasta intatta ancora oggi: Porta Nuova.
Il palazzo che ospita, al 3° piano, il Bed & Breakfast risale al 1400, ed è un ex monastero delle Clarisse, recentemente ristrutturato con ascensore.
Salerno è uno scrigno di piccoli tesori, raccolti mediamente nella parte più antica della città:
il Museo della Scuola Medica Salernitana, la più antica Università del mondo; il Duomo di San Matteo, la cui cupola del campanile guiscardesco spicca tra il rossastro dei tetti del centro; il Castello di Arechi, che domina la città con le sue mura mai conquistate; il Teatro Verdi, datato 1869 e denominato il piccolo S. Carlo; le antiche Chiese e i numerosi Musei.
A pochi passi anche le vie dello shopping (Corso Vittorio Emanuele e via dei Mercanti), o per chi ha voglia di una rilassante passeggiata, il lungomare, tra i più belli d’Italia, i Giardini della Minerva e la Villa Comunale.
Al centro della graziosa piazza Portanova, porta d’ingresso della caratteristica via dei Mercanti, troviamo l’imponente albero di Natale alto circa 30 metri: sotto la luce del sole ne ammiriamo il suo verde intenso e le decorazioni bianche e argento ma con il sopraggiungere della sera miriadi di piccole stelle sembrano illuminarlo con sfavillanti tonalità azzurre e dorate.
Scendendo imbocchiamo una traversa sulla sinistra e, dopo un breve tratto punteggiato da negozietti caratteristici, sbuchiamo in piazza Flavio Gioia – dove anticamente si svolgeva la celebre Fiera di San Matteo – restando incantati nell’ammirare gli imponenti alberi luminosi dai lunghi rami che sembrano abbracciare la piazza, nota ai salernitani come la Rotonda.
La Foresta dorata in piazza Flavio Gioia è il punto ideale da cui partire per visitare le luci d’artista.
L’albero principale è composto da un tronco con i rami di sommità che raggiungono i 15 metri di altezza, la chioma ha un diametro di 18 metri e mezzo. Il tutto è abbellito da una miriade di luci a LED che rendono favoloso l’ambiente.
Le radici ben ancorate al terreno, il desiderio di tendere verso l’alto, la necessità di essere forti per gestire il passare del tempo, senza rimanere travolti dalle intemperie della vita.
Pochi passi e giungiamo sul lungomare cittadino, uno dei più belli del Sud Italia, dove i salernitani amano rifugiarsi in qualsiasi periodo dell’anno per una passeggiata rilassante.
Il lungomare Trieste di Salerno è un grande giardino alberato (interamente pedonale, largo 30 metri e lungo circa 1,5 chilometri) che costeggia il mar Tirreno diviso su più corsie, va dal centro storico al porto turistico di piazza della Concordia.
Sempre sul lungomare troviamo la gigantesca ruota panoramica: un giro su di essa è d’obbligo se si desidera ammirare le luci ed il panorama da una posizione privilegiata.
Installata nel sotto piazza della Concordia a Salerno, è la ruota panoramica che risulta essere tra le più grandi d’Europa arrivando a superare i 50 metri di altezza per un peso pari a 300 tonnellate.
Il tour prosegue e accelerando il passo ci troviamo in via Roma dove gli alberi – stavolta veri – indossano luci soffuse mentre i tanti lampioni presentano arbusti luminosi dal gusto discreto.
La Villa comunale si trasforma, come ogni anno, in un giardino incantato popolato da qualsiasi specie animale: ecco il leone, il rinoceronte, l’elefante, il canguro, i fenicotteri, i cervi, gli uccelli dalle piume multicolori ma anche la volpe, gli orsi, le renne, una fauna ricchissima che riesce ad affascinare sia i piccoli che gli adulti.
La Villa comunale di Salerno è il “giardino” della città.
Fu progettata nel 1870 all’ingresso della città scendendo da Vietri sul Mare.
Dopo un periodo di abbandono e maldestri tentativi di recupero effettuati negli anni ’70, nel 1997 fu effettuato un intervento di restauro botanico ed architettonico particolarmente prestigioso (redatto dall’architetto Enrico Auletta) che ha visto l’ampliamento dell’area verde, radicalmente riqualificata con l’innesto di nuove piante legate alla cultura mediterranea e il restauro della fontana centrale e degli altri monumenti.
Si è provveduto, inoltre, al ridisegno dei viali, al recupero delle antiche panchine in ferro battuto, al rifacimento di tutta la pavimentazione e alla pedonalizzazione di via D’Agostino.
Risalendo ci rechiamo nel cuore del centro storico, dove ha sede il Duomo dedicato a San Matteo, e incontriamo i profili degli angeli che animano l’area antistante l’ingresso principale della cattedrale offrendo un effetto altamente suggestivo.
Immancabile una tappa in piazza Sant’Agostino dove incontriamo ancora alberi luminosi circondati stavolta da maioliche policrome che richiamano il caratteristico artigianato vietrese.
Dopo aver seguito rapidamente l’iter delle Luci d’Artista, un percorso che si può effettuare tranquillamente in un pomeriggio e in una serata, desideriamo offrirvi qualche ulteriore consiglio turistico.
La città è stata sede della Scuola Medica per cui vi suggeriamo di visitare il museo ad essa dedicato ed il celebre Giardino della Minerva, un angolo di paradiso che vi catapulterà direttamente nel Medioevo.
Il Giardino della Minerva si trova nel cuore del centro antico, in una zona denominata nel Medioevo “Plaium montis”, a metà strada di un ideale percorso che si sviluppa lungo l’asse degli orti cinti e terrazzati che dalla Villa comunale salgono, intorno al torrente Fusandola, verso il castello di Arechi.
Appena attraversata la porta d’ingresso ti trovi in un mondo magico, del tutto vegetale.
Il viridario, così lo chiamava il suo ideatore il dottor Matteo Silvatico e questa proprietà apparteneva alla famiglia Silvatico già dall’anno 1159.
Qui venivano coltivate, insieme alle terribili mandragore, moltissime piante, alcune delle quali provenienti da luoghi lontani.
Nel 1666 la proprietà fu acquistata da don Diego del Core, che dovette ristrutturare tutto, casa e giardino.
Poi giunse l’ultimo proprietario: il professore Giovanni Capasso il quale decise di lasciare il giardino in eredità alla Pia Casa di Ricovero, così che i vecchietti ospiti potessero godersi la bellezza e la tranquillità del luogo e mangiare la ottica frutta che vi veniva coltivata.
Se potete, arrivate a Salerno servendovi dei treni ad alta velocità e lasciate a casa l’auto: nonostante il capoluogo sia ricco di parcheggi è facile restare bloccati nel traffico – i salernitani potranno confermarlo – per cui meglio servirsi dei mezzi pubblici e camminare il più possibile.
Tra i tanti pregi di Salerno c’è anche quello di essere una città dalle dimensioni piuttosto raccolte: una passeggiata rinfrancante vi permetterà di ammirare le sue bellezze e di scoprire angoli nascosti che altrimenti rischiereste di perdere.
La città di Salerno, nel periodo natalizio, ospita la più spettacolare e suggestiva esposizione di opere d’arte luminosa, tutte installate presso le strade, le piazze e le aree verdi del centro storico.
Una spettacolare esposizione tra le strade, le piazze e gli angoli di Salerno dove la fantasia prende corpo tramite la luce lasciando tutti con il fiato sospeso e il naso rivolto all’insù.
Luci d’Artista esalta la creatività e l’immaginazione trasportando i visitatori in un universo incantevole.
Luci d’Artista è uno spettacolo di luci, una grande festa, una bella occasione per stare insieme tra familiari ed amici, un segno di speranza ed allegria che rasserena l’anima ed aiuta a guardare con più fiducia al futuro.
Luci d’Artista aiuta inoltre a scoprire, o riscoprire, il grande patrimonio storico, ambientale, enogastronomico ed artigianale di Salerno, città della Scuola Medica Salernitana che nei mesi della manifestazione diventa una delle mete più attraenti d’Europa.
Non manca mai il carattere fortemente innovativo e fantasioso, che rende ancora più emozionante la visita alle installazioni.
Salerno è un comune italiano di 150 mila abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Campania, secondo comune della regione per numero di abitanti e ventinovesimo a livello nazionale.
Durante il Medioevo, la città ha vissuto, sotto la dominazione longobarda, una delle fasi storiche più rilevanti, essendo stata la capitale del Principato di Salerno, territorio che gradualmente arrivò a comprendere gran parte del Mezzogiorno continentale italiano.
A Salerno ha avuto sede la Scuola Medica Salernitana, che fu la prima e più importante istituzione medica d’Europa all’inizio del Medioevo e come tale è considerata da molti un’antesignana delle moderne università. Dal 1968 la città è sede dell’Università degli studi di Salerno, dislocata dal 1988, sotto forma di campus, nei limitrofi comuni di Fisciano e Baronissi.
Dal febbraio all’agosto del 1944 Salerno fu sede del governo italiano, ospitando i governi Badoglio I, Badoglio II e Bonomi II che portarono alla Svolta di Salerno con cui gli antifascisti, la monarchia e Badoglio trovarono un compromesso per un governo di unità nazionale.
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