Ispirato alle Ande il presepe allestito in piazza San Pietro


Papa Francesco: “Non viviamo un Natale finto e commerciale“. Un condor in piazza San Pietro in vetroresina con le ali aperte a simboleggiare il rapporto tra l’uomo e il cielo. È uno dei personaggi del divertente presepe allestito in Vaticano per il Natale 2021 e che è composto da statue che ritraggono uno spaccato di vita degli abitanti delle Ande.

Il condor è tra le rappresentazioni più frequenti nelle Ande, simboleggia il paradiso. In alcune città del Perù è ancora celebrato il rito andino noto come “Yawar Fiesta” che è un inno alla corrida andina, il turupukllay, letteralmente “il gioco del toro”, che provoca appunto un grande yawar punchay, uno spettacolo sanguinoso.

La ricchezza culturale del Perù è in mostra in Piazza San Pietro grazie a una natività composta da più di 30 pezzi a grandezza naturale in legno maguey (agave), modellati in fibra di vetro, gesso e tela incollata e realizzati da cinque artigiani Chopcca esperti in iconografia huancavelicana, regione situata nel cuore del Perù.

La capanna della natività, costruita in pietra naturale, la “Cancanlla” con archi in pietra e tetto in ichu caratteristici della zona, evoca i paesaggi della regione e colloca la sacra famiglia in una stalla con caratteristiche rustiche tipiche della campagna, ricreando uno spaccato della natura e dell’architettura Huancavelicana ulteriormente arricchito dalla presenza di animali tipici della regione come lama, condor, alpaca, vigogne, pecore, viscacce, fenicotteri, oche andine.

Tutti i personaggi del presepe, inclusi la Vergine Maria e San Giuseppe, il bambino Gesù e i pastori – che portano in dono un vitello di alpaca, animale tipico delle Ande che fornisce lana pregiatissima e di alta qualità che il Perù esporta in tutto il mondo – indossano gli abiti tipici della comunità Chopcca.

Uno degli elementi che rendono unica questa natività è l’angelo che accompagna le figure centrali: l’Angelito Chopcca, che annuncia l’arrivo del bambino Gesù suonando il Wajrapuco come gli Inti Illimani, uno strumento a fiato tipico delle Ande, fatto con corna di mucca o di toro. Infine, le tre figure dei Re Magi conducono dei lama, animali ancestrali simbolo del paese fin dai tempi degli Inca, portando nelle loro bisacce alimenti caratteristici, come patate, quinoa, kiwicha.

Questa rappresentazione senza precedenti è stata scelta dal Vaticano come simbolo della cristianità per il Natale 2021 in occasione del Bicentenario dell’Indipendenza del Paese. Invece, il maestoso abete alto circa 28 metri proviene da Andalo, in Trentino.

Attraverso questa iniziativa, il Perù porta un messaggio di speranza e di unità in un contesto di crisi globale, con la speranza che presto ci siano le condizioni necessarie per tornare a viaggiare ed esplorare la ricchezza culturale, naturale e gastronomica che il Perù ha da offrire ai viaggiatori di tutto il mondo.

Sempre in piazza San Pietro, incastonata nel Colonnato, è in corso la quarta edizione dell’esposizione internazionale “100 presepi in Vaticano”, per ammirare la bellezza di molti presepi provenienti da diverse parti del mondo.

La scena della Natività ripetuta cento volte, ogni volta in maniera diversa ma sempre magica.

Di cioccolato, in legno, in ceramica, dentro a un estintore o custodito all’interno di un frontale di un bus.

Emozionante è anche la scultura “Angel Unwares” (Angeli Inconsapevoli) che ricorda il dramma delle navi cariche di migranti.


Una zattera carica di migranti, con 140 uomini e donne a grandezza naturale, tutti ammassati gli uni agli altri, tutti con la stessa paura in volto e la medesima speranza di una vita migliore negli occhi, pur appartenendo a culture e tempi differenti.


Ecco, cosa è ritratto in Angeli Inconsapevoli: persone che vengono da età diverse e da situazioni difficili ma eterogenee, accomunate dalla stessa esigenza di essere accolti, in una terra non loro che spesso è fin troppo inospitale.

L’ispirazione è la Lettera agli Ebrei: “Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli”.


La scultura è stata realizzata da Timothy Scmalz, artista canadese che si occupa prevalentemente di sculture religiose.


Presepe in casa Mariotti/Isacchi

Il nostro primo pensiero è un sincero augurio di salute. Quasi due anni fa la nostra vita veniva stravolta dalla diffusione del virus Sars-Cov-2, molte sono state le situazioni che abbiamo vissuto e che direttamente o indirettamente hanno lasciato un segno nella nostra vita: il mondo è cambiato, noi siamo cambiati.

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