Internet come “strumento di costruzione di massa”: Nobel per la Pace 2010


Un Nobel per la pace “dato a tutti gli utenti di Internet”, è la proposta di “Internet for Peace” promossa in Italia dalle pagine del mensile Wired: i nomi da presentare in realtà sono quelli di Larry Roberts, Vint Cerf e Tim Berners Lee, considerati i padri di Internet. Una provocazione? Una candidatura simbolica? In realtà no, il Nobel per la pace lo merita Internet, molto più che Barack Obama. Internet indubbiamente ha cambiato la quantità e la modalità con la quale persone anche molto distanti si relazionano e discutono di qualsiasi argomento.
Internet è molto più di una rete globale che connette miliardi di computer nel mondo: è una ragnatela di persone che, da ogni angolo del pianeta, si connettono tra loro grazie alla più grande interfaccia sociale che l’umanità abbia mai conosciuto.

Così il Direttore di Wired Italia Riccardo Luna commenta Internet for Peace: “Dobbiamo  guardare ad Internet come ad una grande community in cui uomini e donne di tutte le  nazionalità e di qualsiasi religione riescono a comunicare, a solidarizzare e a diffondere, contro ogni barriera, una nuova cultura di collaborazione e condivisione della conoscenza. Internet può essere considerato per questo la prima arma di costruzione di massa, in grado di abbattere l’odio e il conflitto per propagare la democrazia e la pace”.
Per firmare il Manifesto per il Nobel a Internet cliccare qui.
Quanto accaduto  in Iran dopo le ultime elezioni e il ruolo giocato dalla Rete nella diffusione delle  informazioni altrimenti prigioniere della censura sono solo l’ultimo esempio di come  Internet possa divenire un’arma di speranza globale.
Da un certo punto di vista, l’informazione non è mai stata libera come oggi. Ci sono più  modi oggi di far circolare le idee al maggior numero di gente possibile, che nel passato.  Anche nei paesi con un governo autoritario, i newtwork dell’informazione aiutano la persone a conoscere i fatti e, di conseguenza, i governi a essere più affidabili.
La libertà di espressione non si misura più solamente dalla libertà dei cittadini di  manifestare nelle piazze senza essere puniti. Blog, email, network e sms hanno aperto nuovi forum per la circolazione delle idee, divenendo un nuovo problema per la censura.
In Iran, Moldova e altri paesi, le organizzazioni online sono state uno strumento decisivo nel dare la possibilità ai cittadini di protestare contro elezioni dall’esito sospetto, ma anche in democrazie stabili come gli Usa, si è scoperto il potere di questo strumento, in grado di cambiare la storia.
The Internet for Peace Manifesto

Il Premio Nobel per il mantenimento della pace è stato previsto nel testamento di Alfred Nobel del 1895 ed è stato assegnato per la prima volta nel 1901. Quando nel 1896 Nobel lasciò questa terra si trovava in Italia, precisamente a Sanremo.
Nel 1867 inventò la dinamite, riuscendo a far assorbire la nitroglicerina (inventata una ventina d’anni prima dall’italiano Ascanio Sobrero), da una polvere inerte in modo da renderla “maneggiabile”. Questa scoperta, se da un lato fruttò allo scienziato una barca di soldi, dall’altro gli provocò abbastanza dispiaceri, visto che dutante un esperimento non riuscito perse il fratello e si ritrovò un padre menomato. Sentendo avvicinarsi la sua fine, nel 1895, un anno prima della sua morte, sottoscrisse il suo testamento in cui istituiva i celebri Premi Nobel. Sicuramente un gesto rimasto celebre e ripetuto, tranne alcuni intervalli dovuti a guerre o periodi difficili, tutti gli anni sino ai giorni nostri.Ne esistono diverse categorie, ma quello più suggestivo rimane ovviamente quello per la pace.

Dalla Croce Rossa Internazionale a Medici Senza Frontiere, passando per Martin Luther King e Yunus i nobel per la pace hanno sempre premiato personalità o enti che hanno impiegato parte della loro vita o in alcuni casi tutta la loro vita a perseguire scopi di pace.
Per saperne di più sui premi Nobel per la pace cliccare qui .

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