V2-Day del 25 Aprile 2008
In questo post, Beppe Grillo ha pubblicato il link alla mappa dei banchetti che il 25 aprile ospiteranno la raccolta firme sui tre punti per la libera informazione:
– abolizione dell’ordine dei giornalisti di Mussolini
– abolizione del finanziamento pubblico all’editoria di un miliardo di euro all’anno
– abolizione della legge Gasparri e del duopolio Rai-Mediaset
BeppeGrillo.TV – Inno del V2-Day 25 Aprile 2008
Benvenuto a Grillo sui referendum. Ci saremo….ma occhio agli scherzi di regime sulle firme (da radicali.it).
Il primo tentativo di referendum per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti – ordine
parastatale al quale viene attribuito il monopolio corporativo dei privilegi del giornalismo di regime – risale all’anno 1974. Dopo di allora, abbiamo di nuovo raccolto le firme nel 1995, ma nel voto del 1997 i referendum furono annullati per mancato raggiungimento del “quorum” pur avendo registrato una maggioranza schiacciante dei sì all’abrogazione (65,5%) fra i cittadini che si erano recati ai seggi. Inoltre, nel 1996 militanti e dirigenti radicali si autodenunciarono per aver distribuito il giornale “Risorgimento liberale” non registrato presso il Tribunale perché il direttore responsabile che lo aveva firmato non era iscritto all’Ordine.
Anche sugli altri temi due temi, mettiamo a disposizione un patrimonio di lotte che affonda
le radici nella storia della Repubblica. I radicali infatti hanno realizzato innumerevoli
iniziative parlamentari per evitare che i finanziamenti all’editoria – di partito e non – continuassero ad essere una forma di assistenzialismo e di controllo politico dell’informazione. Per quanto riguarda la legge Gasparri, abbiamo a più riprese proposto il superamento di una legge che non solo mantiene il duopolio Rai-Mediaset, ma lo trasferisce sul digitale – come stigmatizzato già dall’Unione europea – trasformandolo gradualmente in un monopolio della raccolta pubblicitaria a Pubblitalia, che strangola le emittenti locali e la carta stampata. La legge Gasparri inoltre svilisce il “servizio pubblico” a “servizio statale” del monopolio RAI, realizzato senza gare, e senza alcuna considerazione per il referendum sulla privatizzazione che avevamo vinto nel 1995.
Per questo diciamo a Beppe Grillo, innanzitutto: benvenuto! Noi radicali firmeremo le tre proposte referendarie, e siamo disponibili a dare una mano anche dal punto di vista organizzativo, se il nostro aiuto è gradito. Aggiungiamo: occhio agli scherzi di un regime che per decenni ha affinato le armi dell’eversione antireferendaria. In particolare, Marco Pannella ha già inviato a Beppe Grillo un documento sui rischi di annullamento di regime delle firme in ragione della data scelta.
A regolare la materia è, infatti, una legge del 1970 secondo la quale «non può essere depositata richiesta di referendum nei 6 mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle due Camere». Visto che i comizi elettorali sono stati convocati con decreto del presidente della repubblica il 6 febbraio, le firme dovrebbero essere depositate solo a partire dall’8 agosto. Le norme stabiliscono, inoltre, che per raccoglierle si ha tempo tre mesi a partire dalla data di vidimazione del modulo: ed ecco allora che la raccolta potrebbe partire al più presto dall’8 maggio. Quelle raccolte nel giorno della Liberazione saranno nulle.
Pasolini, intervistato da Enzo Biagi, da la sua opinione sui media di massa (tv, libri,giornali)
E per finire beccatevi pure questo tentativo di screditare Grillo in rete
BEPPE GRILLO IS BURNING (Grillo ha FALLITO!)
Sono Beppe Grillo e sono genovese. Sono Beppe Grillo e non ho un cazzo da fare dalla mattina alla sera.
Grillo, in questo caso, non cavalca una causa ingiusta ma in realtà tenta di sostituire un sistema con un altro, quello suo. L’utilità sta tutta nello spostare la verità percepita da una sponda all’altra.
Cantastorie e giornalisti:
Assunto che una notizia è, tecnicamente, il racconto di un avvenimento, è fondamentale la distinzione fra la notizia intesa come informazione, e la notizia intesa come racconto mitico. La prima si rivolge alle persone come cittadini, “aggiungendo un piccolo tassello alla loro conoscenza del mondo”, e quindi ha una funzione essenziale nella società civile: permette loro di prendere parte con maggior consapevolezza al processo decisionale. La seconda invece insiste sul racconto, vuole soprattutto fornire delle “storie”, il cui contenuto però non ha lo scopo di far crescere la consapevolezza, o la coscienza, o lo spirito critico di chi ascolta, ma assolve soprattutto alla funzione, mitica appunto, del raccontare come risposta all’esigenza ancestrale di ascoltare delle storie …
http://new-italy.net/notize-o-racconti/cattive-notizie/
Ma se informare correttamente equivale a operare cambiamenti, quali sono le ripercussioni di una notizia falsa? Anche le notizie false devono operare cambiamenti. Devono modificare la realtà, ossia falsificarla e ciò soprattutto a favore del manipolatore. Questo è lo scopo, nudo e crudo, dei falsari della realtà …
http://new-italy.net/risorse/informare-correttamente-vuol-gia-dire-cambiare/
Tocca quindi a tutti noi, a saper distinguere fra notizia e racconto mitico, a scegliere tra libertà e condizionamento.