La guerra dell’acqua o oro blu

6 Novembre, 2010 | By admin In foto,Gas-info |

Evviva l’acqua del sindaco, è buona, sana, controllata (ma l’arsenico, dov’è andato a finire?), economica e fa bene all’ambiente.

Le acque si sono ormai rotte e hanno assestato un colpo a vantaggio dei fautori del rubinetto contro quelli della bottiglia.
A Carbognano si può. Acqua minerale con gas e senza alla fontana posta in un casotto ben controllato dalle telecamere nel parcheggio di via Fontanavecchia. Costo: cinque centesimi per un litro e mezzo e la bottiglia te la porti da casa. Iniziativa del comune di Carbognano, così ogni famiglia potrà produrre 50 chili in meno di plastica all’anno.

Dal mese di settembre nel piccolo borgo medioevale (poco più di 2 mila abitanti) a sud dell’Alto Lazio, l’acqua si prende alla “Fontana leggera”, un distributore di minerale liscia o gasata con acqua proveniente dall’acquedotto comunale, proprio quella del rubinetto di casa. Acqua pubblica refrigerata, filtrata e addizionata con anidride carbonica per gli irriducibili amanti delle bollicine.

L’iniziativa “Fontana leggera” rientra nel progetto “Riducimballi” della Regione Lazio sviluppato dall’ente di ricerca Ecologos, attivo in tutta Italia. L’obiettivo è ridurre i costi e l’inquinamento che derivano dalla produzione della bottiglia di plastica e dal trasporto dell’acqua. Per portare l’acqua dalle fonti di imbottigliamento ai punti di vendita e quindi in tavola – l’Italia è il primo consumatore in Europa e terzo al mondo di acqua minerale dopo Emirati arabi e Messico, 195 litri a testa pari a un giro d’affari di 11.400 milioni di euro – si muovono, infatti, ogni anno 480 mila tir, che messi in fila fanno un viaggio andata e ritorno Roma-Mosca. Per non parlare dell’impatto ambientale in termini di rifiuti prodotti (350 mila tonnellate all’anno di Pet, il materiale di cui sono fatte le bottiglie) che per il 65% sfuggono al riciclaggio.